Carissimo, questi sono anni particolari per i ricercatori di notizie storiche sul nostro paese. Prima il restauro della Chiesa di Valsenio, di cui ti parlerò in seguito, poi i lavori di restauro per la Chiesa di Sopra che tu mi chiedesti di seguire con attenzione perché avrebbero potuto portare a scoperte rilevanti. A tal riguardo ho interessato i due Sindaci di Casola che si sono succeduti da quando si è iniziato a parlare di lavori di restauro della Chiesa di Sopra ed ho fornito a loro i documenti in mio possesso, gli stessi che avevamo guardato insieme varie volte.
Oltre al libro di Padre Serafino Gaddoni del 1929 che descrive nei dettagli la storia della chiesa e le sue caratteristiche, forse il documento più importante che abbiamo è la descrizione dettagliata della pianta della Chiesa di Sopra fatta fare nel 1741 dal Vescovo Marelli in occasione della sua visita pastorale a Casola. Sono pagine molto interessanti che descrivono con molti particolari la chiesa ed il suo interno.
Un qualsiasi casolano può subito notare una differenza tra la pianta della chiesa nel 1741 e la chiesa attuale, almeno per ciò che rimane. Infatti il muro esterno rivolto verso il paese, quello con la torre campanaria, oggi è un muro diritto e non si nota nessun allargamento per gli altari, in particolare dell’altare dedicato ai Santi Giuseppe, Gioacchino, Chiara, Francesco che viene evidenziato nella pianta. La chiesa nel 1741 veniva già indicata come malmessa e le attività religiose terminarono circa nel 1819 quando tutta l’area fu adibita ad uso di pubblico cimitero. Successivamente crollò e rimase abbandonata. Tuttavia il primo catasto moderno del 1811 rappresenta un muro rettilineo (appezzamento N. 204).
Questo significa che il muro dell’altare rivolto verso il paese, dedicato ai Santi Giuseppe, Gioacchino, Chiara, Francesco probabilmente collassò dopo il 1741 e per ripristinare la funzionalità della chiesa fu innalzato un muro diritto. Ricordiamoci che la Chiesa di Sopra aveva perso, già nel secolo precedente, il ruolo di chiesa arcipretale, che era stato attribuito all’attuale chiesa parrocchiale di Casola, quindi la sua frequentazione si era notevolmente ridotta. La chiesa rimaneva tuttavia importante in quanto l’area era stata trasformata in cimitero. Come ricorda il notaio Pietro Salvatore Linguerri Ceroni la Chiesa di Sopra venne utilizzata fin verso il 1840 per celebrare una ricorrenza importantissima nella storia di Casola: la Festa a ricordo della Battaglia delle Botti, risalente al 28 ottobre 1523 giorno dei Santi Simone e Giuda. Tale battaglia fu combattuta e vinta dalle forze dei Ceronesi guidate dal Capitano Raffaello Brunori Ceroni contro le truppe imolesi guidate dal Capitano Guido Vaini di Imola e dal Capitano Ramazzotto Ramazzotti da Scaricalasino.
La festa desiderava ricordare il giorno della vittoria e la morte dei quattro eroi Ceronesi che furono sepolti alla Chiesa di Sopra. Durante la festa si faceva una processione fino alla Chiesa di Sopra.
Carissimo, devi sapere anche che alla Chiesa di Sopra hanno fatto delle prospezioni archeologiche. All’esterno verso est, cioè verso il paese, hanno trovato i muri dell’altare di cui ti ho scritto sopra e sono stati dissepolti resti di numerosi cadaveri. La cosa interessante, ma piuttosto strana è che hanno trovato diversi “cadaveri tagliati” perché su di loro era stato costruito il muro esterno dell’altare. Questo significa, credo, che originariamente la chiesa fosse a pianta rettangolare e che solo successivamente furono costruiti gli altari laterali. Per le fondamenta dell’ altare sul lato est hanno dovuto probabilmente scavare nel piccolo cimitero attorno alla chiesa e per questo forse hanno “tagliato” i corpi per posizionare il muro. Se si facesse la datazione con il carbonio delle ossa ritrovate, si potrebbe risalire all’epoca in cui l’altar fu costruito.
Hanno fatto anche uno scavo di sondaggio all’interno della chiesa partendo da quello che è stato ritenuto il pavimento della chiesa stessa, un buco quadrato di circa un metro scavando in profondità senza trovare alcuna traccia di reperti o di ossa.
Questa mancanza di ritrovamenti mi è sembrata strana e mi viene spontaneo commentare che forse il luogo dello scavo è un’eccezione rispetto alle altre parti della chiesa ed inoltre commenterei che, a occhio, mi sembra troppo elevato il dislivello tra la pavimentazione “originale” ed il livello delle fondamenta della chiesa. Inoltre non hanno fatto alcun scavo nelle zone delle stanza “P” e “Q” per capire esattamente il perimetro della chiesa.
Mi hanno detto che purtroppo non ci sono più soldi per fare ulteriori scavi e che all'interno lasciaranno la terra senza far risaltare il pavimento.
Come casolano chiederei che si potesse procedere con altri scavi per non lasciare il lavoro incompiuto.
La Chiesa di Sopra è la più antica costruzione di Casola Valsenio e l’Amministrazione Comunale si dovrebbe impegnare al massimo per fare tutto ciò che è necessario per completare le ricerche e portare alla luce ciò che è possibile recuperare.
Se l’area sarà maggiormente valorizzata si presterà meglio anche a diventare meta per i turisti.
Noi casolani dobbiamo dare ai visitatori lo stimolo a visitarci valorizzando al meglio i nostri luoghi storici importanti e la Chiesa di Sopra, oltre a rappresentare una parte importante della nostra storia, è la costruzione più antica del paese.
