Anche quest'anno abbiamo assistito a 'SERATA 900', tradizionale rappresentazione di uno squarcio di vita casolana nel secolo scorso.
Si tratta di una rivisitazione della storia della nostra comunità che quest'anno aveva come tema 'LA SCUOLA'.
Queste serate suscitano nel pubblico,specialmente in quello più adulto, emozioni, curiosità, ricordi.
Il riproporre come eravamo qualche decennio fà è sempre un utile esercizio per misurare i progressi, la vivacità, le innumerevoli risorse di volontà ed intelligenza che si sono espresse e distinte fra i casolani di un epoca ormai lontana.
Si tratta di una rivisitazione della storia della nostra comunità che quest'anno aveva come tema 'LA SCUOLA'.
Queste serate suscitano nel pubblico,specialmente in quello più adulto, emozioni, curiosità, ricordi.
Il riproporre come eravamo qualche decennio fà è sempre un utile esercizio per misurare i progressi, la vivacità, le innumerevoli risorse di volontà ed intelligenza che si sono espresse e distinte fra i casolani di un epoca ormai lontana.
Occorre sottolineare che preparare queste rappresentazioni è sempre molto impegnativo: è difficile raccogliere materiale fotografico, scritti ,storie magari inedite e sopratutto si corre sempre il rischio di non soddisfare le aspettative di ognuno degli spettatori che vedrebbero volentieri presentata una loro foto, rievocata una storia, citato un evento di cui essi stessi sono stati attori o spettatori.
Ritengo oltretutto particolarmente complessa la presentazione di un tema come 'LA SCUOLA'. Pertanto voglio giustificare gli autori di SERATA 900 di quest'anno per le carenze che, almeno io, ho riscontrato.
Detto questo, spero mi sarà consentito di fare qualche critica per le singolari omissioni che ho riscontrato che hanno destato in me qualche perplessità.
La prima osservazone riguarda l'oscuramento, o meglio, la non citazione di molti educatori del dopoguera , veri pionieri dell'insegnamento e della diffusione della istruzione .
Citarli tutti, e citare il loro metodo educativo, sarebbe lungo e si rischierebbe di fare torto alla loro memoria. Basti ricordare che questi personaggi dedicarono tutta la loro vita con impegno encomiabile alla educazione di ragazzi nati e cresciuti nel completo analfabetismo dell'epoca per farne uomini inseriti nel contesto della società in modo dignitoso.
Quelli di una certa età sono davvero grati a questi insegnanti. Li abbiamo ancora tutti scolpiti nella memoria o per esperienza diretta o per la fama che li distingueva.
Assieme a loro avrei dedicato una menzione a quei maestri, pensionati, tuttora viventi, anch'essi nel ricordo di molti, che in epoca diversa, ma altrettanto difficile spesero la vita di lavoro per qualificare nel nostro paese una scuola non seconda a nessun'altra realtà, anche cittadina.
E come non fare memoria del personale non insegnante dedicato ai servizi scolastici. I bidelli, gli autisti,l'addetto al Patronato scolastico che con tanta dedizione consentirono lo svolgimento delle lezioni sacrificandosi in un lavoro oscuro, ma indispensabile per rendere la scuola accogliente, anche quella situata in zone impervie di campagna.
Da ultimo voglio osservare che avrebbe meritato più attenzione ed un po' di spazio l'impegno dedicato alla istruzione dalle Suore Dorotee. Mi riferisco alla scuola materna che ha festeggiato da poco i 75 anni di vita, ma sopratutto alla scuola media parificata. Nel primo dopoguerra questa scuola consentì a tanti ragazzi di quel tempo un livello di istruzione ed un titolo di studio che consenti' loro l'accesso alla scuola superiore.
La Scuola media S.Dorotea, magari non usava fotografare le classi, per cui non si trovano tante foto in circolazione, ma sono ancora viventi tanti testimoni in grado di documentare come quegli insegnanti e quegli insegnamenti si siano dimostrati fonti fondamentali di apprendimento e base per accedere con pari dignità ad un Istituto superiore.
Avere trascurato quell' esperienza è stata lo ripeto, una singolare sottovalutazionne che ha destato non poche perplessità.
giacomo giacometti