Carissimi ragazzi de Lo Spekkietto,
confesso il mio disagio, come casolano e come piccolo rappresentante del mondo politico locale, di fronte ad un articoletto comparso sul 'Resto del Carlino' inserto di Ravenna di domenica 9 Maggio. Pag. XIII: 'Sarà Bazzoni a sfidare Sagrini a Casola'.

Nell'articolo Vincenzo Galassini, coordinatore di Forza Italia per la provincia di Ravenna, intervistato da un giornalista, argomentando sulla difficoltà del suo partito a mettere insieme una lista per le prossime amministrative dice:
'I casolani hanno tutti paura di saltare fuori a fare il sindaco. I nostri non se la sentono di fare discussione politica in Consiglio, votano sui problemi del posto ma quando si tratta di andare sul piano politico, magari con ordini del giorno, non ne vogliono sapere. E' difficile nei piccoli comuni trovare alternative'.
Poi continua:
'A Casola ci sono i voti ma non le persone. E' il dramma dei nostri piccoli paesi. Avremmo il posto per cinque consiglieri di minoranza, ma ne metteremo quattro. Non abbiamo il numero. Avevamo un candidato giovane che ha detto: 'Ma a Casola io devo vivere'. La gente qui ha paura, a Casola hanno governato i comunisti per 60 anni!'.
Mi piacerebbe pensare che Galassini abbia solo cercato di trovare facili scuse per una incapacità del suo partito ad articolarsi sul territorio, purtroppo però ho la spiacevole sensazione che nel suo sconsolato argomentare qualcosa di vero e di inquietante lo abbia colto. Qualcosa che come casolano mi inquieta e mi provoca un certo malessere.
E' quella parola 'paura' ripetuta due volte, è quel ragazzo che dice 'Ma io a Casola ci devo vivere' che mi fa pensare.
Mi chiedo: questo clima sconfortante di impotenza, questo paventare chissà quali minacce, questa sensazione di timore, che pare cogliere i nostri concittadini nel momento in cui si pongono nell'ottica di fare politica in una prospettiva di minoranza, sono giustificati da fatti precisi e situazioni concrete o sono semplicemente una manifestazione di depressione politica e di autolesionismo determinata dalla normale difficoltà di dover agire ed operare in un contesto presumibilmente non vincente?
Mi piacerebbe che su questo punto si aprisse un sincero dibattito, mi interessa come semplice cittadino ma anche e forse ancora di più come rappresentante di una parte politica che nel contesto locale ed attuale fa parte della compagine di maggioranza che non è comunista come Galassini, forse interessatamente, vuol far passare, ma semplicemente una maggioranza di Centro Sinistra.
A proposito: a Casola i 'comunisti' non hanno governato per sessant'anni.
Oltre all'Amministrazione di Centro Sinistra uscente, Galassini dimentica l'ottima Amministrazione pentapartitica: DC, PSI, PRI, PSDI, PLI guidata da Franco Tronconi nel primo quadriennio degli anni '90. Erano comunisti anche loro?
Ringrazio per l'ospitalità.

Alessandro Righini
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