Alcuni amici mi hanno un po' rimproverato, per non aver detto in giro che giovedì mattina sarei andato in televisione, da Costanzo.
In realtà, mi vergognavo molto.
A parte qualche apparizione sui canali satellitari, non ero mai stato sulle reti nazionali,e sinceramente, non è che avessi la smania di farlo.
Però, per una casa editrice indipendente, un passaggio a canale 5 rappresenta uno spazio importante, e rifiutarlo era impossibile.
E lo dovevo al giovane 'Tolintesàc', come lo chiamo io, che si sta difendendo niente male.
Sapevo di non dover presentare il libro, ma di dover parlare, così mi era stato detto dalla redazione del programma, delle 'prime volte'.
Così, in generale.
Tutto per colpa di un articolo che avevo scritto per il corriere della sera, sulla preparazione di un single ad un primo appuntamento.
L'unica cosa degna di nota di quel pezzo, tra l'altro, era la mia foto con Guido Magigrana, mentre fingevo di comprare dei fiori.
All' inizio dell'intervista, Costanzo avrebbe fatto vedere la copertina del libro e letto il titolo.
Questo bastava, e sono andato.
E visto che a nessuno potrebbero interessare le mie 'prime volte', ho preferito non dirlo troppo in giro.
Anche perchè non avevo lapiù pallida idea di quello che mi sarebbe uscito dalla bocca.
E poi, quasi tutti mi vedono ogni giorno per Casola, senza dover accendere la televisione...
Di solito gli invitati al programma (Tutte le mattine, si chiama) vengono fatti arrivare a Roma il giorno prima, e alloggiati in un bell'albergo in centro a Roma.
Mercoledì 8, alle due del pomeriggio, la produzione del programma mi chiama, e mi dice di prendere il primo treno per Roma, che il giorno dopo toccava a me.
Sembra facile.
Peccato che Norrito era in Ungheria, e quella sera la pizzeria era sold-out.
Festa della Donna, sapete com'è.
Ho detto che avevo da lavorare, e sarei arrivato in mattinata.
Anche questo sembra facile.
'Per Il programma' mi ha spiegato la produtttrice 'bisogna essere alle otto al teatro Parioli'.
L'unica soluzione, dopo una serie di telefonate, era un Intercity notte proveniente da Gorizia, che si fermava alle 2 e mezza a Bologna e arrivava a Roma Tiburtina sulle sei e cinquanta.
Così, ho fatto lemie belle pizze, mi sono cambiato, e mi sono fatto portare da Anna e da Nicoletta a Bologna.
Ho dormito un po' in treno, svegliato di tanto in tanto da un vecchietto che sembrava dover morire di tosse da un istante all'altro, e alle sette ero a Roma.
Il cellulare ha suonato.
'Tre minuti e sono lì' ha detto una voce.
'Ah, perfetto' ho risposto
E poi: 'Scusa, chi sei?'
'Signor Cavina' ha detto la voce, mentre io pensavo 'il Signore è morto da un pezzo',
'Signor Cavina' ha ribadito la voce 'sono il suo autista'
E mentre lo diceva, una merceds lunga da qui alla prossima settimana mi si è fermata davanti.
Aveva i vetri scuri, e ho guardato dentro, pensando di vederci, chennesò, Britney Spears o Pippo Baudo.
Cercavano me.
C'era traffico, ma chissà come, siamo arrivati in orario al teatro Parioli.
In quel tipo di mercedes la percezione della velocità è alterata, credo.
Probabilmente invece dei 50 all'ora, viaggiavamo a mach 2.
Mi hanno lasciato davanti a una porta laterale su cui era scritto 'ingresso artisti'.
Stavo per chiedere dove potevo passare, perchè non è che mi senta particolarmente un artista, quando da dentro mi hanno fatto cenno di accomodarmi.
Mi hanno lasciato un pass, perquisito la borsa e portato un sala trucco.
Per motivi personali, ho rifiutato.
Non mi sento a mio agio con un chilo di fondotinta spalmato in faccia.
O almeno credo.
Poi ho firmato le liberatorie per l'utilizzo dell'immagine.
Alla domanda se ero già apparso in video ho chiesto 'conta Teleuno faenza?' e il tipo della produzione mi ha risposto, alzando un singolo sopraciglio 'Aho, ma che è?'.
Poi mi sono accomodato dietro le quinte, aspettando che mi chiamassero in scena.
Si è seduta vicino a me Elisabetta Rocchetta, protagonista di Piano 17 dei Manetti Bros.
Il film non l'ho visto, ma lei direi che arriva tranquillamente a 9+.
E' entrata in scena, e al suo posto si è seduta Cristiana Capotondi, che in seguito ho scoperto essere l'Aurora di orgoglio.
Così ha detto mia mamma quando è venuta a prendermi a Castelbolognese.
'Era Aurora!' ha detto 'Aurora di Orgoglio! Oh, Aurora!'
Aurora era da Costanzo per parlare del suo ultimo film, Notte prima degli esami.
Non so com'è Aurora di Orgoglio, ne il film Notte prima degli esami.
Di sicuro, Cristiana Capotondi è un 10+.
Ti fa sentire un fondo di magazzino.
Poi è toccato a me, e mi sono buttato alla cieca, sparando una serie di cavolate, tra cui quella volta che sono rimasto chiuso in un ascensore a sette anni, in gita a Lourdes.
Non ricordo molto di quello che ho detto, e credo che non andrò a rivedermi le immagini.
Non mi piace.
So che per tutto il tempo che sono stato di fianco alla scrivania di Costanzo o guardavo Aurora, mentre parlavamo di primi appuntamenti, o guardavo la band sotto al palco, con Demo Morselli che mi fissava con gli occhi leggermente spalancati.
Forse perchè stavo spiegando di come riesco a calamitare i calzini bucati.
Posso anche buttarli via, ma tornano sempre da me, come cuccioli fedeli.
Non so.
Alle 11 e mezza sono uscito dal teatro, all'una ho preso il treno per bologna, e alle 5 e un quarto (puzzavo di Eurostar dalla testa ai piedi) ero a casa sotto la doccia.
Un'ora dopo ho fatto le prime due pizze della serata.
E intanto mi chiedevo:
'Cos'è successo?'
A volte mi sembra di vivere la vita di qualcun'altro.
O forse, sono soltanto un invornito.
Chissà quanti ce ne sono in giro...
Cristiano Cavina