Non è che qualcosa stia finalmente cambiando perl’industria discografica italiana? Forse ci siamo rotti di vedere teen band(blue e westlife, ma lasciatemi stare i take that…) o mediocri cantantiitaliani ai vertici delle classifiche di vendita? Probabilmente è così, vistoche in data 10 maggio 2005, dando un occhiata su internet, ho visto che nellatop ten ci sono ben quattro gruppi italiani e poca musica, per così dire,commerciale.

Partiamo dal fondo dove compaiono i modena city ramblers(voto 6), tornati al folk romagnolo dopo la breve parentesi raggae, il gruppoemiliano non smette di stupire inanellando successi uno dietro l’altro, sonosincero quando ammetto di aver smesso di ascoltarli una decina di anni fa, masono contento per loro e per la musica italiana in genere. Salgo e al quintoposto vedo i milanesi afterhours con “ballate per piccole iene” (voto 6.5),personalmente ritengo questo disco scialbo e privo dell’intensità che me liha fatti adorare ai tempi di “hai paura del buio?”, ma quel geniale animaleda palco di manuel agnelli si merita questo ed altro.

Nell’ultimo gradino del podio ci sono i sorprendentinegramaro “mentre tutto scorre” (voto 8), per l’ennesima volta il festivaldi sanremo ha dimostrato di avere giudici e critici veramente impreparati,bocciando il gruppo alla prima apparizione. Le grandissime linee vocali e ilrock proposto da questi ragazzi li fanno accostare ad una delle migliori bandcontemporanee, i muse, e con questo ho detto molto. Sorpresa delle sorperese (maneanche troppo), al primo posto ci sono i torinesi subsonica con “terrestre”(voto 6.5), samuel, boosta e soci hanno decisamente azzeccato la scelta diaccasarsi ad una major discografica, considerati da sempre gruppo da “grandinumeri”, i subsonica arrivano alla prima posizione con questo disco editodalla emi-virgin. I precedenti album erano invece etichettati mescal (casaindipendente) e non hanno mai raggiunto queste vette. Ok, il disco a mio modo disentire non è bellissimo, rock quanto vuoi, ma che snatura il classico sounddel combo torinese che aveva raggiunto la sua massima ispirazione con“microchip emozionale” e “amorematico”. Il capolavoro dell’anno lo hacomunque firmato quel gruppo di cuneo che nella sua ancor breve vita (sei album)non ha mai sbagliato un colpo: i marlene kuntz. “bianco sporco” (voto 9.5)è un disco splendido, che vede la presenza dell’ex litfiba, csi, pgr giannimoroccolo al basso (dan solo si è allontanato pacificamente per incongruenzeartistiche), ci sono canzoni magnifiche come “a chi succhia” “poeti”“amen” “la cognizione del dolore” “l’ira di narciso”, ma anchericordi di emozioni “catartiche” come “primavera” e “mondo cattivo”.Semplicemente è il più bel parto discografico italiano da molti anni da questaparte, che cristiano godano sia il miglior poeta rock attuale è innegabile, maaggiunto alla velata malinconica delle linee armoniose di questo album diventail più grande di tutti.

Finalmente il nostro pubblico sta incominciando a seguirepiù da vicino le piccole gemme che si nascondono nel nostro paese e non vedocome possa essere altrimenti: laura pausini fa della monotonia la sua cartavincente (perdente?) E i nuovi nomi di successo sono dj francesco e paolomeneguzzi (anche se quest’ultimo qualche buon pezzo lo ha cantato). Quando poisi vedono in tv giovani rampanti come simone e dolcenera sbaciucchiarsi davantialle telecamere di un reality per cercare di vendere qualche copia in più…

Manuel andreotti

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