02/05/2004: la festa di primavera torna a popolare gli animi dei casolani che, vogliosi di lanciarsi imprecazioni di ogni tipo e con la solita voglia di vincere che contraddistingue le tre società, si affacciano anche quest’anno ad uno dei giorni più attesi. Come ormai da qualche anno, il sottoscritto è stato incaricato dalla redazione a giudicare i vari carri, non sarò un esperto d’arte, ma almeno le cose che penso le scrivo senza mezzi termini ed è questo che (forse) piace ai lettori.
Come sempre alcuni giorni prima della festa vado a dare una prima occhiata ai parcheggi della piscina, così per farmi un’idea su quello che vedrò da lì a poco. Rimango subito colpito dall’imponente struttura del carro della società Nuova Peschiera e mi rendo anche conto che tutti e tre sono indietro con i lavori, soprattutto nella colorazione. Il giorno della festa, insieme ad alcuni amici, vedo che infatti sopra tutti i carri si lavora ancora, come non era mai accaduto (almeno da quando sono interessato…). Il primo a sfilare è il carro “Con i piedi saldamente appoggiati sulle nuvole” della Peschiera: se prima ero rimasto colpito dall’imponenza, oggi rimango letteralmente folgorato dalla bellezza della struttura nel suo insieme, dai colori e da alcuni particolari che risaltano il tutto come le assi di legno che, non colorate apposta, mostrano il metodo di costruzione ai giudici e al pubblico. La relazione è molto ben scritta e di facile interpretazione (bellissima la parte dei mulini-martello che macinano sogni solo per farci sopravvivere…). In poche parole, ottime idee-ottimo carro. La sfilata continua con “La filastrocca della complessità di un uomo” presentato dalla società Sisma: sicuramente la struttura non mi diceva niente di nuovo, aveva quel che di già visto che lo rendeva poco spettacolare, al contrario ho apprezzato molto i costumi, anche se i figuranti erano forse troppi (34 elementi). Come il carro del 2003, anche questo viene molto migliorato dalla relazione: una poesia che elenca in modo originale i pregi e i difetti dell’uomo, a volte citandoli nella stessa strofa (...siamo precisione che aspira all’incertezza…). Ultimo a sfilare il carro “Sulle ali di un sogno” della società Input: in questo caso c’è una grossa differenza fra “prima” e “dopo”, con questo voglio dire che il carro “vuoto” era veramente poco bello (struttura scheletrica e colori troppo vivaci), mentre riempito dei costumi era veramente affascinante. Ad occhio nudo era uno spettacolo visivo che racchiudeva burattini, clown e trapezisti in un teatrino-circo di grande innovazione. Purtroppo la relazione non rendeva merito a questo spettacolo o meglio, non è riuscita a descrivere nel miglior modo possibile quello che ci si aspettava. In conclusione il mio personale verdetto è un po’ indeciso: vince la Peschiera sicuramente, ma il secondo posto è più combattuto, meglio la relazione della Sisma, meglio il carro della Input. Nell’attesa del verdetto della giuria chiedo il parere ad alcuni amici: Pepi è rimasto molto colpito dalla visione del terzo carro che ha sfilato, ma anche lui è d’accordo nell’ammettere la bellezza di quello della Peschiera (compreso la relazione). Anche Walter pronostica la sua vittoria, ma mette al secondo posto la Sisma. Fede, con la faccia visibilmente dispiaciuta (essendo tifosa), ammette la stessa cosa con molta sportività. Gli unici che incontro e non mi danno ragione sono i coniugi Righini: Tizi e Stefy pensano che non vincerà questo ma non si sbilanciano troppo. Giunte le 19 arriva con puntualità il verdetto: terzo premio al carro “la filastrocca…” (in sintesi buoni costumi ma poca armoniosità tra relazione e carro). Secondo premio al carro “Sulle ali…” (ottimi costumi e una discreta coerenza). Primo premio al carro “Con i piedi…” (nessuna nota negativa). Tripudio di cori, facce felici e infelici ma, a differenza degli anni passati, mi è sembrato di notare una certa sportività da parte di (quasi) tutti, forse quest’anno il carro vincente era veramente troppo bello e la relazione troppo ben scritta per gli avversari? Il mio pronostico è andato a buon fine, ma un appunto alla giuria (o alla Pro-loco) lo devo fare: è stato giudicato male il nesso fra relazione e struttura del carro della Sisma, quando l’anno prima ha vinto nonostante la giuria abbia chiaramente dichiarato di non aver tenuto conto della relazione. Ma vorrei sapere se è più giusto che abbia vinto nel 2003 o che sia arrivata ultima quest’anno. Sono cosciente del fatto che i giurati cambiano ogni anno, ma le regole saranno pur uguali in ogni edizione della festa? Probabilmente rimarrò con questo dubbio, ma preferirei più attenzione…
Dopo aver letto questo articolo penserete per l’ennesima volta che sono di parte, ma vi posso assicurare che non è così, cosa ci posso fare se penso che la Nuova Società Peschiera sia veramente in gamba nel costruire il carro e che abbiano trovato la persona giusta nello scrivere la relazione. Anzi, sarei assolutamente il primo a congratularmi con chi riuscisse a fronteggiare tale strapotere (quattro negli ultimi cinque anni e, probabilmente, sarebbe più giusto dire cinque su cinque!).

Manuel Andreotti
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