Pier Giacomo Rinaldi Ceroni
(L'Oratorio era aperto al pubblico culto sotto il titolo di Santa Martina. Infatti dopo il terremoto del 30 ottobre 1725, che produsse grandi danni in tutta la vallata del Senio, i casolani fecero voto di celebrare la festa di Santa Martina il 30 gennaio e di fare ogni anno in suo onore una solenne funzione il 30 ottobre. Per questo con l’andare del tempo la chiesa prese anche il nome di S. Martina)
Un qualsiasi casolano può subito notare una differenza tra la pianta della chiesa nel 1741 e la chiesa attuale, almeno per ciò che rimane. Infatti il muro esterno rivolto verso il paese, quello con la torre campanaria, oggi è un muro diritto e non si nota nessun allargamento per gli altari, in particolare dell’altare dedicato ai Santi Giuseppe, Gioacchino, Chiara, Francesco che viene evidenziato nella pianta. La chiesa nel 1741 veniva già indicata come malmessa e le attività religiose terminarono circa nel 1819 quando tutta l’area fu adibita ad uso di pubblico cimitero. Successivamente crollò e rimase abbandonata. Tuttavia il primo catasto moderno del 1811 rappresenta un muro rettilineo (appezzamento N. 204).
Questo significa che il muro dell’altare rivolto verso il paese, dedicato ai Santi Giuseppe, Gioacchino, Chiara, Francesco probabilmente collassò dopo il 1741 e per ripristinare la funzionalità della chiesa fu innalzato un muro diritto. Ricordiamoci che la Chiesa di Sopra aveva perso, già nel secolo precedente, il ruolo di chiesa arcipretale, che era stato attribuito all’attuale chiesa parrocchiale di Casola, quindi la sua frequentazione si era notevolmente ridotta. La chiesa rimaneva tuttavia importante in quanto l’area era stata trasformata in cimitero. Come ricorda il notaio Pietro Salvatore Linguerri Ceroni la Chiesa di Sopra venne utilizzata fin verso il 1840 per celebrare una ricorrenza importantissima nella storia di Casola: la Festa a ricordo della Battaglia delle Botti, risalente al 28 ottobre 1523 giorno dei Santi Simone e Giuda. Tale battaglia fu combattuta e vinta dalle forze dei Ceronesi guidate dal Capitano Raffaello Brunori Ceroni contro le truppe imolesi guidate dal Capitano Guido Vaini di Imola e dal Capitano Ramazzotto Ramazzotti da Scaricalasino.
La festa desiderava ricordare il giorno della vittoria e la morte dei quattro eroi Ceronesi che furono sepolti alla Chiesa di Sopra. Durante la festa si faceva una processione fino alla Chiesa di Sopra.
Carissimo, devi sapere anche che alla Chiesa di Sopra hanno fatto delle prospezioni archeologiche. All’esterno verso est, cioè verso il paese, hanno trovato i muri dell’altare di cui ti ho scritto sopra e sono stati dissepolti resti di numerosi cadaveri. La cosa interessante, ma piuttosto strana è che hanno trovato diversi “cadaveri tagliati” perché su di loro era stato costruito il muro esterno dell’altare. Questo significa, credo, che originariamente la chiesa fosse a pianta rettangolare e che solo successivamente furono costruiti gli altari laterali. Per le fondamenta dell’ altare sul lato est hanno dovuto probabilmente scavare nel piccolo cimitero attorno alla chiesa e per questo forse hanno “tagliato” i corpi per posizionare il muro. Se si facesse la datazione con il carbonio delle ossa ritrovate, si potrebbe risalire all’epoca in cui l’altar fu costruito.
Hanno fatto anche uno scavo di sondaggio all’interno della chiesa partendo da quello che è stato ritenuto il pavimento della chiesa stessa, un buco quadrato di circa un metro scavando in profondità senza trovare alcuna traccia di reperti o di ossa.
Questa mancanza di ritrovamenti mi è sembrata strana e mi viene spontaneo commentare che forse il luogo dello scavo è un’eccezione rispetto alle altre parti della chiesa ed inoltre commenterei che, a occhio, mi sembra troppo elevato il dislivello tra la pavimentazione “originale” ed il livello delle fondamenta della chiesa. Inoltre non hanno fatto alcun scavo nelle zone delle stanza “P” e “Q” per capire esattamente il perimetro della chiesa.
Mi hanno detto che purtroppo non ci sono più soldi per fare ulteriori scavi e che all'interno lasciaranno la terra senza far risaltare il pavimento.
Come casolano chiederei che si potesse procedere con altri scavi per non lasciare il lavoro incompiuto.
La Chiesa di Sopra è la più antica costruzione di Casola Valsenio e l’Amministrazione Comunale si dovrebbe impegnare al massimo per fare tutto ciò che è necessario per completare le ricerche e portare alla luce ciò che è possibile recuperare.
Se l’area sarà maggiormente valorizzata si presterà meglio anche a diventare meta per i turisti.
Noi casolani dobbiamo dare ai visitatori lo stimolo a visitarci valorizzando al meglio i nostri luoghi storici importanti e la Chiesa di Sopra, oltre a rappresentare una parte importante della nostra storia, è la costruzione più antica del paese.
Pier Giacomo Rinaldi Ceroni
(L'Oratorio era aperto al pubblico culto sotto il titolo di Santa Martina. Infatti dopo il terremoto del 30 ottobre 1725, che produsse grandi danni in tutta la vallata del Senio, i casolani fecero voto di celebrare la festa di Santa Martina il 30 gennaio e di fare ogni anno in suo onore una solenne funzione il 30 ottobre. Per questo con l’andare del tempo la chiesa prese anche il nome di S. Martina)