Il dieci aprile San Francesco ci ha condotto nei luoghi della sua preziosissima vita.
Un grazie a Franco Alpi molto disponibile e gentile, santo per averci sopportato durante il viaggio, fra i genitori anni ’70 rimasti sulle montagne verdi e lupi tamarri sparati sull’autopista!!!
Ma perché proprio Assisi? Perché Francesco? È il protettore dei lupetti, in primis, e quest’anno ci siamo dedicati alla sua umile e meravigliosa vita.
Un grazie a Franco Alpi molto disponibile e gentile, santo per averci sopportato durante il viaggio, fra i genitori anni ’70 rimasti sulle montagne verdi e lupi tamarri sparati sull’autopista!!!
Ma perché proprio Assisi? Perché Francesco? È il protettore dei lupetti, in primis, e quest’anno ci siamo dedicati alla sua umile e meravigliosa vita.
1° Tappa (facile, la corriera scarica li): Messa nella splendida Basilica di Santa Maria degli Angeli che custodisce la preziosa Porziuncola, dove Francesco è nato come Santo e dove ha desiderato morire.
2° Tappa (in salita, qualcuno inizia già a maledirci, ma si trattiene): la Basilica di San Francesco, dove riposa il santo e dove esce spontanea la preghiera.
Ore 13.00: lo spirito è a posto, ma la panza no, quindi panini a go go!!!
3° Tappa (per velocisti, ma rallentati dal passo degli altri 48 bradipi): Chiesa di Santa Chiara, che conserva il crocifisso che ha parlato a San Francesco.
4° Tappa (gran premio della montagna e qui iniziano i ritiri): San Damiano. Bellissima. Qua veniamo accolti da un frate che parla di psp e xbox e ne sapiù dei nostri cibernetici lupetti. Mossa vincente per trasmetterci il suo messaggio: vivere con umiltà, senza fronzoli, amando e servendo, toglie il 90 % dei problemi.
I lupi lo ascoltano e gli fanno domande: siamo abbagliati dalla sua serenità.
5 ° Tappa: la mazzata finale…la disfatta di San Damiano!!!
Noi capi ci raduniamo un attimo, non troviamo le parole giuste per l’immensa tragedia che sta per andare in atto e incominciamo a temere per la nostra vita (speriamo che conti la mazzetta passata al frate).
Meglio essere diretti: “Il pullman non può venirci a prendere, dobbiamo fare la salita a piedi”.
I genitori cadono per terra come mosche, si fondono con la pavimentazione, iniziano a fingersi pellegrini e chiedono ospitalità ai frati pur di non fare quella salitina che ci separa dall’autobus e che sembra il passo dello Stelvio.
Pianin pianino, lentin lentino arriviamo alla meta stimolati dalla merenda per festeggiare il compleanno di Filippo. Noi capi siamo salvi.
Il viaggio del ritorno è stato più tranquillo: i genitori erano più spenti, sui settant’anni direi, mentre i lupi avevano ancora un paio di gettoni!!!
Ore 24.00 pensieri sul cuscino: una giornata indimenticabile per tutti, un tau da stringere e un amico in più, un piccolo uomo che è un bel giorno…bè chiedetelo ai lupi!!!
Akela