Ogni tanto ci capita di sentire di qualche hobby originale, non usuale, e ci viene la curiosità di andare a scoprire le motivazioni che spingono l’“hobbista” di turno, i segreti di un mondo a volte neanche immaginato dai più, l’infinita cura e passione che sempre un hobby richiede. Questa volta non stiamo parlando di un mondo sconosciuto o al quale sia difficile appassionarsi, perché siamo nel territorio affascinante e emozionante della musica. La musica però può essere vissuta a diversi “livelli” e con diverso coinvolgimento non solo emozionale ma anche fisico.

La maggior parte delle persone ascolta musica nella sua infinita diversità di generi e sfumature, un numero minore ma ancora elevato acquista (in forme oggi molto varie) la musica che vuole ascoltare invece di subire passivamente quella diffusa da radio e TV, ancora meno vanno ai concerti, sobbarcandosi chilometri in macchina e in fila davanti ai teatri, ai palazzetti e agli stadi. Il numero si assottiglia ulteriormente se si prendono in esame coloro che passano alla “produzione” di musica: se tanti iniziano a suonare uno strumento da bambini, molto meno sono quelli che continuano a coltivare attivamente la loro passione, soprattutto superata la fase giovanile. Alessandro Visani è andato ancora oltre e, passate tutte le fasi sopra descritte, ha spinto il suo amore per la musica fino a costruire lui stesso gli strumenti da suonare. Nel caso specifico uno degli “oggetti” più affascinanti, rivoluzionari e amati da 60 anni a questa parte, un’icona della modernità non tanto tecnologica quanto culturale, l’arma più potente di generazioni di giovani arrabbiati: la chitarra elettrica.
Potevamo non interessarci a quello che combina Sandro nel suo laboratorio riolese, dopo gli anni che abbiamo passato (anche insieme a Sandro in qualche occasione) sui palchetti di festival, sagre, concorsi vari cercando di cavare fuori da quello strumento così amato un suono che potesse arrivare diretto al cuore di chi ci ascoltava (fossero anche solo 4 nonni e 3 bambini che non si aspettavano tanto casino alla sagra della piada di Marciano di Romagna?)


Allora, via con le domande con la partenza più banale: caro Sandro, come è nata la tua passione per la musica e quando, e per quali motivi, sei passato dall’ascolto, al suonare e infine al costruire le chitarre?

Ciao ragazzi, innanzitutto grazie dell'opportunità che mi avete dato di poter far conoscere questa mia passione. Fin dall' adolescenza ho ascoltato musica, è grazie a mio zio Muller che ho iniziato ad amare questo mondo, infatti già all'età di 12 anni mi portò a vedere il mio primo concerto alla vecchia stazione di Forlì ora diventato Naima Club. In seguito mi sono appassionato sempre di più andando più spesso a concerti e manifestazioni musicali, finché proprio mi zio mi regalò la mia prima chitarra (una Fernandes modello Stratocaster). Inizialmente presi qualche lezione da amici, poi feci poco più di sei mesi di lezioni a Faenza e poi ho sempre continuato da autodidatta ascoltando e tirando giù i brani che mi interessavano. L'idea di costruirmi una chitarra elettrica è nata dalla curiosità di sperimentare una chitarra con cassa in acero, visto che è uno dei legni con più risonanza.

Diamo consigli a una persona che vorrebbe costruirsi in proprio le chitarre elettriche da suonare in concerto. Come si fa a iniziare? Tu hai seguito un corso, qualcuno ti hai insegnato, oppure sei autodidatta?

