Pubblichiamo di seguito la lettera a LoSpekkietto di Giacomo Giacometti, Vicesindaco di Casola ed esponente della Margherita.
Dico la mia sull'uso delle piazze casolane ed in particolare su Piazza Sasdelli. E' un argomento che ha creato dibattito nel paese e ciò non può che fare piacere, non essendo proprio intenso l'interesse per la cosa pubblica. Voglio sperare che oltre all'uso delle piazze, si possa avviare dibattito anche su qualche altro argomento che interessa il vivere civile della nostra comunità.
Tornando alla piazza ed ai parcheggi, mi sento di concordare con quanto già scritto da Michele Righini. Mi sento soltanto di dovere esprimere alcune riflessioni in aggiunta che spero siano di qualche utilità nel dibattito in corso.
Ovviamente condivido la soluzione adottata per il parcheggio in Piazza Sasdelli e via Matteotti e rimando a quanto scritto dal Sindaco sul 'consenso'Auspico solo che una adeguata sperimentazione possa alla lunga essere apprezzata anche dai critici meno radicali. Mi pare che la soluzione adottata sia idonea a rispondere alle esigenze dei commercianti del centro storico e dei loro clienti. Non concordo con chi pensa che sia possibile e utile riportare tutto come prima in nome di una libertà di movimento incontrollata e disordinata.
Il commercio ed i clienti hanno esigenze legittime a cui mi sembra si dia risposta sufficiente. Le argomentazioni che leggo e sento quà e là, mi sembrano molto deboli. Si dice che la PIAZZA E'DI TUTTI. Ma chi dice il contrario viene da rispondere. La piazza è proprio di tutti e non delle sole automobili che con la loro continua presenza limitano la libertà dei pedoni.
Non so se sia pertinente ricordare che un tempo, quando il mezzo di trasporto era il cavallo esistevano alle porte dei paesi apposite stalle di sosta. Le piazze erano riservate al mercato, al commercio, alle quattro chiacchere tra amici e conoscenti.
Ho sentito argomentare che chi ha scelto di stare a Casola pur lavorando fuori, lo ha fatto per godere della libertà di vivere fuori dai canoni delle città. Si dice: a queste persone non si dovrebbero negare la possibilità di scorazzare come vogliono in auto, compresa la possibilità di sostare daventi ai negozi o ai Bar. Io credo che chi fà la scelta di abitare a Casola abbia in mente e pretenda ben altriservizi e ben altri vantaggi e convenienze.
Sento dire che le piazze chiuse sono un inutile accorgimento che penalizza tutti, oltre gli automobilisti.
Premesso che Piazza vuole dire 'area, spazio libero, radura', che fare piazza pulita vuole dire sgombrare da ciò che è molesto e 'nocivo', nessuno vuole vietare di accedere al paese in auto, perchè mi pare che, tranne qualche rara occasione, ci sia posto sufficiente per parcheggiare sia negli spazi del centro, sia in quelli a ridosso del centro stesso e che ogni intervento che cerchi di disciplinare il traffico e le soste sia meritevole di apprezzamento.
Si possono anche criticare alcune scelte di arredo urbano del passato e del presente che limitano gli accessi e delimitano i parcheggi, magari in modo non razionale. Tuttavia ciò non significa che si siano ridotti i posti auto: Sono stati ordinati in posti obbligati, ma non sono calati di numero. Ripeto: si può criticare questo ordinamento e questo arredo urbano, lo si può fare per tante ragioni, ma non perchè ha sottratto posti auto.
Bisogna allora cercare di essere obiettivi: venire a fare la spesa lasciando l'auto nei posti a limite di orario o nella via Neri o nella Piazzetta Donatori del Sangue o in via Soglia non è un sacrificio chiesto ai casolani.
Gli stessi commercianti, è successo anche da altre parti, si renderanno conto della utilità di un parcheggio ordinato ed a tempo limitato. Voler sostenere che i problemi del commercio derivino dai parcheggi, mi sembra un modo limitato di affrontare problemi veri che investono le piccole aziende commerciali. Lo stesse potranno trarre beneficio da un abbellimento del centro storico, da un aumento del flusso turistico, da una offerta di qualità che sappia creare interesse e sollecitare i gusti dei clienti, ricorrendo anche ad orari di apertura diversificati per stagione e per giornata.
Giacomo Giacometti