Un recente comunicato ufficiale della Comuità Montana annuncia: “Ammontano a circa 1,315 milioni di euro le nuove risorse disponibili per la montagna ravennate. Questi fondi serviranno a finanziare gli interventi previsti per il 2006 dagli 'accordi quadro' che saranno sottoscritti nei prossimi giorni da Regione Emilia Romagna, Provincia di Ravenna, Comuni di Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme, Comunità Montana dell’Appennino Faentino, e altri soggetti pubblici e privati. Le risorse messe a disposizione dalla Regione ammontano complessivamente a circa 700 mila euro, mentre circa 615 mila sono stati assicurati dagli altri soggetti che partecipano agli 'accordi quadro'. ..... Tra gli interventi, quelli relativi alla Grotta Re Tiberio, la riqualificazione della viabilità, i percorsi turistico-ambientali e la segnaletica.”.

Proprio sull’intervento relativo alla Grotta del Re Tiberio, regolato dall’Accordo Quadron.14-2006 (click per il download integrale), ci viene segnalata qualche precisazione...

14° Accordo Quadro 2006 per lo sviluppo delle zone montane attuativo dell'intesa istituzionale di programma

Oggetto: Recupero della Grotta di Re Tiberio. Obiettivo: Qualificazione e potenziamento dell'offerta turistica. Regione Emilia Romagna, Provincia di Ravenna, Comunità Montana dell'Appennino Faentino, Comune di Brisighella, Comune di Casola Valsenio, Comune di Riolo Terme, Soprintendenza per i Beni Archeologici, Servizio Tecnico di Bacino Fiume Reno, B.P.B. ITALIA

La Mirabilandia dei poveri, ovvero B.P.B. rivergination

Massimo (Max) Goldoni

Il progetto è “Il recupero della Grotta di Re Tiberio”. Già il termine recupero è ambiguo. Recupero a che? Recupero un edificio ad una funzione, una strada alla percorribilità. Ma una grotta a cosa la recupero? A riparo, ovile, luogo di culto? No: la recupero alla sua esistenza perché mi porti denaro. Proviamo a fare chiarezza. La Grotta di Re Tiberio, per alcune decine di metri, è stata vissuta sin da epoche remote, dall’800 è divenuta meta di visite con forte interesse archeologico. In oltre vent’anni di dure esplorazioni, la Grotta di Re Tiberio è stata portata ad uno sviluppo di diversi chilometri. La parte conosciuta da sempre è dunque uno degli accessi ad un sistema carsico tra i più interessanti in Italia e, nel Gesso, a livello mondiale. Un sistema carsico è macchina complessa d’acquedotto. Conoscere l’interno delle montagne significa conoscere i meccanismi di produzione di tale acquedotto. Distruggere un acquedotto è terrorismo e la grotta è, fondamentalmente, un acquedotto.

La Cava di Monte Tondo è la maggior area estrattiva nel gesso in Europa. E non è un grande record. Semplicemente, in un altro paese non avrebbero mai permesso la deturpazione dello sky-line, la linea del cielo, con una modifica della circolazione dell’aria tale da condurre ad una sostanziale modifica del clima in significative aree del territorio circostante. In molti dicono: a Casola una volta non c’era la nebbia! Provate in una casa a spalancare una porta. Ma il gesso è tradizione, occupazione. Certo, ma l’estrazione, come ogni altra attività, non può vivere senza norme. Per quanto riguarda l’occupazione, attenzione! Quando e dove la B.P.B. Italia troverà altre complicità amministrative, con, se mai possibile, minori vincoli e minor costo del lavoro, se ne andrà. Lasciando un irrimediabile vuoto nella montagna. La vegetazione può ricrescere, gli animali si possono reintrodurre, la roccia ed i sistemi carsici scompaiono. E con essi l'identità e l'unicità di un territorio.

Nel progetto si parla di valorizzazione museale, di servizi scolastici ed educativi etc.etc. La realtà è molto più semplice. La cava rappresenta la principale risorsa del Comune di Riolo, che si presenta come paese 'delle acque', ma dove non c'è la più pallida idea di come creare un nuovo termalismo. Sul sito del Comune (al 25-03-07) sotto 'Primo Piano' troviamo scritto territoio (esattamente così). In una rete di paradossali convivenze, dove il Parco della Vena del Gesso è stato costituito, ma dopo DUE ANNI non è stato, deliberatamente e colpevolmente, definito e insediato l'ENTE di GESTIONE (ci sono, dunque, tutti i vincoli, senza nessun beneficio), si possono ipotizzare i più incredibili progetti, con statuine all'interno della Grotta, scolaresche in gita, archeologi al lavoro e la montagna che viene demolita e crolla intorno.

La rinuncia di un Ente pubblico ad esercitare le proprie funzioni in ambito di gestione, e controllo!, del territorio è di per sé grave. Se tale rinuncia comporta danni irreversibili è doppiamente preoccupante. Per le conseguenze e per la palese dimostrazione che chi dovrebbe amministrare (ad ministrare: servire, governare, prendersi cura dei beni pubblici e privati) spesso è tentato, sospinto, ad abdicare ad ogni funzione etica, in un continuo mercimonio di valore, decenza e stima per mantenere potere e rendita, scambiare e ricavare consensi, assunzioni e, magari, vitalizi.

