Lo scorso 1° agosto, nella cornice mattutina delle nostre colline, ai piedi della croce di monte alberino, cinquanta “vecchi” Scouts e Guide casolani (ed ex casolani) hanno ricordato con una cerimonia la nascita del Movimento, datata 1° agosto 1907. Quel giorno sull’isola di Brownsea,, un brillante ufficiale dell’esercito inglese, Robert Baden Powell, cominciò a sperimentare alcune delle sue geniali intuizioni dando il via al primo campo scout della storia, a cui presero parte 20 ragazzi.
L’idea di proporre ai giovani le attività dello scouting, trasformando quella che fino ad allora era “un’arte utilizzata per scopi di guerra” in uno strumento di pace e fraternità, venne a Baden Powell durante la guerra anglo-boera, quando si trovò assediato nella città di Mafeking. A corto di uomini, l’allora colonnello pensò di utilizzare dei ragazzini del luogo come vedette, staffette, piantoni e in qualunque altro compito che permettesse di liberare dalle corvé uomini validi per il combattimento. L’entusiasmo e il coraggio con cui affrontarono l’impegno, colpì Baden Powell e lo fece riflettere, tornato in patria, sulle enormi risorse che hanno i ragazzi opportunamente motivati.
Probabilmente nessuno allora avrebbe potuto prevedere il successo planetario di quelle idee educative, basate sul rivoluzionario principio di trattare i ragazzi come piccoli adulti.
Un secolo dopo invece, i “cinquanta di monte alberino” erano uniti idealmente agli scout casolani (quelli in servizio attivo) che svolgevano la solenne cerimonia al campo di Reparto nelle colline reggiane e ai milioni di Scouts e Guide che in tutto il mondo, alla stessa ora, celebravano l’evento rinnovando la propria promessa scout. Milioni di persone in 216 Paesi nel mondo, accomunate dagli stessi ideali, migliaia di cerimonie dell’alba, da quelle grandiose di Brownsea in Inghilterra e del Circo Massimo a Roma, a quelle intime, personali, fatte in casa propria, prima di recarsi al lavoro.
Quella di monte alberino, semplice ma suggestiva come capita sempre quando ci si ritrova tra fratelli, è stata preceduta da una S.Messa celebrata da Mons. Giancarlo Menetti e da un intervento del Sindaco Giorgio Sagrini che ha ricordato la valenza civile del metodo scout ed il suo profondo radicamento nel tessuto sociale di Casola. Durante la cerimonia si è svolto anche un vero rito della Promessa, pronunciata da Stefania Cantagalli che, nonostante avesse al suo attivo anni di militanza nel Gruppo Scout, non ne aveva mai “ufficializzato” (passatemi il termine) la propria appartenenza. La giornata si è chiusa con un pranzo comunitario e con la visione di vecchie foto storiche del Gruppo Casola Valsenio 1° e di alcune videocassette che hanno intrattenuto alcuni fino a pomeriggio inoltrato.
Cinquecento milioni, questo è il numero degli uomini e delle donne che in questo secolo hanno indossato l’uniforme che contraddistingue e unisce gli scout in tutto il mondo. Fra essi anche Bill Clinton, Neil Armstrong, David Beckham, Paul McCartney, Jacques Chirac, Carlo Verdone, Giovanna Meandri, Ignazio La Russa, Jovanotti , Gino Paoli…facce note di una moltitudine che oggi conta 38 milioni di giovani divisi in 520 associazioni, unite in un movimento che affronta l’alba del suo secondo secolo di storia.
Lorenzo Righini