La benedizione del pilastrino con l’immagine della Madonna all’incrocio delle strade che portano alla Pieve, la processione lungo il tratto sterrato che conduce alla chiesa, il rito della messa in latino presieduto da don Leo Tabanelli e concelebrato da altri tre sacerdoti, la benedizione e la distribuzione delle croci da innalzare ai margini dei campi coltivati, a protezione dei frutti della terra, i piatti fumanti di maccheroni, insaporiti da bicchieri di buon vino, le musiche e i canti dei “maggiaioli”, sono stati una sequenza di momenti che hanno offerto al pomeriggio di lunedì 3 maggio scorso, ore di devozione, di pace e di serenità.
rendere ancora più gradevole il pomeriggio hanno contribuito l’azzurro del cielo soleggiato e il verde predominante delle colline che circondavano il paesaggio.
La festa delle Croci di Settefonti è, infatti, iniziata con la benedizione inaugurale del pilastrino che sostiene la scultura della Madonna, fatto erigere dagli alpini. La cerimonia è stata officiata dal parroco di Borgo Rivola, don Sante Ossani.
I fedeli hanno poi raggiunto la pieve in processione, ascoltanto brani di salmi, accompagnandoli con il canto della parte iniziale del “Gloria in excelsis deo”.
Di grande impatto emozionale e di intensa devozione la partecipazione alla Messa in latino, seguita dai fedeli attraverso il libretto, appositamente preparato e distribuito, contenente il testo integrale in latino del rito religioso. Attorno all’altare, a concelebrare la Messa, davanti a una chiesa gremita, quattro sacerdoti: Don Leo Tabanelli, che alcuni anni fa ha ristrutturato la chiesa rendendola di nuovo praticabile, e ne è il pievano, l’arciprete di Casola Valsenio, Don Euterio Spoglianti, il parroco di Borgo Rivola, Don Sante Ossani, e il parroco di Baffadi, Don Pio Pagani. La cerimonia è stata accompagnata dai canti e dalle musiche di un gruppo di musicisti casolani.
La cerimonia religiosa è stata completata dalla benedizione delle croci di canna, con inserito un rametto di ulivo, che i fedeli si sono portati nelle loro case, rinnovando un’antica tradizione devozionale delle campagne romagnole.
Tutti assieme, officianti e fedeli, hanno partecipato alla celebrazione con piena adesione e condivisione, da esprimere, al termine della messa, grande soddisfazione e gioia, per l’arricchimento spirituale ricevuto.
La giornata si è chiusa allegramente con la consumazione di gustosi maccheroni, ben conditi con un ragù eccezionale, preparati da un gruppo di ragazze e signore, e dai canti tipici del gruppo casolano dei “maggiaioli”.
Un partecipante alla Festa
Antonio Graziani