L’ANNUNCIO CHOC DELLA FRANA DEL CAMPO SPORTIVO

La mattina del 25 Febbraio, intorno alle 8.45, un'ampia porzione del campo sportivo "E. Nannini" di Casola Valsenio è sprofondata nel fiume Senio. La porzione franata ha una dimensione di circa 50 metri per 150.

Il campo da calcio, che sorgeva sulla sponda del Senio, è letteralmente crollato nel fiume, complici le forti piogge degli ultimi giorni.

"Un disastro". Queste le prime parole del sindaco e sui social network è iniziata la solidarietà ed il supporto nei confronti  del primo cittadino e dei casolani da parte di privati, associazioni e società sportive.

Sul posto sono prontamente accorsi i Carabinieri della caserma di Casola Valsenio, i Vigili del fuoco del distaccamento dei volontari della cittadina collinare e i tecnici del Comune, della Provincia, del Consorzio di Bacino.

I Vigili del Fuoco invece si sono impegnati per la messa in sicurezza delle strade e al recupero di alcuni animali intrappolati dalla frana.

A seguito dell’intervento del Servizio tecnico di Bacino, la parziale ostruzione del fiume che aveva causato la formazione di un piccolo laghetto nell’area circostante, è stato risolto. Il normale deflusso dell’acqua è stato ristabilito e non vi è pericolo per l’incolumità dei cittadini.

 

COMUNQUE UN  SOSPIRO DI SOLLIEVO

Quello sopra riportato è il sobrio, sintetico, ma quanto mai impattante comunicato, apparso sul sito internet del nostro Comune, con il quale si è dava notizia di uno straordinario e shoccante crac geologico che ha interessato il nostro territorio, un evento che verrà certamente ricordato per molto tempo negli anni futuri.

Shoccante soprattutto perché il cedimento di una alta ed imponente parete rocciosa del rivale del nostro fiume ha interessato un’area sportiva normalmente frequentata dai giovani e giovanissimi calciatori Casolani. Un evento dunque che poteva avere conseguenze gravissime per la loro incolumità, ma che, provvidenzialmente, si è verificato in un orario in cui nessuno si trovava in loco.

Grazie a Dio - come ha bene e prontamente sottolineato Cristiano Cavina con una efficace espressione - noi Casolani oggi, nonostante la frana, “abbiamo ancora tutti i nostri bambini e tutti i nostri palloni”. La nostra comunità dunque, pur colpita sul piano delle risorse e delle strutture materiali, è stata risparmiata dalla Divina Provvidenza da ogni danno a qualsivoglia persona ed in particolare ai nostri figli e di questo non possiamo fare a meno di esserle infinitamente grati.

I FATTI E LE OSSERVAZIONI DI UN GEOLOGO

Il dott. Gabriele Cesari, geologo di Imola, sulla base di una prima sommaria osservazione effettuata a titolo personale e a distanza, per regioni di sicurezza, riassume così l’evento e lo stato delle cose in un commento già pubblicato sul sito de Lo Spekkietto:

