Ho percepito un rapporto speciale che vi univa, fatto di racconti, ricordi, momenti di vita vissuta, un filo intrecciato di affetto e devozione che nemmeno eventi drammatici come quello che state vivendo potranno mai spezzare.
E ho fissato la sua immagine, mentre sale verso il cielo.

Hai le viscere dilaniate all’abitudine e al pensiero di stare con persone che contemporaneamente stanno da un’altra parte. Ci si aspetta più dalla tecnologia che dagli altri. Non sappiamo più conversare, essere pazienti, essere presenti, ascoltare rispettando il tempo e la profondità di chi ci parla. Certo, vuoi una macchina potente perché così desiderano tutti, vuoi mostrarti consumatore di tutto perché è il modo con cui pensi di metterti in relazione con gli altri e farti percepire. Sei invasato dalla televisione, che ti schiaccia il presente. Sei succube delle apparenze, e cinicamente rifiuti ogni morale e sentimento
La lettura del salmo responsoriale ti procurava la tachicardia, l’ascolto del “Io credo risorgerò…” ti toglieva ogni desiderio di morte. Tempo fa mi dicesti che nessuna ti sconquinzava il cuore come lei, e come il solo suo pensiero potesse fare. Poi sì, capì perché ti piaceva ascoltare Tenco durante le sere d’estate. Ma non in quell’estate dove tutti si divertono. Ma quell’estate, ben custodita dalla solitudine. Assurdo, come la scoperta della musica di Tenco in uno di quei programmi da rincoglioniti alla tv. Dove c’era uno spasimante, che per conquistare la sua innamorata, cominciò a suonare al piano “Lontano lontano”. Una scena bellissima, dove tutte le definizioni di amore si riempivano di significato. Dove i sogni trovavano territorio nella realtà. Dove tutti erano fermi, commossi per quanto stava succedendo, perché l’amore di quest’uomo per questa donna riguardava direttamente anche tutti noi. Lei, freddamente rifiutò e lasciò lo studio. Tu, in quel momento di estrema tristezza, cominciasti ad apprezzare Tenco e a capire che cos’è l’amore. E seppur costretto in un angolo dalla malinconia e dalla mancanza, v’immagino seduti in quel giardino. Sotto a quegli alberi. In giorni qualunque travestiti da giorni che nascondevano una profondità e un bene che veniva da pensare che certi sentimenti fossero banditi da questo mondo.


L’energia incandescente del suo amore, mi ha convinto che niente potrà distruggerlo. Convinto che è difficile amare, e impossibile essere incapaci di farlo.

r.l.
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