Assistenza Sanitaria Territoriale: la riforma sanitaria e gli inevitabili travisamenti in merito all’apertura degli ambulatori dei medici di base 24 ore su 24.

Su proposta del Ministro della salute on. Balduzzi, il Consiglio dei Ministri a inizio settembre ha approvato un decreto legge che si propone di apportare incisivi e rilevanti interventi per garantire un più alto livello di tutela della salute. Una novità importante è quella dell’assistenza sanitaria territoriale, interpretata da giornali e tg come completa disponibilità dei medici di base 24 ore su 24.
Abbiamo ritenuto indispensabile incontrare il dr. Pierluigi Tagliaferri e la dr.ssa Elena La Porta, medici di base nel nostro comune, per poter ottenere chiarimenti in merito alla questione.
L’esigenza di garantire una continuità assistenziale ambulatoriale, ci spiega il dr. Tagliaferri, nasce principalmente per due ragioni: decongestionare i pronto soccorsi (riducendo così i codici bianchi e verdi) e rendere più semplice ed efficiente il 'il processo di deospedalizzazione' (cioè una volta fuori dalle strutture di cura, il cittadino deve poter contare su un'assistenza territoriale in grado di accompagnarlo nel percorso di recupero, integrando medicina di base e specialistica in maniera più stretta).
Tuttavia è opportuno fin da subito contestualizzare l’ipotesi di riforma. Occorre ragionare in termini di aggregazione di bacini di utenza di 15.000/20.000 pazienti. Così nel nostro specifico territorio l’ambulatorio preposto alla funzione di integrare gli orari di apertura degli ambulatori dei nostri medici dovrebbe essere allocato a Castel Bolognese e accogliere i pazienti di Casola, Riolo Terme, Castel Bolognese e Solarolo. L’accesso all’ambulatorio sarebbe così garantito a rotazione dai medici del nucleo di cure primarie della vallata del Senio. Trattandosi di decreto legge, che necessita di essere approvato entro 60 gg con iter parlamentare, le regioni stanno protestando opponendo la mancanza di fondi per poter garantire un servizio di tale portata, per cui al momento la situazione resta immutata.
Il dr. Tagliaferri sottolinea che a tutt’oggi, in caso di urgenza, occorre contattare il 118 o recarsi al Pronto Soccorso. In tutti gli altri casi i pazienti devono fare riferimento al proprio medico di base e alla guardia medica. Ci si può rivolgere al proprio medico negli orari di ambulatorio o in caso di bisogno comprovato nelle giornate dal lunedì al venerdì dalle ore 8:00 alle 20:00. Il medico di base è tenuto nei casi dovuti a effettuare le visite a domicilio secondo le seguenti modalità: se la visita viene prenotata entro le ore 10:00 il medico dovrà presentarsi entro le ore 20:00 della stessa giornata, se prenotata oltre le 10:00, la visita potrebbe essere rimandata anche al giorno successivo. In ogni caso il medico di base non è tenuto a diffondere il numero del suo cellulare, ma solamente i numeri dell’ambulatorio e di casa. La guardia medica è operativa tutti i giorni infrasettimanali nelle ore notturne dalle ore 20:00 alle ore 8:00 e continuativamente nelle giornate di sabato e domenica. Al numero verde 800 244 244 risponde un medico che può aiutarvi telefonicamente o provvedere ad inviare al vostro domicilio un altro medico preposto a tale servizio. Il dr. Tagliaferri chiarisce che alla guardia medica ci si può rivolgere anche per esigenze quali prescrizioni di ricette farmacologiche o certificati di malattia (per coloro che lavorano durante il week-end e ne hanno esigenza immediata). In ogni caso, ribadisce il dr. Tagliaferri, nei casi di palese ed evidente urgenza occorre sempre e comunque ad ogni ora, rivolgersi al Pronto Soccorso o chiamare il 118.
Nel ringraziare i nostri medici di base Pierluigi Tagliaferri e Elena La Porta per la loro preziosa disponibilità, ci teniamo ad informare che secondo la statistica degli ultimi anni gli utenti residenti a Casola che accedono al Pronto Soccorso di Faenza sono risultati proporzionalmente in numero inferiore rispetto a quelli degli altri comuni del comprensorio faentino, e che, i casi di pazienti indirizzati al Pronto Soccorso accompagnati da una richiesta dei nostri medici, si sono risolti il maggior numero di volte con un indispensabile iter di ricovero ospedaliero.

Intervista a cura di Sara Acerbi e Fabio Bittini
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