Un Affascinante itinerario escursionistico sulle colline della valle del Senio e del Sintria.
Maggio 2004
Un piccolo ma tosto gruppetto di 4 escursionisti ha collaudato la 'Corolla delle ginestre' un interessante e affascinante circuito paesaggistico da percorrersi a piedi, a cavallo o in mountain bike, che la Provincia di Ravenna, i Comuni di Casola Valsenio, Riolo Terme e Brisighella e la Comunità Montana, in collaborazione con alcune strutture agrituristiche della zona, si accingono a promuovere e ad immettere sul mercato turistico.
Maggio 2004
Un piccolo ma tosto gruppetto di 4 escursionisti ha collaudato la 'Corolla delle ginestre' un interessante e affascinante circuito paesaggistico da percorrersi a piedi, a cavallo o in mountain bike, che la Provincia di Ravenna, i Comuni di Casola Valsenio, Riolo Terme e Brisighella e la Comunità Montana, in collaborazione con alcune strutture agrituristiche della zona, si accingono a promuovere e ad immettere sul mercato turistico.
L'itinerario escursionistico da percorrersi a piedi si articola in gran parte su alcuni sentieri già segnati dal CAI, sezioni di Faenza e di Imola, che collaborano al progetto. Parte dal Parco Carnè e, seguendo il crinale delle nostre colline, si sviluppa percorrendo un anello circolare che vede Casola al suo centro e che tocca Monte Calamello, Ca' di Malanca, scende al torrente Sintria, risale a Monte Cece, scende di nuovo a Rivacciola, attraversa il Senio, risale verso i monti, La Collina, Budrio, Monte Battaglia, Casetta del Corso, Monte Battagliola ed infine prosegue su tutta la cresta dei gessi per ritornare al punto di partenza.Gli itinerari da percorrersi a cavallo o in mountain bike, per ovvie necessità tecniche, presentano alcune indispensabili e limitate varianti rispetto all'itinerario pedestre, varianti che sono state studiate e concordate assieme alle associazioni che rappresentano il mondo dell'escursionismo equestre Fitetrek-ante e ciclistico Fiab. Il logo che identifica l'itinerario è un giallo fiore di ginestra, pianta che è stata scelta, per le sue caratteristiche e per la sua diffusa presenza in tutta la zona, come simbolo e denominazione di tutto il percorso.Il gruppetto dei collaudatori, formato da Franco Tronconi, dirigente dell'Ufficio turismo, attività economiche e fiere della Provincia, da Massimiliano Costa, funzionario provinciale responsabile per i parchi e le zone umide, da Quarneti Domenico ex casolano, ora residente a Riolo e attivissimo socio del CAI di Faenza e da Alessandro Righini, ha percorso a piedi in due giorni (mercoledi 5 e giovedì 6 maggio) l'intero itinerario, per il quale normalmente sono previsti 4 giorni di cammino.L'intento era quello di provare i vari tratti, verificare gli eventuali punti critici, relazionare con le strutture ricettive che vengono toccate dall'itinerario, e, perché no, cominciare a gustare il piacere di una camminata davvero speciale, in mezzo ad un paesaggio verdissimo, assolutamente affascinante, soprattutto nella stagione primaverile, godendo di un panorama mozzafiato quando, dalla cresta di una collina o dalla cima di un monte, lo sguardo si spinge, aria tersa permettendo, fino a scorgere a nord le prealpi e ad est il mare. Nella giornata di giovedì da Monte Battaglia si poteva distinguere chiaramente ad occhio nudo lo scintillio del mare Adriatico ed il profilo del grattacielo di Cervia, mentre da Monte Mauro, guardando a nord, si scorgeva in mezzo alla lontana pianura il lumeggiare delle paludi di Comacchio.Notevole la varietà degli ambienti attraversati: castagneti, boschi di faggio o di querce, prati pascoli, terreni coltivati a seminativo, a frutteto o a vigneto, zone rocciose, i calanchi, che grazie alle recenti cospicue piogge si sono straordinariamente ed insolitamente ricoperti di un fitto tappeto di erba verde opalino, ed infine la straordinario habitat della vena dei gessi, con i suoi balzi, le doline, gli inghiottitoi, le risorgenti.Numerosissimi su tutto il percorso i segni e le tracce della presenza di diverse specie di animali selvatici quali cinghiali, caprioli (avvistati anche direttamente un po' su tutto l'itinerario), tassi, volpi, istrici, faine. Numerosissime le varietà di uccelli, comprese quelle rapaci, avvistate direttamente o semplicemente 'ascoltate' ed identificate grazie anche alla presenza nel gruppo di uno dei massimi esperti del settore della nostra provincia, quale è appunto Massimiliano Costa.Non da meno è stata la calda e cordiale ospitalità riscontrata negli agriturismi e nelle strutture attrezzate che costituiranno gli indispensabili punti d'appoggio ricettivo-logistici di tutta la 'corolla'. Il gruppetto dei nostri escursionisti ha sperimentato direttamente l'ospitalità dell'agriturismo il Poggiolo, del nuovo centro di accoglienza di Ca' Budrio e dell'agriturismo di Monticello, ma diverse altre strutture sono coinvolte e presenti, tutte con proprie particolari e differenziate caratteristiche volte a soddisfare un ventaglio quanto mai vario di proposte e di offerte, tutte segnalate con evidenza in una dettagliata mappa della 'corona' che sta per essere pubblicata a cura della Provincia, assieme alla descrizione dettagliata dell'intero percorso.Il tempo non è sempre stato sempre clemente ed il fatto di dover percorrere in tempi ristretti l'intero itinerario ha messo un po' alla prova le pur temprate risorse fisiche dei nostri 'collaudatori', ma il risultato complessivo è stato oltremodo soddisfacente e l'esperienza indimenticabile, una di quelle cose, a detta dei partecipanti, che fanno bene allo spirito ed al fisico.Il progetto complessivo della 'Corona delle ginestre' prevede poi una integrazione ed una estensione dell'itinerario, con l'inserimento dei vari 'petali' , ovvero con la promozione di ulteriori percorsi di collegamento con le realtà rilevanti sotto il profilo turistico, naturalistico, paesaggistico e gastronomico situate all'interno o ai margini della 'corolla'.A questo fine la Provincia ha già messo a disposizione dei tre comuni della nostra Comunità Montana significativi contributi finalizzati a sostenere progetti miranti alla promozione di questi nuovi percorsi integrativi.Per Casola Valsenio, ad esempio, uno dei 'petali' sarà certamente quello che collegherà la corolla al Giardino Officinale ed al paese stesso.
A cura della redazione de 'Lo Spekkietto'