Io inizialmente provai da solo a costruire un body (cassa) in acero copiando da un modello di chitarra che già possedevo (Ibanez RG 7 corde) e utilizzando il manico della stessa in quanto non ero ancora in grado di realizzarlo, il risultato fu buono come primo esperimento, dopodiché feci altre due chitarre sempre comunque comprando i manici già completi. Circa due anni fa mi venne l'idea di farmi rifare una tastiera per un manico di una mia chitarra e cosi contattai Maurizio Ragazzini, un liutaio di Cotignola che si rese disponibile ad insegnarmi a farmela da solo. Da quel giorno siamo diventati amici ed è stato proprio lui ad insegnarmi varie tecniche per costruire lo strumento dall'inizio alla fine, cedendomi anche parte della sua attrezzatura e del suo materiale ad un prezzo modico. Se una persona volesse provare a costruire una chitarra da solo dovrebbe seguire un corso specifico (i prezzi sono però abbastanza elevati) infatti è difficile riuscire solo leggendo libri o riviste. Io ho avuto la fortuna di conoscere Maurizio - qui colgo l'occasione di ringraziarlo - che gratuitamente mi sta insegnando e consigliando, come lui a sua volta ha imparato gratuitamente da Sergio Tomassone, un famoso liutaio di Bologna.

Che cosa serve dal punto di vista delle attrezzature? C’è bisogno di strumenti particolari o bastano quelli normalmente presenti in un’officina mediamente attrezzata di un amante del fai da te?

Oltre alla classica attrezzatura servono anche strumenti più particolari quali: sega a nastro per sagomare il body, dime per fare le fresature dei pick up per i ponti, per l'innesto del manico ecc ecc, una fresa manuale, lime adeguate per i capotasti e ponticelli, e tutta una serie di piccoli utensili specifici.

Ci riassumi in breve le fasi delle costruzioni di una chitarra elettrica? Dove stanno le maggiori difficoltà? Quali sono i materiali necessari e sono di facile reperibilità e costi contenuti?

Inizialmente quando ho in mente la sagoma che voglio realizzare la disegno sulla tavola di legno, la taglio con la sega a nastro e la modello con lime e carta vetrata. Dopodiché costruisco la tastiera, la incollo sul manico costruito in precedenza, gli monto i capotasti, assemblo il manico con la cassa, monto meccaniche e ponte e con estrema precisione controllo che tutte le misure siano esatte, faccio le fresature per i pick up e la parte elettronica nel retro della chitarra, e infine completo lo strumento con il montaggio delle corde. Dopo varie prove di controllo la chitarra è pronta, la smonto totalmente e la porto in verniciatura, visto che ancora non ho l'attrezzatura. La cosa più difficile è essere più precisi possibile nella costruzione della tastiera, nella sagomatura del manico e nella posizione del ponte, in quanto una misurazione errata della tastiera o una posizione non corretta del ponte comporterebbero dissonanze o stonature dello strumento.
Il materiale fondamentale è il tipo di legno che si utilizza, in quanto le varie tipologie hanno suoni diversi, non da meno è la scelta dei pick up, essenziali per creare il timbro desiderato. Di solito io acquisto i materiali e la componentistica on line in vari negozi italiani e esteri e il costo è adeguato alla qualità

Costruisci solo chitarre elettriche o anche strumenti simili come per esempio bassi elettrici? E gli strumenti unplugged ti attirano? Ti piacerebbe costruire (se già non l’hai fatto) una bella chitarra classica? A proposito, è più facile costruire una chitarra elettrica o una classica?

Fino ad ora avevo costruito solo chitarre elettriche, proprio in questi giorni sto realizzando un basso a 5 corde per un mio amico di Imola. Al momento mi interessa solo costruire chitarre e bassi elettrici anche perchè penso che creare uno strumento classico sia più difficile, visto che ho ancora tanto da imparare nell'elettrico, voglio concentrarmi in questo.

Quante chitarre hai costruito finora? E qual è stata quella che ti ha soddisfatto di più, quella a cui sei più legato e da cui non ti separeresti mai, quella che ti ha fatto impazzire di più, quella più curiosa e originale?

