Dopo anni di lunga attesa finalmente ha riaperto il cinema Senio, una struttura completamente ristruuturata e dotata delle migliori tecnologie. La programmazione per la stagione cinematografica 2005/2006 è appena terminata e così ho deciso di intervistare Manuel Andreotti, uno dei responsabili della nuova struttura, gestita da un nuovo gruppo molto giovane, per parlare di questi primi mesi di vita del cinema.

Prova a tracciare un bilancio della stagione appena conclusa.

Sarò sincero. Vedendola “al di fuori”, cioè come casolano, sono contentissimo della riapertura del cinema Senio. Dieci anni fa e anche di più era consuetudine mia e di tanti altri compaesani andare al cinema nel week-end, anche perchè il fenomeno delle multisale non era ancora consolidato ed era quindi un passatempo più che dignitoso. Purtroppo, come associato volontario dell’ARCI di Casola, non posso essere altrettanto felice. Si è fatto un gran parlare di questa riapertura, ma come al solito le parole e le polemiche sono sempre superiori ai fatti: a parte qualche caso isolato, i presenti non sono mai stati troppi.

Mi viene da chiederti come si presenta la situazione economica.

Questa è una domanda alla quale nonn posso rispondere precisamente. Il mio ruolo dentro a questa nuova gestione del cinema è quello di scegliere i film da proiettare. Ciò nonostante sono in grado di affermare che su tutta la programmazione solo un paio di volte non siamo riusciti a coprire le spese con gli incassi. Per dare una minima idea ai casolani delle spese che dobbiamo affrontare basti pensare che dobbiamo coprire non solo la pellicola e la pubblicità ma anche le normali tasse come luce e riscaldamento.

Quale è il tuo giudizio sulla sala?

Vorrei rispondere con un’altra domanda. Cosa si apettava Casola da questa nuova sala? Giustamente ho sentito poche lamentele al riguardo, infatti il livello qualitativo della sala è vermante ottimo. Le poltrone sono comode, la qualità video è più che buona, per non parlare dell’audio, il Dolby Digital conferisce alla visione del film un senso di integrazione che neanche la multisala di Faenza offre.

Quali altre iniziative potrebbero trovare sede nel cinema?

Anche in questo caso non sono in grado di rispondere adeguatamente, sono altri i volontari addetti alla gestione della sala. Comunque le proposte non mancano: penso capiate che il primo anno di vita è di rodaggio. In questi casi abbiamo cercato tutti noi di imparare a gestire nel migliore modo possibile la sala cinematografica. Nei prossimi mesi cercheremo di far sì che venga sfruttata in tutte le sue potenzialità. Già qualcosa è stato fatto: alcuni concerti, la presentazione del libro di Cristiano Cavina ed altre attività legate alle scuole elementari. Sicuramente cercheremo di aumentare l’uso della sala già a partire dall’inizio della prossima stagione, settembre 2006.

Come è gestita la sala?

Quando mi è stato chiesto di prendere parte a questa nuova gestione del cinema ero sicuramente entusiasta, sono un amante del cinema.
Non nascondo che abbiamo alcuni problemi: prima di tutto sono solamente due le persone in grado di fare funzionare il proiettore e si devono dividere le serate per un minimo di otto serate al mese. Per quanto riguarda la cassa abbiamo cercato di dividerci in diversi turni: due persone diverse per serata, ma non è così facile perchè molte volte gli impegni fanno sorgere piccoli disguidi.

Qualche considerazione personale per concludere?

Ne avrei diverse ma mi concentro su di una: non si può vivere di soli Verdone, Pieraccioni, Neri Parenti e Vanzina. Mi sono accorto che Casola non fa eccezione con il resto d’Italia: questi film restano i più visti dell’intera stagione. Chiedo ai casolani e agli abitanti dei paesi vicini di accorrere numerosi a tutte le proiezioni, solo così riusciremo ad andare avanti negli anni. Vorrei infine ringraziare vivamente Gianluigi Brazaglia per l’impegno e la pazienza dimostrati in questi primi mesi di vita del cinema Senio.


Intervista a cura di Riccardo Albonetti
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