SUOR MARIA COSTA RIMANE IN LIBIA NONOSTANTE LA GUERRA ED I COMBATTIMENTI
Suor Maria Costa nacque a Casola, nella parrocchia di Valsenio, 76 anni fa in una famiglia numerosa, come erano frequenti un tempo in campagna: 7 sorelle e due fratelli.
Dopo aver frequentato un corso da infermiera entrò in servizio all’ospedale S. Orsola di Bologna e fu lì che incontrò le suore dell'ordine “Suore di carità dell'Immacolata Concezione di Ivrea” più comunemente conosciute con il nome abbreviato di “ Suore d’Ivrea”
Fu evidentemente un incontro forte che lasciò il segno, infatti Maria, dopo quella esperienza, decise di entrare in convento con le Suore di Ivrea e dedicarsi essa stessa al servizio degli altri nella vita consacrata.
Vista la sua specialità, 40 anni fa fu inviata in Libia, a Bengasi, dove il suo ordine prestava servizio agli ammalati nell’Ospedale Jamahiriya.
Suor Maria Costa nacque a Casola, nella parrocchia di Valsenio, 76 anni fa in una famiglia numerosa, come erano frequenti un tempo in campagna: 7 sorelle e due fratelli.
Dopo aver frequentato un corso da infermiera entrò in servizio all’ospedale S. Orsola di Bologna e fu lì che incontrò le suore dell'ordine “Suore di carità dell'Immacolata Concezione di Ivrea” più comunemente conosciute con il nome abbreviato di “ Suore d’Ivrea”
Fu evidentemente un incontro forte che lasciò il segno, infatti Maria, dopo quella esperienza, decise di entrare in convento con le Suore di Ivrea e dedicarsi essa stessa al servizio degli altri nella vita consacrata.
Vista la sua specialità, 40 anni fa fu inviata in Libia, a Bengasi, dove il suo ordine prestava servizio agli ammalati nell’Ospedale Jamahiriya.
In tutti questi anni suor Maria è rimasta fedele al suo impegno, anche nei momenti più difficili.
E’ stato così nel 1996, quando a Bengasi scoppiò una prima rivolta che Gheddafi represse nel sangue ed è così adesso, quando è in atto una vera e propria cruenta guerra civile.
- Non lasceremo sola questa gente in un momento così difficile. Siamo qui per servire il popolo Libico - così ha affermato suor Elisabetta, la superiora di suor Maria a Bengasi, e così ha riaffermato la stessa suor Maria, apparsa recentemente in un servizio sulla situazione Libica mandato in onda da Canale 5.
Una casolana coraggiosa dunque, che ha abbracciato con totale dedizione una vocazione di servizio al Signore e di servizio ai più deboli. Una concittadina di cui esseri fieri.
Suor Maria, nei tempi “normali”, rientrava in Italia per un breve periodo di riposo ogni due anni e naturalmente in queste occasioni veniva a Casola a trovare sorelle e parenti.
Anche quest’anno dovrebbe rientrare per il suo turno di meritata piccola pausa nel suo servizio, purtroppo al momento la situazione è quella che è ed i ridottissimi voli da e verso la Libia sono riservati soprattutto alle situazioni di emergenza.
Fortunatamente fino ad ora l’ospedale dove la nostra concittadina opere con le consorelle (sono rimaste in 4 ) sembra non abbia ricevuto danni diretti. Auguriamo a suor Maria che la situazione in Libia si risolva presto e bene e preghiamo nostro Signore che le conceda il breve periodo di meritato riposo e di rientro fra i suoi cari.
Alessandro Righini
E’ stato così nel 1996, quando a Bengasi scoppiò una prima rivolta che Gheddafi represse nel sangue ed è così adesso, quando è in atto una vera e propria cruenta guerra civile.
- Non lasceremo sola questa gente in un momento così difficile. Siamo qui per servire il popolo Libico - così ha affermato suor Elisabetta, la superiora di suor Maria a Bengasi, e così ha riaffermato la stessa suor Maria, apparsa recentemente in un servizio sulla situazione Libica mandato in onda da Canale 5.
Una casolana coraggiosa dunque, che ha abbracciato con totale dedizione una vocazione di servizio al Signore e di servizio ai più deboli. Una concittadina di cui esseri fieri.
Suor Maria, nei tempi “normali”, rientrava in Italia per un breve periodo di riposo ogni due anni e naturalmente in queste occasioni veniva a Casola a trovare sorelle e parenti.
Anche quest’anno dovrebbe rientrare per il suo turno di meritata piccola pausa nel suo servizio, purtroppo al momento la situazione è quella che è ed i ridottissimi voli da e verso la Libia sono riservati soprattutto alle situazioni di emergenza.
Fortunatamente fino ad ora l’ospedale dove la nostra concittadina opere con le consorelle (sono rimaste in 4 ) sembra non abbia ricevuto danni diretti. Auguriamo a suor Maria che la situazione in Libia si risolva presto e bene e preghiamo nostro Signore che le conceda il breve periodo di meritato riposo e di rientro fra i suoi cari.
Alessandro Righini