Volevo rispondere a Sandro Righini sul suo articolo:'Ditemi se questo non è un omicidio', poi, prima di riuscire a farmi accettare come nuovo socio del sito ho tribolato unpo', ma ora eccomi qui.
Prima di tutto sono a dirti tutta la mia condivisione su quanto hai scritto. C'è ben poco da commentare e tu sei stato chiarissimo. Ho tuttavia da farti leggere una breve frase apparsa su Avvenire dell'8 marzo a pag. 15.

Prima, per spiegarmi, ti dirò che non molto tempo fa, per la giornata della shoa, la TV ha mandato in onda un brevissimo filmato che, ripreso da un regista nazista, documentava la soppressione dei bambinidifettosi (Down, dementi storpi ecc) operata nei campi di sterminio. Si vedeva un paio di carceriere (infermiere?) che con diversi di piccoli innocenti aggrappati alle braccia e che sorridevano con le loro faccine senza intelligenza al fotografo che li riprendeva, varcavano la camera a gas. Uno spettacolo da incubo. Era la pulizia etnica di Hitler! Sfido chiunque a dire che non si trattava di omicidi.
E che differenza passa fra questi e l'aborto operato a Firenze di cui parli? Nello stesso articolo è poi apparsa un'intervista (riassunta) al dott. Antonio Panti Presidentedell'Ordine dei medici di Firenze. Vi si leggono, dopo aver auspicato un po' di silenzio stampa sulla vicenda, queste pesanti parole: 'Poi discuteremo su quanto sia giusto far sopravvivere bambini in queste condizioni'.
Davvero non so credere che la vergogna della pulizia etnica sia cosa passata. Se pensa così, merita una medaglia alla croce uncinata!

G.Menetti

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