La settimana scorsa si è concluso il raduno di Speleologia tenutosi in Val di Imagna –Bergamo, nei giorni 28,29 30, 31 ottobre e 1 novembre.
Quest’anno come gruppo speleo recentemente ricomposto, come ben sapete, eravamo presenti con un “banchetto” allo SpeleoBar con l’intenzione sicuramente di divertirci e far divertire ma anche di presentarci come futuri ospitanti del prossimo raduno che si terrà proprio a Casola dal 1 al 5 novembre 2006 e che avrà come nome “SCARBURO 2006”.
E’ tuttavia prematuro parlare del prossimo raduno, parliamo di questo: la presenza di Casola è stata come al solito massiccia, si narra di circa 75 presenze (sicuramente il gruppo speleo più numeroso!). In tutto le presenze ad Imagna hanno raggiunto e superato le 2300 persone, da considerarsi un ottimo risultato per gli organizzatori.
I punti di incontro e di dibattito erano collocati lungo l’intero paesino e questo in parte ricordava i raduni di Casola anche se alcune sale erano veramente lontane da raggiungere (per esempio il cinema che era a circa 4 Km dallo SpeleoBar). Tuttavia ho avuto l’impressione che le persone del posto si siano comportati da gentili padroni di casa sopportando la musica alta fino a tarda sera (anzi, mattino presto) e venendo a trascorrere le serate allo SpeleoBar assaggiando i vari piatti presentati dalle diverse regioni.
Per quanto riguarda i contenuti non sono mancate cose interessanti: le spedizioni in diverse parti del mondo, la spedizione internazionale della grotta più profonda del mondo, dibattiti, proiezioni di film e documentari (grande successo ha riscosso ancora una volta il film di Andrea Gobetti “L’ombra del tempo” che ricordo è stato proiettato per la prima volta un anno fa qui a Casola) ed altro ancora.
Lo SpeleoBar quest’anno era una struttura gigantesca (ormai credo siamo arrivati a fare a gara ogni anno a chi lo fa più grande) con palco ed impianto degno dei Pink Floyd. Devo dire però che le aspettative non sono state deluse: i gruppi che si sono esibiti erano veramente di alto livello (tranne il povero e triste DJ della prima serata) e si sono rivelati veri animatori delle serate.
Altre animazioni non sono mancate nei diversi punti dello SpeleoBar gestiti dai gruppi. Casola con le piadine romagnole il sangiovese, il vin brulè, il trio ubriacatore e soprattutto con la simpatia di Biagio e degli altri ragazzi si è rivelato un vero punto di animazione e di incontro fino a tarda notte.
Quest’anno, dopo tanto tempo, era possibile entrare allo SpeleoBar ed uscirne senza ritrovarsi con il portafoglio vuoto. Da alcuni anni, infatti, lo SpeleoBar non sembrava più il luogo di incontro di amici che insieme bevono un bicchier di vino parlando della prossima spedizione o di quella appena conclusa, ma era diventato il salone della degustazione presentando sicuramente piatti raffinati provenienti dalle diverse regioni di Italia ma anche con alti e raffinati prezzi che mettevano in imbarazzo le tasche di noi poveri speleo che per 5 giorni dovevamo spendere un sacco di soldi per mangiare. Questo negli anni si è notato e quest’anno alcuni punti avevano prezzi ridotti. C’è chi ha voluto fare una vera e propria provocazione portando prezzi veramente bassi con tanto di cartelli di protesta e chi, più in silenzio, si è limitato a presentare piatti umili con umili prezzi. Questa è una scelta che abbiamo fatto anche noi: il nostro obiettivo era quello di andare ad incontrare amici e divertirci con loro e così è stato. Non presentavamo piatti raffinati come altri gruppi e quindi ci è parso giusto farli pagare al prezzo di valore, il rapporto qualità prezzo non deve mai mancare, così come la possibilità di scegliere se mangiare un panino al volo oppure un piatto di penne al pistacchio.
E’ probabile che il nostro occhio osservatore quest’anno sia stato più indulgente soprattutto considerato che il prossimo anno saremo noi ad ospitare gli speleo e saremo corresponsabili, insieme agli altri membri del comitato, del raduno. Sono altissime le aspettative degli altri gruppi su quello che accadrà il prossimo anno. Quando si parlava con le persone tutto quello che ci sentivamo dire era: “Lo tornate a fare voi il prossimo anno? Bè, era ora!” Questa frase ci lasciava di ghiaccio, il raduno degli Speleo a Casola è la cosa più normale, organizzarlo un po’ meno. Nel comitato non abbiamo ancora parlato di niente se non del nome da dare al raduno del prossimo anno, ma sicuramente ci batteremo per abolire il tremendo braccialetto che al momento dell’iscrizione da un paio di anni ti mettono al polso e che non puoi assolutamente togliere fino alla fine. Non capiamo perché ci sia bisogno di un segno distintivo di quel genere: il semplice cartellino da mettere al collo o comunque da far vedere agli ingressi, come si applica a tutti i convegni, non va bene? Comunque di questo ed altro ancora avremo tempo di discuterne. Per il momento siamo contenti di quello che è stato ed emozionati di quello che sarà.
Roberta e Andrea