Fine girone d'andata, seconda posizione in classifica, un punto sotto.
Cosa volete che vi dica, tanto sapete già tutto voi!
Voglio solo tirare in ballo la misura e la potenza di quella piccola parola:
' Se ... ... '.
Cosa volete che vi dica, tanto sapete già tutto voi!
Voglio solo tirare in ballo la misura e la potenza di quella piccola parola:
' Se ... ... '.
Se le avessimo vinte tutte, se avessimo segnato più gol, se fossimo capaci, se in una certa azione l'avesse data là, se avesse giocato Tizio e non Caio e viceversa, se avesse preso la palla anziché il duro strato di terra sotto al suo piede, se l'avesse steso con un'entrataccia a forbice e da dietro (vade retro, questo non si fa!), se si fosse andato a letto prima, se avesse tirato almeno vicino alla porta anziché giustificarsi con l'apertura della caccia, se si potesse giocare assieme a quello che dice 'Aaahh, quando giocavo io ...'.
Insomma, intorno alla fatale preposizione sono nati sogni, discussioni, ecc. ecc., per non parlare degli Universi alternativi creati dalle nostre menti.
E forse, l'Universo in cui viviamo è a suo modo 'Parallelo', soltanto uno di quelli possibili.
La classifica è qui a fianco, sedetevi, cliccate sul mouse, aspettate che si ingrandisca e costruitevi il vostro Universo.
Speriamo allora di ricordarci questa stagione, di godercela fino in fondo come uno di quei rari, incredibili momenti in cui la realtà se ne va per conto suo e i sogni si piazzano al centro della scena.
Lasciando che quest'anno si aggrappi ai superlativi perché degli aggettivi semplici è meglio non fidarsi:
Non bello, ma bellissimo,
Non grande, ma grandissimo.
E sognamo, è tempo di Natale.
Pepi
Insomma, intorno alla fatale preposizione sono nati sogni, discussioni, ecc. ecc., per non parlare degli Universi alternativi creati dalle nostre menti.
E forse, l'Universo in cui viviamo è a suo modo 'Parallelo', soltanto uno di quelli possibili.
La classifica è qui a fianco, sedetevi, cliccate sul mouse, aspettate che si ingrandisca e costruitevi il vostro Universo.
Speriamo allora di ricordarci questa stagione, di godercela fino in fondo come uno di quei rari, incredibili momenti in cui la realtà se ne va per conto suo e i sogni si piazzano al centro della scena.
Lasciando che quest'anno si aggrappi ai superlativi perché degli aggettivi semplici è meglio non fidarsi:
Non bello, ma bellissimo,
Non grande, ma grandissimo.
E sognamo, è tempo di Natale.
Pepi