Esistono voli della mente dall'effetto profondamente liberatorio, ponti fra la fantasia e il mondo reale. Esistono contesti irripetibili, dove la nostra singola esistenza riesce a trovare un punto estremo, varcarlo e spostare l'orizzonte. Perché ci sono luoghi, persone, gesti, emozioni, note che toccano il cuore, mettono a tacere la ragione e sembrano riempirti di stelle. E' l'avventura che ha visto impegnati 14 alfieri, nella città di Hobart, in Tasmania. Invitati per l'annuale Festa Italiana organizzata dal Comitato Italiano locale. Capitano, condottiero... Ivano... Ivan Samorì. Virtuoso sbandieratore, bomber intercontinentale (ha praticamente fatto gol ovunque), encomiabile dal punto di vista logistico-organizzativo, nonché espertissimo conoscitore di bevande e cibi inavvicinabili (tipo bibita al gelato o cioccolato al miele). Sette sbandieratori (di cui due inattendibili), tre tamburi (tutti del Rione Bianco), due chiarine (una della Contrada del Ghetto di Lugo e una del Rione Crusar di Copparo-Ferrara), e due ottime accompagnatrici (come presenza femminile, come donne e come mamme). Il racconto è quello di un viaggio molto bello. Iniziato la mattina del 7 Febbraio e terminato alla metà del giorno 19 dello stesso mese. Una spinta verso gli altri, fino ad arrivare dall'altra parte del mondo e trovare ad accoglierci il calore di un caldissimo sole estivo. Un'ondata di calda comprensione e lenta tenerezza da parte del Club Italia e di tutti i suoi soci e non soci. Per la maggior parte italiani, emigrati 30-40-50-60 fa, ciascuno con storie da romanzo. E il fantastico accompagnamento musicale di Toni Voglino e la sua band, apparso ai più come fotoplasma fluttuante nello spazio che altro, comunque notevole. E il tempo di questi giorni è sospeso come uno stato di grazia inaspettato. Le giornate scorrono velocissime e i momenti sono come tante lampadine che si accendono e si spengono come il battito del cuore, che fanno da cielo stellato. Pasquale, Giovanni, Alderman Damon Thomas (Sindaco di Hobart), Filomena, Lisa, Anna, i wallaby (canguro di dimensione ridotta), il diavolo della Tasmania (diavolo perché l'animale è irrequieto, feroce, schizofrenico), la natura, i barbecue ecc.ecc.. Che bello sarebbe ripercorrere e raccontare ogni momento imprigionato in qualche foto. Mi piacerebbe poter chiedere a Marie e a Harald, cosa i loro occhi riescono a vedere oggi. Poco dopo che ci hanno lasciato su quel prato, che tanto pareva la patria ideale, la terra della freschezza mentale. Quando ci separarono, la traccia di quel magico istante restò a lungo dentro ciascuno. Best wishes from your fan in Hobart, Tasmania, Marie e Harald Liets. E grazie.
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