Alle 8.50 un'enorme massa rocciosa (si stimano circa 400.000-500.000 mc.) si è distaccata in corrispondenza di un tratto della riva sinistra del Fiume Senio, coinvolgendo il centro sportivo Enea Nannini. La frana si è portata via il campo da allenamento ed una estesa porzione del campo da gioco principale, in cui si svolgono le partite di calcio nei fine settimana. Una lunga fenditura, longitudinale alla scarpata del corso d'acqua, si è improvvisamente aperta lungo il campo da calcio ed in pochi istanti, una porzione del substrato roccioso stratificato è scivolato in direzione Nord, sbarrando temporaneamente il corso del Senio.
Quasi immediatamente, a monte dello sbarramento formatosi, le acque hanno iniziato ad innalzarsi fino a formare una specie di lago che si è esteso fino oltre il ponte del “Cantone”, situato alcune centinaia di metri più a monte.
 La frana può essere identificata come uno scorrimento lungo una superficie di uno strato marnoso sotterraneo. Il movimento si è innescato a seguito del distacco della massa in corrispondenza di un'antica frattura verticale allungata da Sud a Nord che oggi ha originato la nuova ripida riva a lato di quel che rimane del campo da calcio.
E' certo che la frattura non fosse identificabile prima dell'innesco della frana in quanto si trovava all'interno della massa rocciosa e occultata, in superficie, dai terreni del terrazzo fluviale su cui era stato creato il campo da gioco. Un residuo della spaccatura si può ancora osservare in corrispondenza della porzione settentrionale della riva, laddove rimane visibile il contatto con la porzione di roccia non coinvolta dalla frana.
Un ruolo determinante nell'innesco della frana è stato giocato indubbiamente dalla cospicue e persistenti precipitazioni meteoriche che hanno caratterizzato le ultime settimane infatti, la penetrazione nel sottosuolo di acqua provenienti, in gran parte, dal versante situato in sinistra Senio ha sicuramente determinato un generale e progressivo rapido decadimento della resistenza della roccia proprio in corrispondenza della frattura sotterranea. Gli ingenti volumi d'acqua infiltratasi hanno inoltre contribuito a lubrificare lo strato marnoso su cui è poi scivolata a valle il pacco di strati rocciosi. Non si può infine escludere che anche l'azione di erosione al piede della massa rocciosa esercitata dal Torrente Senio, possa aver fornito in una certa misura un contribuito all'innesco del franamento.

 

LA GESTIONE DELL’EMERGENZA

 

In seguito al verificarsi dell’evento franoso L’Amministrazione Comunale, con il proprio Ufficio Tecnico, come già citato nel comunicato del proprio sito  internet sopra riportato, ha immediatamente trasmesso la richiesta di intervento ai Carabinieri, ai Vigili del Fuoco, al Servizio Tecnico di Bacino della Regione Emilia Romagna, ai servizi tecnici della Provincia e della Protezione Civile.

Le strutture di pronto intervento degli enti suddetti si sono attivate con tempestività, per monitorare la zona e contemporaneamente mettere in atto le misure di sicurezza necessarie ad evitare coinvolgimenti e danni per le persone. In seguito alla mobilitazione d’emergenza un elicottero della Protezione Civile ha sorvolato la zona per ispezionare dall’alto il teatro della frana e, a seguito di un avvistamento, è intervenuto per mettere in salvo un cavallo rimasto intrappolato in un piccolo campo fra il letto del fiume ed i detriti della frana.

Sempre ai fini del monitoraggio e dei necessari rilievi per rendere più leggibile e chiara la dinamica e gli effetti dell’evento franoso, la Regione ha autorizzato anche il sorvolo di un drone  che ha proceduto a fotografare tutta la zona.

Contemporaneamente l’Amministrazione Comunale per ovvie ragioni di sicurezza ha emesso una ordinanza che proibisce, fino a nuovo ordine, l’accesso alla zona franata e a quelle immediatamente adiacenti. E’ stata inoltre spedita una lettera di allerta per i cittadini residenti nelle zone non interessate dalla frana ma  adiacenti all’alveo del fiume (Molinaccio, Mulino Soglia e Calgheria).

IL PAESAGGIO MODIFICATO

In seguito alla frana , un buon terzo del campo sportivo ed altri terreni agricoli adiacenti sono  scivolati nel fiume modificando in modo impressionante e,  diciamo pure spettacolare,  tutta l’area interessata dallo choc  geologico. Il fianco del campo sportivo che guarda al fiume ora si presenta come una lunga riva diritta e verticale che si affaccia a piombo sull’alveo e si ha quasi l’impressione che una gigantesca lama abbia improvvisamente e drasticamente tranciato il terreno, così come un coltello  affonda in una torta. La linea di trancio è leggermente obliqua rispetto alla direzione sud/nord del campo e di conseguenza l’ edificio dei servizi e  degli spogliatoi è rimasto fortunatamente fuori dall’area crollata.

