La redazione de Lo Spekkietto dedica sempre con grande piacere uno spazio a tutti i casolani e le casolane che, per motivi di studio o di lavoro, hanno avuto l’opportunità di trasferirsi all’estero. Sono per il nostro paese un motivo di orgoglio, simbolo di un sogno che si realizza, di un’aspirazione che prende forma e si concretizza.
Con grandissimo piacere ho intervistato Matteo Magigrana, un nostro compaesano talentuoso che ha sempre dedicato grandissimo impegno, dedizione e passione allo studio della musica, prima iscrivendosi al Liceo Musicale di Forlì e, dopo il diploma, al Conservatorio di Bologna.
Matteo è stato selezionato per il progetto Erasmus e lo scorso settembre si è trasferito nella capitale francese per proseguire gli studi di contrabbasso presso la prestigiosa Accademia Musicale "PSPBB - Pôle supérieur d'enseignement artistique Boulogne Billancourt".
Ciao Matteo! Dove e quando nasce la tua passione per la musica e, in particolare, per il tuo strumento?
“Mi sono avvicinato al mondo della musica in prima media suonando la chitarra a scuola, successivamente sono passato al basso elettrico per creare una band con i miei amici e solo in seguito ho iniziato a suonare il contrabbasso. Volevo iscrivermi al Liceo Musicale per approfondire i miei studi sulla musica quando suonavo ancora il basso elettrico, ma purtroppo il corso che volevo seguire non esisteva nel piano di studi, allora mi sono informato e ho scoperto che molti bassisti passano al contrabbasso per perfezionarsi, così ho fatto e non sono più tornato indietro.”
Parlaci del tuo percorso di studi.
“Ho iniziato a prendere lezioni private di musica in seconda media, successivamente sono entrato al Liceo Musicale di Forlì e mi sono diplomato nel 2019. Attualmente studio al Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna e in questi anni ho seguito molte masterclass tenute da alcuni dei contrabbassisti migliori in Italia, per ampliare la mia conoscenza dello strumento.”
Tutti a Casola ti conoscono anche per le tue performance con i WonderRoof, al basso. Parlaci di questa doppia anima, classica e rock.
“È da qualche anno che mi concentro professionalmente solo sulla musica classica quindi quando posso sono molto felice di divertirmi con i miei amici suonando un genere completamente diverso da quello che sono abituato a fare. È anche un modo per evadere un po' dagli schemi che sono abituato a seguire e pensare solo alla musica come forma di divertimento sia per chi la suona che per chi l'ascolta, cercando di creare un bello spettacolo sul palco nel momento del concerto.”
Ho visto che hai partecipato ad importanti progetti musicali, sia in Italia che all’estero, come ad esempio "La musica un ponte tra i popoli", il Festival di Abu Dhabi con l'orchestra Filarmonica di Modena, e una serie di concerti con la Sinfonica G. Rossini nei castelli di Trieste. Quanto ti hanno arricchito – come musicista e come persona – queste esperienze?
“Le tournée fatte con le orchestre sono state le esperienze migliori sia dal punto di vista musicale che personale. Sappiamo tutti quanto sia bello viaggiare, e poterlo fare per lavoro con delle orchestre importanti penso sia il regalo più bello che possa fare la musica.”
Ora sei in Erasmus a Parigi! Come hai maturato la decisione di aderire al progetto Erasmus? E come mai hai scelto proprio la Francia?
“Era già da un po' di tempo che stavo pensavo all'Erasmus e visto che avevo una buona media e tutti i requisiti richiesti ho pensato di provarci. Ho scelto la Francia per molti motivi, sia musicali che non. Parigi è una delle capitali europee più importanti dal punto di vista della cultura e della musica e lo è sempre stata anche nella storia, in più il Conservatorio ha un livello molto alto e prepara molto bene gli allievi ed il mio insegnante è il primo contrabbassista dell'Opéra Bastille. In aggiunta ai motivi legati alla musica ci sono quelli di gusto personale: mi è sempre piaciuta questa città sia per la sua ricchezza di storia che per le infinite attività e opportunità che si possono trovare in una grande capitale come questa; inoltre mi piace molto la lingua francese e sono contento di parlarla e di integrarmi in una cultura un po' diversa dalla nostra.”
Quanto durerà questa permanenza a Parigi e che tipo di percorso concertistico e di studi stai svolgendo ora?
“Resterò a Parigi fino alla fine di giugno poi dovrò tornare in Italia per laurearmi, ma non escludo la possibilità di ritornare a Parigi una volta laureato. In questo momento sto svolgendo meno concerti di quando ero in Italia, mi sto concentrando su un altro lavoro sempre nell'ambito della musica: quello dell'insegnamento. Infatti lavoro come insegnante di musica per bambini e adulti che vogliono avvicinarsi a questo mondo. Grazie a questo lavoro ho la possibilità di approfondire i miei studi conoscendo la musica non solo dal punto di vista esecutivo e teorico ma anche pedagogico.”
Quali differenze stai riscontrando tra Italia e Francia? Sia musicali, che nella vita di tutti i giorni.
“Una differenza musicale che ho notato è che in Francia ci sono davvero molti bambini che frequentano il Conservatorio ed hanno già un ottimo livello tecnico sullo strumento, cosa che li faciliterà un giorno quando saranno più grandi; infatti tutti i musicisti che conosco sono molto bravi e contribuiscono a mantenere alto il livello musicale di questo paese. Una differenza invece nella vita di tutti i giorni è che a Parigi la vita è molto frenetica, tutti sono di fretta, spesso non c'è il tempo per fermarsi e rilassarsi, è una corsa continua per prendere la metro e spostarsi da un luogo ad un altro e a volte ci si dimentica di fermarsi e guardare le bellezze che questa città ci può offrire.”
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
“Sicuramente tra i miei progetti per il futuro c'è la Laurea, che dovrò conseguire il prima possibile. In seguito è probabile che continui a studiare per prendere la magistrale, ma al tempo stesso continuerò a suonare con le orchestre alternando lavoro e studio come ho sempre fatto.”
Qual è, come musicista, il tuo più grande sogno e obiettivo?
“Il mio più grande sogno è continuare a fare quello che sto facendo, solo un po' più in grande. Mi piacerebbe essere sempre in tournée con delle orchestre e viaggiare il più possibile, vedere il mondo e suonare in teatri importanti.”
Auguro a Matteo di riuscire a realizzare i propri sogni e a raggiungere i propri obiettivi, e sono certa che, con l’impegno e la passione che ha sempre messo in campo nello studio, avrà una carriera brillante e ricca di soddisfazioni.
In bocca al lupo Matteo!
Benedetta Landi