03 – 03 – 2007 - COMUNICATO STAMPA

RIOLO TERME – Il comune prende la parola sulla questione della discarica. Da tempo nella città d’acque della collina faentina il dibattito su “discarica si, discarica no” sembra pervadere trasversalmente la comunità locale. Non da ultimo un segnale fortemente critico è arrivato da un comitato di cittadini che è sceso in campo per la raccolta di firme contrarie alla sua apertura.E così la decisione del Comune di fare chiarezza. In una nota pubblica l’amministrazione comunale riolese ha deciso di dire “tutta la verità sullaquestione”.

Un po’ di storia e conformazione
La discarica “Tre Monti” posta nel Comune di Imola, di proprietà del Consorzio AMI e gestita da HERA, funziona dal 1985. E’ costituita da un’area servizi dove avviene l’accettazione e la pesatura dei rifiuti all’ingresso, dal corpo discarica vero e proprio e da un’area nella quale sono installati i gruppi di recupero energetico a biogas. Alla fine del 2005, inoltre, è entrato in esercizio all’interno del sito l’impianto di trattamento RSU, finalizzato alla separazione della frazione organica che, dopo un opportuno processo, viene usata in discarica per il ricoprimento giornaliero dei rifiuti. All’interramento in discarica vengono quindi ora destinati soltanto una parte dei rifiuti urbani, con una notevole riduzione del consumo di spazio all’interno della discaricastessa.

La presa di posizione del Comune
La prima precisazione comunale evidenzia come “sulla base dell’attuale tasso di conferimento dei rifiuti e della capacità residua della discarica, l’esaurimento del settore di discarica attualmente in esercizio e ricadente all’interno del territorio del Comune di Imola è previsto nel corso dell’anno 2015”. Al fine di garantire la continuità del servizio di smaltimento, entro tale anno “dovrà essere approntato per l’esercizio un nuovo settore di discarica, su terreni già acquisiti dal Consorzio AMI che si estendono parzialmente anche al di là del confine del comune di Imola, in territorio riolese. Eventuali ulteriori conferimenti di rifiuti urbani – evidenziano dal Comune - che provengono da altri territori (per l’anno 2006 in misura di circa il 10%), riguardano solo operazioni di mutuo soccorso nei confronti di situazioni di assoluta emergenza dirette ed avallate dai competenti organi digoverno”.

Il problema della strada
Ad essere sotto accusa c’è anche la creazione di una strada utilizzabile dai camion per il trasporto dei rifiuti. Anche su questo versante il comune ha qualcosa da dire. “È allo studio un progetto alternativo che prevede il raccordo tra la discarica e la Casolana Riolese allo scopo di ridurre l’impatto prodotto dal traffico veicolare pesante sull’esistente viabilità di accesso alla discarica attualmente convogliato sulla sola via Pediano. Questo progetto – affermano da via Moro - dovrà permettere di limitare i flussi di traffico indotti sulla viabilità esistente dai mezzi di raccolta dei rifiuti provenienti dal territorio ravennate dirottandoli sulla nuova viabilità. Da rilevazioni effettuate nel corso dell’anno 2006 – conclude il Sindaco Emma Ponzi - risulta che il flusso di traffico giornaliero indotto sulla nuova viabilità dagli automezzi della raccolta rifiuti provenienti dai Comuni del bacino faentino (Brisighella, Castel Bolognese, Casola Valsenio, Faenza, Marradi, Palazzuolo sul Senio e Riolo Terme) potrebbe oscillare intorno ad un valore medio pari a 15 transiti algiorno”.

Riccardo Isola
Ufficio Stampa Unione dei Comuni

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