Era un freddo glaciale, questo me lo ricordo bene, di quelli che sembra ti taglino la faccia.
I lupetti erano iniziati già da un po’ ma il Branco doveva ancora imparare a muoversi bene ed era un’impresa interminabile spiegare un gioco con le sue regole, le squadre, lo scopo.
L’Arci qualche giorno prima mi aveva comunicato che il sabato sarebbe arrivato da Bologna un prete giovane per aiutarlo e che aveva deciso di affidargli proprio il gruppo scout. Come era solito che succedesse con l’Arci, quando mi trovavo a chiacchierare nel suo ufficio, iniziammo a parlare di un sacco di cose: del nome strano di quel prete, che cosa faceva a Bologna, quale era stata la sua storia, ma poi pian piano ci allontammo sempre più dall’argomento per addentrarci nell’immancabile discussione storica, quella volta circoscritta a Casola, infine ci fu un breve scambio di battute sugli Olmatelli e sui lavori bloccati, sulla sede cadente, sulla mia vita personale fino a quando entrò la Giovanna e io mi congedai dicendo “allora sabato magari ci ritagliamo qualche minuto per conoscere il nuovo prete”. I finali con l’Arci erano spesso così, sospesi.
Quel sabato comunque sulle tre e mezza incontrai l’Arci, solo, e ci accordammo per un incontro in sede sulla 5 e mezza, ma come ben sappiamo gli piacevano certe sorprese ed infatti non più di dieci minuti più tardi eccoti sbucare dall’entrata del vecchio campo sportivo l’Arci con il nuovo prete.
Tempo di dirci due cose e l’Arci si era già dileguato.
È stato questo il nostro primo incontro con Don Euterio, veloce, informale, infilato nel mezzo di una attività. E che cosa dirgli? È proprio degli scout avere un certo senso pratico e così senza pensarci troppo noi capi lo abbiamo presentato ai lupetti e lo abbiamo catapultato nella vita scout: a gestire una parte di gioco.
Lui sembrava lo facesse da sempre, allo stesso modo in cui un pesce si muove dentro l’acqua, e i lupetti già gli parlavano come lo conoscessero dalla nascita. Non poteva esserci inizio migliore, noi felici di avere qualcuno pronto ad aiutarci e Don Euterio carico di entusiasmo per accompagnarci nelle nostre attività.
Da quel giorno Don Euterio è diventato l’AE (Assistente Ecclesiastico) del nostro Gruppo Scout e pur avendo poco tempo a disposizione, nei ritagli tra una messa e l’altra per la valle del Senio, ha avuto modo di conoscerci tutti, di partecipare alle nostre uscite, di aiutarci a preparare le attività e tutti noi, capi e ragazzi, siamo felici di averlo a fianco.
Speriamo che gli eventi ci siano favorevoli e che Don Euterio possa avere il tempo di essere immortalato nelle foto dei campi scout degli anni a venire.
Riccardo Albonetti