La maggior parte delle persone che si cimenterà nella lettura di questo articolo avrà già sentito parlare della discussa nuova legge italiana contro la tossicodipendenza che il vice-premier Gianfranco Fini ha esposto a Vienna, alla riunione della Commissione delle Nazioni Unite per la lotta agli stupefacenti. Le norme saranno presentate in Consiglio dei Ministri a metà maggio, modificando così del tutto la legge Jervolino-Vassalli, e indicando un'inversione di tendenza anche rispetto al referendum del 1993.
Dato che i vari punti della legge non sono di facile interpretazione, volevo rendere abbastanza chiaro a tutti a cosa andiamo incontro:
- VIA DISTINZIONE FRA DROGHE 'LEGGERE' E 'PESANTI' - Viene abolita la distinzione fra droghe leggere e pesanti in quanto considerate comunque dannose. Due tabelle conterranno rispettivamente l'indicazione delle sostanze stupefacenti e dei medicinali che contengono sostanze stupefacenti o che danneggiano la psiche, suddivise in cinque sezioni.
- LE NUOVE SANZIONI AMMINISTRATIVE E PENALI - L'uso e l'impiego di sostanze stupefacenti, anche per consumo personale, è vietato. Scompare, dunque, la concessione della cosiddetta modica quantità o della dose media giornaliera. Per ogni droga, viene indicato un limite quantitativo, al di sotto di cui si applicano le sanzioni amministrative e al di sopra del quale scattano le sanzioni penali. Le sanzioni amministrative prevedono: sospensione della patente di guida, del porto d'armi, del passaporto, del permesso di soggiorno per motivi turistici, fermo amministrativo del ciclomotore in uso e, in caso di recidiva, obbligo periodico di firma, divieto di condurre veicoli a motore, divieto di allontanarsi dal comune di residenza. Le sanzioni penali prevedono, per le ipotesi meno gravi, la pena da uno a sei anni di reclusione, fino ad un massimo di venti anni di carcere. Per chi commette un fatto di lieve entità viene introdotta la possibilità, alternativa alla reclusione, di svolgere un lavoro di pubblica utilità, revocata se si violano gli obblighi connessi al lavoro chiamati a svolgere.
- I PROGRAMMI TERAPEUTICI DI RECUPERO - Si può accedere alla terapia di recupero già a partire dalla disposizione della custodia cautelare in carcere. La reclusione può essere evitata, andando agli arresti domiciliari e sottoponendosi al programma terapeutico.
In conclusione, scomparirà la tolleranza per l'uso personale di droga, sarà cancellata la distinzione tra droghe pesanti e leggere, ci saranno sanzioni più pesanti sia amministrative che penali e sarà prevista una dose massima tollerabile, da stabilire 'scientificamente' a seconda delle sostanze consumate. Ho cercato di rendere più accessibile il piano di governo annunciato da Fini, ma quali sono state le reazioni dei vari gruppi politici (ma anche della cultura cattolica)? Una delle prime dichiarazioni del vice-premier è la seguente: 'E' un mutamento dell'atteggiamento dello Stato non nei confronti dell'abuso ma dell'uso stesso'. Subito una valanga di polemiche gli sono piovute addosso, critiche di Ulivo, di Rifondazione, dei Radicali ma anche degli operatori del SERT. 'Una politica di repressione' afferma la ds Livia Turco. 'Quanto dice Fini è sconcertante' commenta l'ex Ministro della Salute Rosy Bindi (Margherita). 'E'il programma di un governo che affronta con mentalità poliziesca i problemi sociali più drammatici come la droga, la malattia mentale, l'emarginazione, la prostituzione.' Dello stesso parere l'ex sottosegretario alla giustizia e presidente del 'Forum droghe': 'I risultati del disegno di legge di Fini saranno terrificanti'. In risposta a questa pioggia di critiche Fini ha invitato a non lanciare anatemi, ma diversi sociologi hanno subito ribattuto che si rischia di tornare indietro di cinquanta anni, ai tempi del dibattito all'ONU sulla marijuana, ai contrasti con le iniziative del Governo Blair che due settimane fa ha legalizzato la coltivazione di marijuana per uso personale. Dichiarazioni di un certo spessore arrivano anche dai 'Verdi di Ferrara' di Leonardo Fiorentini: 'Ci piacerebbe sapere se, quando i nazionalalleati parlano di 'unificazione' di tabelle e di sostanze non più leggere o pesanti ma semplicemente (e con una rozzezza di stampo leghista) 'droghe' sappiano in realtà di cosa stiano parlando. Chissà se si sono mai posti il problema degli effetti - diversi, ci dispiace per il loro impianto legislativo, ma questa è la realtà- che le sostanze illegali e legali provocano sulle persone'. Ancora 'tocca ricordare che l'alcool, sostanza legale, oltre a provocare tolleranza, crisi d'astinenza, e morte per overdose, provoca trentamila morti l'anno, mentre le morti per uso di marijuana non sono documentate in letteratura scientifica. Tanto per fare qualche confronto assolutamente fuori luogo (per i consumatori di marijuana) ricordiamo che il reato di associazione mafiosa prevede una pena massima di quindici anni, mentre la violenza carnale massimo dieci anni'. Come avete avuto modo di leggere, la maggior parte delle reazioni suscitate sono contrarie ma, anche perché il disegno è stato accettato, ci sarà pure qualche favorevole... Su internet si può leggere una specie di botta e risposta scritta da 'Culturacattolica.it' di considerazioni morali 'rese ancor più urgenti dal dilagare a livello giovanile del fenomeno dell'assunzione di sostanze stupefacenti'. Riporto solo alcune di queste domande-risposte per stimolare tutti al visitare il suddetto sito: D: la legalizzazione diminuirebbe almeno la criminalità, perché i giovani non avrebbero bisogno di rubare per procurarsi le droghe leggere? R: E' falso perché uno 'spinello' costa poco più di cinquemila lire, e questa somma di denaro è facilmente reperibile in caso, senza bisogno di rubare. E' vero semmai che la criminalità aumenterebbe, perché queste sostanze inibiscono la capacità di autocontrollo e stimolano aggressività e violenza. D: Lo stato non può almeno somministrare gratuitamente la droga ai tossicodipendenti gravi, per evitare loro le crisi di astinenza ed evitare che delinquono per procurarsi il denaro? R: La droga di Stato è una forma di resa, che accetta di mantenere il tossicodipendente in una condizione di schiavitù sub-umana e degradata. Viceversa dalla tossicodipendenza si può guarire e liberarsi.
Capirete quindi che la discussione riguardo a questa legge andrà avanti per molto tempo, anche io ho la mia opinione, ma non sto certo ad annoiarvi con le mie farneticazioni. Mi piacerebbe comunque sapere l'opinione dei lettori che potrebbero benissimo usare internet (www.lospekkietto.it) per un dibattito che interesserà molti.....

Manuel Andreotti
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