Credo sia doveroso cercare di interpretare e possibilmente contribuire a dissipare il dubbio di Sandro Righini circa il presunto clima intimidatorio che esisterebbe a Casola a detta del coordinatore provinciale degli amministratori di Forza Italia in una sua intervista al ' Carlino'. Penso di poterlo fare anche solo perchè, per ragioni di età, ritengo di avere accumulato un po' di esperienza partecipando da posizioni di minoranza o di maggioranza alla vita politica locale. Interpretando Righini credo di poter affermare che i dubbi che solleva, altro non sono che un sollecito a chi ancora si attarda, da una parte e dall'altra a ragionare con il cliché del passato.
Comunismo e anticomunismo, libertà o coercizione, paura della possibile repressione al diritto di praticare le idee in cui si crede.
Per questo fa bene Righini a chiedere di sgombrare il campo da queste ombre, se davvero esistono. Gli ostacoli andrebbero rimossi promuovendo una discussione franca che serenamente esaminasse la realtà della nostra piccola società casolana senza far rivivere un tempo di divisione ideologica o partitica che da una parte e dall'altra aveva creato anche contrapposizioni, insofferenze, scomuniche reciproche. I tempi sono cambiati per fortuna e le persone si sentono più libere.
Dal mio piccolo osservatorio noto che la stragrande maggioranza della gente casolana di ogni fede politica, trova il modo di collaborare fianco a fianco nelle sedi dove si lavora per il bene della comunità. Osservo le associazioni del volontariato sociale, sportivo, culturale, del tempo libero nelle quali ognuno dà quel che può senza nulla chiedere per se o per il partito. Osservo che ognuno svolge il suo lavoro, fa il suo mestiere, professa la sua fede religiosa, promuove le proprie iniziative senza che vi sia il 'Padrino' che ne limita il libero dispiegamento.
Il Sig Galassini (l'autore dell'itervista al 'Carlino') non ha dunque il diritto di affermare, con l'occhio un po' annebbiato dall'ira, che non ci sono candidati per il suo partito a Casola e nei piccoli comuni, perchè sono scoraggiati da un regime repressivo.
Cosa sa Galassini di Casola? Non credo che quanto ha dichiarato sia farina del sacco degli elettori casolani di Forza Italia, ma solo una giustificazione per la sua nota incapacità ad aggregare, dimostrata peraltro anche a Brisighella. Se io fossi uno dei consiglieri comunali casolani di Forza Italia, mi sentirei offeso da quel giudizio di pavidità affibbiato dal loro rappresentante provinciale. I consiglieri di minoranza nel quinquennio trascorso hanno potuto liberamente esprimere le proprie opinioni e lo hanno fatto sempre con dignità e senza veti da parte di nessuno.
C'è poca propensione ad assumere impegnativi ruoli politici e nella ammnistrazione pubblica? Si è vero, questo forse è il problema da rimuovere. I Partiti hanno poco appeal e poca capacità di aggregazione? Questo è un limite da curare, non agitando tuttavia spettri inesistenti o dando della politica una immagine sporca che sarebbe usata solo come arma repressiva della libertà delle persone.
Fare politica vuole dire interessarsi della cosa pubblica. Allora io concludo che a Casola molti fanno politica, pochi purtroppo ambiscono di assumere un ruolo nei partiti. C'è davvero da sperare che questo limite venga superato. Qualche segnale positivo si intravvede fra i candidati alle prossime elezioni comunali.
Giacomo Giacometti