E’ chiaramente visibile il consistente strato di terreno che copre le sottostanti e diverse falde di roccia. La morfologia geologica delle rive del nostro fiume mostra chiaramente quanto sia lento, vario e diversificato, a seconda delle varie ere, il formarsi della crosta terrestre, i tempi geologici si misurano nell’ordine delle migliaia e dei milioni di anni, e purtroppo diventa estremamente difficile prevederne l’evoluzione ed i comportamenti soprattutto per quanto riguarda gli strati meno superficiali e meno controllabili.

Nel fiume una parte della riva crollata è risalita sulla sponda opposta ostruendo parzialmente il defluire della corrente e creando di conseguenza, a  monte, un ampio e lungo invaso di acqua che oggi, passato lo choc dei primi giorni, attira la curiosità e l’interesse di molti casolani e visitatori forestieri richiamati dalle notizie che i media hanno prontamente e largamente diffuso anche sui canali regionali e nazionali della TV.

Particolarmente impattante è la vista delle vaste porzioni rocciose che, invadendo l’alveo del fiume hanno creato un misto abbastanza caotico di emergenze rocciose e isolotti. Particolarmente interessante ed impressionante è una enorme e spessa falda di roccia di colore biancastro che si stende attraverso il fiume e mostra la sua superficie superiore perfettamente liscia e levigata. Questo può fornire un’idea di come le falde, in determinate condizioni, possano scivolare una sull’altra.

ORA LA RICOSTRUZIONE

Con ammirevole sollecitudine le istituzioni, le associazioni, i comuni vicini, gli organi regionali, provinciali e di distretto, professionisti del settore e molti cittadini si sono attivati in questa emergenza per rimuovere lo choc e cercare soluzioni per gestire l’immediato e prossimo futuro. Naturalmente in prima linea, in questa azione, oltre al Comune, vi è l’Associazione Calcio Casola, che è la più diretta interessata e colpita dalle conseguenze negative della frana. Ora i ragazzi delle varie squadre ( la prima e quelle giovanili) si trovano senza un regolare campo di calcio su cui giocare ed è quanto mai importante trovare soluzioni temporanee, oltre naturalmente a pensare successivamente alla ricostruzione di una struttura idonea a sostituire quanto è andato perduto.

Il primissimo passo da parte della Amministrazione Comunale è stato quello di convocare un’assemblea straordinaria della cittadinanza per dar conto di quanto accaduto e soprattutto di quanto si vuol fare nell’immediato presente e nel prossimo futuro. I dirigenti e gli amici dell’A.C. Casola invece hanno dato vita ad un comitato di cittadini volontari denominato ForzaCasola con l’impegno di promuovere la solidarietà e l’aiuto fattivo al proseguimento dell’attività sportiva dei giovani.

Nel frattempo si sono mossi anche i rappresentanti delle istituzioni regionali e provinciali e delle federazioni sportive del settore, sia per testimoniare la loro vicinanza in questo momento critico, sia per assicurare il loro futuro appoggio ed interessamento. Particolarmente significativa in proposito è stata la visita del Presidente della Regione Bonaccini, unitamente al Presidente della Provincia svoltasi domenica 1 Marzo.

Nel corso della partecipata assemblea pubblica - presenti i dirigenti dell’A.C. Casola, i ragazzi della prima squadra ed il vice presidente della lega dilettanti della F.I.G.C. (Federazione Italiana Gioco Calcio) Alberto Mambelli - il sindaco Nicola Iseppi ha fatto il punto della situazione ed illustrato le future iniziative.

Nell’immediato i ragazzi della prima squadra sia alleneranno nel campo sportivo di Palazzuolo o in quello di Riolo Terme, messi generosamente a disposizione da quei Comuni. I ragazzi delle sezioni giovanili invece si alleneranno in un primo tempo nel campo di calcetto/tennis gestito dal Circolo del tennis. Verrà poi allestito in tempi rapidi un campetto di allenamento di 33 x 22 metri nell’area del Parco Pertini. In questa area esiste già una struttura dotata di servizi igienic,i docce e spogliatoi che può naturalmente e fortunamente essere utilizzata.

