15 Febbraio 2005
Apprendiamo da fonti bene informate che proprio nelle ultime ore la Regione ha approvato la legge di costituzione del Parco della Vena dei Gessi.
Apprendiamo da fonti bene informate che proprio nelle ultime ore la Regione ha approvato la legge di costituzione del Parco della Vena dei Gessi.
Pare così essersi conclusa felicemente e positivamente una vicenda che si trascinava da anni, fra gli entusiasmi di alcuni e le accese e strenue opposizioni di altri.
La vena dei Gessi, una emergenza ed un'area geologica di straordinario interesse naturalistico e potenziale catalizzatrice di attività turistiche indotte, ha ora una sua precisa caratteristica e fisionomia istituzionale che permetteranno la sua piena valorizzazione.
I Gessi hanno sempre segnato l'orizzonte della valle del Senio e ne costituiscono uno degli ambiti più significativi, anche sul piano della memoria e delle suggestioni collettive della gente che vi abita. Memoria e suggestioni che trovano nella leggenda del re Tiberio una sintesi emblematica e simbolica di ricordi ancestrali, di significati inconsci che riemergono dal nostro antico vissuto.
Sotto il profilo economico poi i Gessi hanno rappresentato e rappresentano ancora (seppure con realtà industriali che suscitano giudizi contrastanti) uno dei volani di sviluppo più importanti per una economia che non aveva in sé, specie nel passato, grandi potenzialità ne' grandi chances.
Se ricordiamo bene la legge costitutiva del Parco della Vena dei Gessi, contempla la valorizzazione naturalistica delle emergenze gessose ma lascia spazio anche all'utilizzo intelligente e controllato delle attività di cava e di trasformazione del minerale che già esistono e che rappresentano una risorsa economica ed una opportunità di impiego di manodopera di cui la nostra valle non può fare a meno.
Anche per le attività agricole, per quanto ci è ora dato sapere, si sono trovate modalità di convivenza ragionevoli ed accettabili.
Insomma il Parco della Vena dei Gessi, per ciò che ci è dato di conoscere ora, se ben gestito e ben interpretato, oltre che una lodevole operazione di tutela naturalistica, aggiungerà, grazie agli investimenti di cui potrà avvalersi, nuove opportunità economiche a quelle già esistenti.
Tutto sta a vedere se sapremo coglierle con la giusta intelligenza, inventiva e spirito di intraprendenza.
Ci riserviamo in ogni caso di approfondire l'analisi su questo tema in una prossimo articolo, quando avremo a disposizione un quadro aggiornato della nuova situazione.
Alessandro Righini
La vena dei Gessi, una emergenza ed un'area geologica di straordinario interesse naturalistico e potenziale catalizzatrice di attività turistiche indotte, ha ora una sua precisa caratteristica e fisionomia istituzionale che permetteranno la sua piena valorizzazione.
I Gessi hanno sempre segnato l'orizzonte della valle del Senio e ne costituiscono uno degli ambiti più significativi, anche sul piano della memoria e delle suggestioni collettive della gente che vi abita. Memoria e suggestioni che trovano nella leggenda del re Tiberio una sintesi emblematica e simbolica di ricordi ancestrali, di significati inconsci che riemergono dal nostro antico vissuto.
Sotto il profilo economico poi i Gessi hanno rappresentato e rappresentano ancora (seppure con realtà industriali che suscitano giudizi contrastanti) uno dei volani di sviluppo più importanti per una economia che non aveva in sé, specie nel passato, grandi potenzialità ne' grandi chances.
Se ricordiamo bene la legge costitutiva del Parco della Vena dei Gessi, contempla la valorizzazione naturalistica delle emergenze gessose ma lascia spazio anche all'utilizzo intelligente e controllato delle attività di cava e di trasformazione del minerale che già esistono e che rappresentano una risorsa economica ed una opportunità di impiego di manodopera di cui la nostra valle non può fare a meno.
Anche per le attività agricole, per quanto ci è ora dato sapere, si sono trovate modalità di convivenza ragionevoli ed accettabili.
Insomma il Parco della Vena dei Gessi, per ciò che ci è dato di conoscere ora, se ben gestito e ben interpretato, oltre che una lodevole operazione di tutela naturalistica, aggiungerà, grazie agli investimenti di cui potrà avvalersi, nuove opportunità economiche a quelle già esistenti.
Tutto sta a vedere se sapremo coglierle con la giusta intelligenza, inventiva e spirito di intraprendenza.
Ci riserviamo in ogni caso di approfondire l'analisi su questo tema in una prossimo articolo, quando avremo a disposizione un quadro aggiornato della nuova situazione.
Alessandro Righini