Quanto scritto da Giacometti nel suo articolo “L'integrazione tra diversi: è possibile?” evidenzia, fuor di dubbio, intenzione di “buona volontà”. Mi permetto, proprio perché in presenza di “buona volontà” e impegno, di suggerire (non solo a Giacometti) la lettura del Corano. Non è necessario comprarlo: molte edizioni sono presenti, e spesso disponibili, presso la biblioteca comunale di Imola, in via Emilia. Personalmente mi sono affidato al testo tradotto da C. M. Guzzetti, ricco di molti commenti. In raffronto ho utilizzato la versione di G. Mandel, ottima per la scelta di aggettivi particolarmente suggestivi.
Di mio aggiungo solo due rapide considerazioni.


Il Sacro Corano è il libro della Legge. Direttamente dettata da Dio. I precetti sono descritti con estremo dettaglio. Fin anco ciò che è buono e ciò che non è buono da mangiare. In un simile contesto, per un mussulmano, è inconcepibile uno stato non teocratico.

La grande differenza tra cristiani e mussulmani sta nel fatto che, percentualmente, pochi cristiani hanno letto la Sacra Bibbia mentre tutti i mussulmani, che sappiano leggere e scrivere, fin da bambini leggono il Sacro Corano.
Per un arabo moderno la lettura delle sure in “chiaro”, dette anche “solide”, è facile perché il significato è preciso. La scrittura poetica non necessita di trasposizione, indispensabile per un testo certamente poetico ma impegnativo quale è la Divina Commedia.
I versetti “solidi” esprimono pertanto ciò che è esplicitamente scritto e sono immediatamente compresi. Ne cito alcuni:
Versetto 4-74 : ”Combattano dunque, sulla Via di Dio, quelli che barattano la vita presente per la futura. A chiunque combatte sulla Via di Dio, ucciso o vincitore, Noi, daremo presto una ricompensa enorme.”
Versetto 2-218 : “ Si, coloro che credono, che emigrano dal loro paese e lottano per la causa di Dio, sperino nella Sua misericordia. Dio è perdonatore.”
Versetto 9-123 : “O voi che credete, combattete i miscredenti che vi stanno vicini. Trovino in voi tempra durissima.”

Il Sacro Corano, ovviamente, non è solo questo. È un libro ricco di principi morali perfettamente sovrapponibili a quelli cristiani… ognuno faccia le proprie valutazioni dopo la lettura.

Chiedo a Giacometti la pazienza per una mia valutazione finale. A quanto scrive ”Ritenendo impropriamente di interpretare Maometto, si giudica giusto bastonare la donna od obbligarla al burka o usandola a fini di potere” vorrei contrapporre la sura 4-34: “Gli uomini hanno autorità sulle donne, perché Dio ha preferito alcune creature ad altre e perché gli uomini spendono i loro denari per mantenerle. Perciò, le donne buone sono obbedienti. E hanno cura della propria castità come Dio ha cura di loro. Se poi alcune si ribellano, mettetele in guardia. Lasciatele sole nei loro letti e poi picchiatele. Ma se prestano obbedienza, non cercate pretesto per maltrattarle: Dio è eccelso e grande.
Un saluto
Pier Ugo Acerbi
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