La classe 1979 si ritrova dopo ben 13 anni dalla fine delle medie, dai tempi dei brufoli sulla fronte e degli sbalzi ormonali, dei bulli e dei lilloni di prima categoria, dei professori severi, delle ragazze nella teste dei ragazzini con il baffo e dei ragazzi (sempre più grandi, maledizione) nella testa delle ragazze in pieno sviluppo.
Beh, passiamo al sodo. La classe 1979 in formazione ridottissima si ritrova dopo più di una decade per trascorrere qualche ora in compagnia e immagino che nei giorni prima le memorie di tutti siano state sotto sforzo per qualche ora per provare a tirare fuori episodi simpaticissimi, disavventure, interrogazioni finite malissimo, gite in barca e tutto quello che può succedere quando si vive a scuola gran parte della giornata.
Il luogo scelto per dare sfogo a questo meraviglioso quanto faticoso esercizio di memoria è Villa Rotonda di Faenza, famigerato ristorante in cui si svolgono tremende gare di Karaoke tra i peggiori cantanti della Romagna occidentale, ebbene, la serata ci ha riservato qualcosa di più di una semplice gara di canto, qualcosa di impensabile, di.....tremendo.
I negozianti di Riolo Terme infatti hanno organizzato una serata conviviale in cui festeggiare la lunga vita dei prorpri esercizi e farsi un po’ di pubblicità tramite RCB, che il giovedì trasmette direttamente da Villa Rotonda. Ma le esercenti in festa hanno richiesto appositamente un certo tipo di spettacolo: le lezioni d’amore di Davide IL VICHINGO.
Ed ecco, un ragazzo di trent’anni belli e buoni, biondo, alto come una montagna, ovviamente muscoloso, teutonico nella sua prestanza fa la sua entrata da very important person indicando le donne over 45 in delirio, a noi maschi ci guarda come dire “guardate e imparate, cazzoni”, e da lì, da quella entrata incomincia un lungo e irripetibile show: insegna improbabili tecniche di approccio (la migliore rimane quella del braccialetto che consiste nel far cadere un braccialetto vicino alla ragazza adocchiata per attaccare discorso), dispensa consigli agli uomini come muovere le chiappe (una donna guarda “sempre” le chiappe di un uomo), si prodiga in passarelle per tutto il perimetro del locale, aggiunge altre perle di saggezza (le donne vogliono “giocare”), si lancia in balli sfrenati, a volte scade clamorosamente in porcate da osteria (tra le tecniche per farsi desiderare da una donna c’è quella dell’orologio, da sfilare e infilare ripetutamente dal polso, ovviamente una scontata metafora sessuale) e infine in uno spogliarello mozzafiato in cui balla sul tavolo togliendosi cappotto, giacca e camicia, rimanendo per poco tempo con una scadente canottiera della salute (bucata in prossimità del capezzolo destro), poi si leva anche quella e continua la performance con una batteria di flessioni ed infine si abbassa leggermente i pantaloni, solo il necessario pe mostrare uno slip grigio. Il tutto con sottofondo The final Countdown degli Europe (l’avrà scelta perchè è un vichingo o perchè adora il revival anni 80 di cui è una palese testimonianza?).
Il pubblico si divide tra donne in estasi (alcune tardone riolesi), donne e uomini indifferenti (molti), i ragazzi della 2° del Liceo che o sfottono o se ne fregano, altri divertitissimi da questo ragazzo di Cervia che non si sa se ci crede o fa finta di crederci.
La serata prosegue bene, anche per i ragazzi e le ragazze del 1979. GRAZIE VICHINGO.
Riccardo Albonetti