Notarella. Nonostante dal Luglio 2006 sia in vigore una legge Regionale sulla Speleologia di rimarchevole spessore, non sono state consultate né la Federazione Speleologica dell'Emilia-Romagna, né la Società Speleologica Italiana, né i Gruppi Speleologici che hanno esplorato e documentato la Grotta di Re Tiberio ed il sistema carsico di Monte
Tondo...Sbadati!


L'esilarante ruolo della B.P.B. Italia nel Progetto di Recupero della Grotta di Re Tiberio

'Messa in disponibilità dell'area di sedime della grotta*, consulenza geologica per il progetto di messa in sicurezza della grotta fruibile al
pubblico**, realizzazione degli interventi di messa in sicurezza ecofinanziamento'.

*'Messa in disponibilità dell'area di sedime della grotta' Sedime è termine iperspecialistico, sta per sedimento. In questa accezione è verosimile si intenda 'area dove si sono sedimentate le rocce ove si è creata la grotta'. C'è un problema: il gesso è una roccia evaporitica, non c'è sedimentazione, ma precipitazione. Il sedime, le rocce sedimentarie sono molto sottostanti, ben aldilà della volonterosa disponibilità della B.P.B. . Ma, accettiamo che 'area di sedime della grotta' stia per 'dove si è creata la grotta'. L'area di sedime della Grotta di Re Tiberio, che ha uno sviluppo esplorato e topografato di oltre 5 chilometri è Monte Tondo tutto. Quindi la BPB mette in disponibilità e se ne va. L'accordo è stato siglato. Oh no?!?

Rocce evaporitiche del Messiniano: alcuni Riferimenti Bibliografici
Cita M. B. (1973) Mediterranean evaporite: Paleantological arguments for a deep-basin dessication modal. In Drooger
C. W. (Ed), Messinia events in the Mediterranean, 206-228.
Cita M. B. (1975) The Miocene/Pliocene boundary, History and definition. In: Saito T. & Burkle L. (Eds.), Late
Neogene Epoch Boundaries. 1 of Spec. Publ.: Micropaleontology
Cita M. B., Ryan W. B. F. (Editors), (1978), Messinian erosional surfaces in the Mediterranean, Marine Geology, Spec.
Issue, v. 27, *, pp. 193-363.
Cita M. B., Wright R. C. (Editors), (1979), Geodinamic and Byodinamic effects of the Messinian Crisis of salinity,
Paleogeogr., Paleoclimat., Paleoecol., Spec. Issue, v. 29.
Cita M. B., (1982), The Messinian salinity in the Mediterranean: a Review. In'Alpine-Mediterranean Geodynamics'
(E. Berkhemer, K. J. Hsu Eds.), Geodynamics Series, v. 7.



**'consulenza geologica per il progetto di messa in sicurezza della grotta fruibile al pubblico'.

E qui andiamo ad alcuni estratti di 'INDAGINE PRELIMINARE SULLA STABILITA' DEL PIANO DI CALPESTIO DELLA PARTE INIZIALE DELLA GROTTA DEL RE TIBERIO FRANATO A SEGUITO DELL' ATTIVITA' DELLA CAVA DI GESSO DI BORGO RIVOLA'

a cura di: Massimo Ercolani, Piero Lucci e Baldo Sansavini (Speleo GAM Mezzano) Ottobre 2003
[clickqui per il testo integrale dello studio]

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Va premesso che la “Grotta del Re Tiberio”, a seguito delle esplorazioni effettuate dallo Speleo GAM dal 1990 ad oggi, ha uno sviluppo di oltre 5 chilometri ed è stata intercettata dalla attività della cava (in galleria e, attualmente, a seguito della coltivazione esterna) in 18 punti, inoltre il torrente del ramo di quota 120 è stato intercettato e deviato dalle stesse gallerie di cava.

La parte della grotta presa in esame è limitata al tratto tra l'ingresso e l'inizio della “Sala gotica”. Lo sviluppo è di circa 60 metri e costituisce pertanto una piccola parte della cavità, in sostanza quella di interesse archeologico e normalmente percorsa dalle visite turistiche, ora non più possibili a causa delle recenti frane.
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Il crollo dell'attuale piano di calpestio è dovuto alla presenza delle sottostanti gallerie di cava. In particolare è stato intercettato un tratto di cavità naturale interessato da riempimenti argillosi, provocando il crollo degli stessi. Parte di questi riempimenti sono di origine antropica, ...sono stati rinvenuti resti di sepolture di età protostorica. Attualmente è probabile la presenza di altre sepolture.
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Un altro punto particolarmente delicato riguarda la sovrapposizione planimetrica di due gallerie di cava con la grotta naturale. Il primo tratto, nei pressi dell'ingresso, sembra interessare soltanto marginalmente la cavità naturale anche se riguarda comunque il tratto di essa di maggior interesse archeologico. Il secondo tratto coinvolge invece l'intero segmento di grotta. Qui lo spessore che separa la volta della galleria di cava dal piano di calpestio della grotta è di circa 7 metri...

Tutto rigorosamente documentato, disponibile su www.venadelgesso.org, sito ufficiale del Parco della Vena del Gesso (link dai siti della Regione Emilia-Romagna)

Quindi, a chi ha causato danni, è affidata la diagnostica e la cura. Ed anche la vita del malato. E' come affidare ad Unabomber la cura di un bambino che ha ferito ed assegnarli il ruolo di
tutor.


a cura di Max Goldoni
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