Per rendere attuabile questo intervento, già nel Consiglio Comunale di martedì 17 Febbraio è stato deliberata la parziale modifica di destinazione d’uso della suddetta area. La bella notizia è che il tutto, per un importo di circa 7.500 euro, verrà attuato dall A.C. Casola e sarà interamente finanziato da 5 aziende cooperative: Coop. Montana Valle Senio, Coop. Trasporti Riolo Terme, Coop. Terremerse, Coop. Colli Romagnoli e Coop. Sociale Zerocento.

Sempre per la gestione dell’immediato va sottolineato che oltre ai due comuni di Palazzuolo e Riolo Terme anche altri comuni della nostra provincia e di quelle circostanti hanno offerto di mettere a disposizione le loro strutture. Il problema è ovviamente quello degli oneri e dei problemi di trasferimento. Particolarmente interessante, per tempi ragionevolmente brevi, sembra essere l’opportunità offerta dall’Associazione Calcio di Borgo Rivola, il cui campo attualmente è inagibile a causa delle piene del Senio dei mesi scorsi, ma che può essere rimesso in sesto nel giro di poco tempo.

Rimane ovviamente il problema principale da risolvere e cioè dove e come ricostruire la struttura regolare ed a norma che dovrà sostituire il campo franato.

Oltre al reperimento delle risorse finanziarie necessarie, cosa di non poco conto, rimane anche il non semplice problema di dove localizzare la nuova struttura. Casola si trova in mezzo ai monti, le aree pianeggianti, vicine al paese e con una estensione adeguata non sono molte, soprattutto se si tiene conto che l’orientamento di un campo da calcio a norma deve rispettare certe misure e un preciso orientamento sud/nord che non sempre concorda con la direzione di maggior espansione  dei terreni disponibili. Uno studio di massima realizzato volontariamente e gratuitamente dallo studio tecnico associato Cantagalli & Spada, di cui abbiamo potuto prendere visione, evidenzia molto bene questi aspetti.  La zona di Valsenio, ad esempio, dove si trovano i terreni più pianeggianti, oltre alla distanza, presenta l’handicap di una eccessiva vicinanza alla zona industriale da una parte e dall’altra la vicinanza con la zona di rispetto dei siti storici (vedi abbazia di Valsenio). In altre zone la direzione sud/nord è trasversale rispetto a quella dei terreni e dunque non vi è lo spazio necessario.

Una delle ipotesi finora ritenuta più praticabile può ritenersi quella che identifica una possibile localizzazione nei terreni collocati poco prima dell’area urbanizzata a valle del cimitero.

Il terreno e di proprietà della fondazione Casa Oriani. Esistono anche qui dei problemi di vincolo ma che con l’impegno, la buona volontà ed il buon senso forse possono essere risolti in tempi ragionevoli.

Per quanto poi riguarda il reperimento delle risorse economiche necessarie è chiaro che dovranno prendere corpo in primo luogo le promesse fatte dai politici e dai rappresentanti delle istituzioni.

Il costo, compreso l’acquisto del terreno, per avere una struttura completa, come quella che avevamo, secondo una stima approssimata, dovrebbe aggirarsi intorno a 1.300.000 euro. Molto difficilmente reperibili tutti in una volta, quindi con ogni probabilità bisognerà procedere per stralci.

Fondamentale sarà il ricorso a finanziamenti regionali previsti dai programmi per l’impiantistica sportiva e ai prestiti concessi dal Credito Sportivo. Molto utile potrebbe essere in questo frangente l’interessamento della senatrice e campionessa sportiva Josefa Idem, membro della Giunta del Coni (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), che nei giorni seguenti la frana si è interessata all’evento ed ha manifestato la propria solidarietà alla nostra Comunità.

Non ci rimane altro dunque che sperare e rimboccarci le maniche e a conclusione ricordiamo che la S.ta Messa delle ore 11 in parrocchia è stata celebrata con il particolare intento di ringraziare la Divina Provvidenza per aver risparmiato in questo pericoloso frangente l’incolumità dei nostri giovani e dei cittadini in genere.

Alessandro Righini   

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