Tante voci, una voce!
E' il tema messo al centro di un INCONTRO PUBBLICO organizzato a Casola presso il Centro Auser la sera del 3 aprile alle ore 20,30.
Esprimo apprezzamennto per questa iniziativa, che peraltro non è l'unica di questi anni, promossa dalla Amministrazione Comunale per creare opportunità di dare voce ai cittadini sulla complessa tematica dei servizi sociosanitari nel nostro territorio.
Nell'occasione avremo modo di dialogare con l'Assessore competente e con i rappresentanti del Comitato Consultivo Misto istituito con legge regionale n°19/94.
Potremo dialogare con cittadini, anche loro utenti dei servizi che hanno il compito di ascoltare l'opinione della popolazione per farla poi giungere ai vertici politici ed amministrativi della AUSL, della Provincia e del Distretto.
Ho ricevuto l'invito a partecipare all'iniziativa.
Nel leggerlo mi è tornato in mente un memorabile articolo di Carlo Petrini (a tutti noto come esponente di SLOW FOOD) apparso qualche tempo fa su un quotidiano nazionale.
Si trattava di una condanna “senza appello della idea balzana, deprimente, vuota e grottesca' di cancellare i piccoli Comuni. Aggiungeva Carlo Petrini: “L'idea non ha senso: nel baillamme in cui ci troviamo, se c'è una domanda che sempre più spesso fanno i cittadini è quella che pretende più democrazia partecipata, la possibilità di avvicinarsi alle Istituzioni e dialogare con esse. I Comuni da questo punto di vista sono un elemento virtuoso.”
Spero che Petrini diventi Ministro e possa arginare quel processo di svalutazione delle piccole comunità locali.
Un processo che avviene nel nome della politica definita dei tagli alla spesa e della riorganizzazione funzionale dello Stato. Come se i piccoli Comuni fossero orpelli inutili e fonte di dissipazione del denaro pubblico.
Ci sarebbe molto da argomentare su quanto sta avvenendo in nome di leggi perlomeno cieche se non balorde.
Nella applicazione di queste leggi non c'è un filo logico e si agisce all'ingrosso senza dedicare una minima attenzione alle preoccupazioni che emergono nella opinione delle piccole entità locali. Si afferma che le cose andranno per tutti meglio ,ci sarà più sobrietà ma anche più virtuosità.
Sarà vero? Certo è che la democrazia partecipata né potrà soffrire.
Se sono bene informato, il prossimo consiglio comunale di Casola sarà di dimensioni avvilenti ed il Sindaco potrà nominare pochissimi assessori. Sarà garantito in questo modo solo il diritto ad esistere delle piccole comunità ma poco potranno contare nel contesto più vasto al fianco di città più grandi.
Ci saranno ancora un Sindaco o un Assessore che abbiano titolo politico a rappresentare il territorio e autorità ad organizzare la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica? Si potrà avere ancora forza per appellarsi a quelle risorse locali che esprime anche la nostra Casola ancora capace di mettere in campo energie umane per realizzare una vita sociale dignitosa e ricca di tante iniziative?
Io ho qualche dubbio: spero che qualcuno me lo tolga, ma sopratutto mi si convinca che per risparmiare risorse e per riorganizzare le Istituzioni, non siamo partiti dalla parte sbagliata.
Anche questa sarà una questione di premessa che potrà essere formulata nell'incontro del 3 aprile.
Poi ci sarà voce per le preoccupazioni che emergono per il futuro incerto del socio-sanitario nel territorio casolano stante la evoluzione del settore verso politiche di profondo cambiamento.
Sarà molto utile ascoltare anche le piccole preoccupazioni o le proteste magari dettate da un disagio subito personalmente nell'utilizzo di un servizio. Saranno utili anche quelle.
Credo però che non mancheranno considerazioni e richieste che riguarderanno l'organizzazione futura dei servizi alla persona nei territori decentrati.
La vicenda dell'assetto futuro della Azienda di servizio alla persona (ASP), cosa sarà e cosa farà. Sarà solo soggetto sub-committente dei servizi o potrà essere perno e gestore di un sistema organizzativo per conto del Comune che tenga monitorati i bisogni del territorio, che organizzi le risposte, che solleciti i confronti col volontariato e con la cooperazione sociale, con le fondazioni bancarie e private e con tutte quelle forze economiche sociali e religiose che possono avere qualcosa da dare e da dire ad un sistema che si basi sulla sussidiarietà tra pubblico e privato?
La ASP sarà governata democraticamente dalle comunità locali o affidata ad un Amministratore delegato? Che fine faranno le risorse già in capo alle ex Opere Pie frutto delle donazioni dei nostri avi?
Nel contempo quale sarà la gestione dei servizi di Casa Protetta a Casola, a quando l'ampliamento del Centro Disabili “Fiordaliso”, come intensificare la Assistenza Domiciliare ed i servizi per i minori, per l'Handicap, per gli emigrati, per la migliore organizzazione del badantato.
Queste ed altre ancora sono le questioni sul tappeto.
Ad esse si aggiungono le problematiche della riorganizzazione della sanità sul territorio.
La AUSL di area vasta, la riorganizzazione del sistema ospedaliero, il futuro assetto della medicina di base e della guardia medica, con la costituzione dei Nuclei di cure primarie, il nuovo assetto nei vari Ospedali di area della medicina specialistica ambulatoriale e delle chirurgie, delle analisi cliniche e strumentali , della medicina di urgenza.
Sono punti in discussione per i quali non c'è ancora molto coinvolgimento delle comunità locali.
In questo lavoro riorganizzativo di ampie dimensioni, si ripropone il tema del come rendere i servizi fruibili con abbastanza facilità alle piccole realtà decentrate sul territorio. Anche da questo punto di vista emerge la opportunità di avere proposte da fare senza però ancorarsi a posizioni indifendibili e sapendo che il calo delle risorse è un problema vero con cui confrontarsi.
C'è solo da augurarsi che prevalga una visione complessiva del territorio e si esca dalla logica della assegnazione delle risorse disponibili sulla base del numero della popolazione residente ,perchè le zone meno popolate e più lontane dai centri né uscirebbero sempre penalizzate.
Queste zone, sopratutto quelle di collina ed ancora abitate, rappresentano pur sempre una parte di Stato con la loro storia di cui essere tutti orgogliosi.
Non ho certo inteso caricare di troppa materia l'incontro del 3 aprile. La Comunità Casolana è ricca di tante voci e spero vogliano essere voci convinte di avere un futuro.
Giacomo giacometti
Marzo 2013