Fino ad ora ho costruito 6 chitarre. Quella che mi ha soddisfatto di più e nello stesso tempo ha richiesto più impegno è sicuramente la prima: una sette corde realizzata in un corpo unico di mogano e tastiera in paduak a ponte fisso e con solo un pick up al ponte. La chitarra più curiosa è sicuramente quella che ho costruito per mio figlio Tommi che ha 3 anni, perchè è fatta su misura per lui ma nello stesso tempo è utilizzabile anche da un adulto, in quanto è funzionante in tutto. Sicuramente dopo aver passato tanto tempo alla costruzione dello strumento mi dispiace sempre un po' separarmene, ma sono anche contento di venderle, prestarle per farle provare e comunque sentirle suonare da altri: è una gran soddisfazione!

Abbiamo visto le tue chitarre in mostra a Frogstock, dove anche i musicisti ospiti della manifestazione le hanno provate. Ne hai già venduta qualcuna? Fatti un po’ di pubblicità: se uno vuole farsi costruire una chitarra da te che deve fare?

Si, ho già venduto qualche chitarra ma soprattutto ultimamente ho fatto riparazioni e settaggi a varie chitarre e bassi elettrici. Se uno fosse interessato può contattarmi al cellulare al 3395400876 o alla mia mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Non abbiamo parlato di spese: quanto può costare al cliente una chitarra elettrica artigianale di media qualità? Immaginiamo che il prezzo sia in buona parte dei casi superiore a quello di una chitarra di pari caratteristiche costruita in maniera industriale. Perché un chitarrista dovrebbe scegliere invece di farsi costruire la chitarra da un artigiano? E’ una questione di personalizzazione dello strumento? Uno strumento artigianale, può essere utilizzato anche da un principiante o ha senso di esistere solo nelle mani di un chitarrista già esperto?

Una chitarra elettrica artigianale di media qualità potrebbe costare da 900 a 1200 euro, tutto dipende soprattutto dal tipo di materiali utilizzati quali il legno, le meccaniche, la parte elettronica e i diversi componenti. Per quanto riguarda la scelta di farsi fare una chitarra da un artigiano è proprio come dici tu, un fatto di personalizzazione dello strumento. Infatti, per farvi un esempio, prima di iniziare a realizzare il basso che sto costruendo, insieme al “cliente” abbiamo deciso la sagoma del body, la sagoma della paletta e tutti gli altri accessori da montare. Lo strumento artigianale può essere usato anche da un principiante ma logicamente, visti i costi più elevati, converrebbe prima provare con chitarre più economiche così, acquisendo più esperienza, si è in grado in un secondo tempo di scegliere le particolarità del proprio strumento.

Detto che uno dei pregi del lavoro artigianale è l’unicità del pezzo, che cosa ha di diverso la chitarra che stai costruendo ora rispetto a quella precedente? E nella prossima, che cosa ti piacerebbe sperimentare?

Come ho già detto prima ho sempre costruito solo chitarre e invece proprio in questi giorni sto realizzando un basso. Non ci sono sostanziali differenze nel metodo di lavoro, riguardo alla costruzione l'ultima chitarra che ho fatto aveva il manico avvitato invece il basso ha un manico passante con le ali della cassa incollate. Prossimamente vorrei provare ad utilizzare tipi di legno diversi da quelli che ho usato fino ad ora e magari costruire una chitarra a 8 corde per le tonalità più estreme.

Ci siamo tolti molte curiosità, speriamo presto di avere altre occasioni per incontrare questa passione e chissà che questa intervista non spinga qualcuno a buttarsi sullo stesso hobby. Visto che come abbiamo sentito, le tecniche e i segreti si tramandano da maestro a allievo come fanno gli Jedi, se vi salta in testa l’idea magari chiamate Sandro per farvi insegnare (“a gratis” anche voi mi raccomando!!!). Grazie mille a Sandro (e a Tommi per essersi messo in posa).

Intervista a cura di Michele Righini
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