Ho letto con interesse e stupore alcuni articoli sull’insediamento della consulta agricola, di cui faccio parte come presidente, e ritengo doveroso fare alcune precisazioni.
Riccardo Isola, ufficio stampa dell’unione dei comuni, mi ha inviato alcune domande riguardanti la consulta agricola e l’agricoltura in generale alle quali ho dato risposta ,a mio modo, e dalle quali lui ha estratto alcune parti per farne articoli apparsi sulla stampa locale.
Ritengo sia scorretto fare delle domande e riportare solo alcune parti delle risposte senza, tra l’altro, dirmi nulla, senza voler insegnare nulla a nessuno . Riporto integralmente le risposte inviategli credendo che il senso delle mie risposte sia differente dal “riassunto” fatto da lui.

Un’ultima cosa, per rispondere al sindaco Iseppi che ha replicato alle mie risposte, personalmente non ritengo che né io né la consulta si debba sostituire al ruolo della associazioni agricole nella mediazione con l’ente Parco, inoltre, una spesa corrente di 400 mila euro annui non mi sembra sicuramente una gestione “leggera” dell’ente stesso.
1) Chi fa parte della consulta e con quali ruoli?
La consulta è formata dai rappresentanti delle associazioni agricole, della caccia, della cooperazione e dei gruppi consiliari. Il vicesindaco ha provveduto, durante la prima adunata utile, ad eleggere il presidente, nella mia persona ,come vicepresidente Tronconi Marco e Malavolti Stefania come segretario. Della consulta avrebbe dovuto far parte anche un rappresentante del mondo speleologico ma non sono pervenuti nominativi.
2) Quali sono le priorità che cercherete di affrontare e discutere in questo tavolo consultivo?
L’agricoltura, ovviamente, sarà il perno del nostro impegno. Cercheremo di porre, all’attenzione dell’assessore di riferimento, i problemi legati non solo all’agricoltura intesa come attività produttiva ma anche come strumento per il monitoraggio costante e la salvaguardia del territorio.
3) il ruolo dell'agricoltura per Casola, prospettive e idee che vorrete affrontare?
Ritengo fondamentale il ruolo dell’agricoltura per tutto il territorio, in particolar modo per le zone collinari e/o montane. Un’ agricoltura di qualità può fungere da volano per tutti i settori economici .
Il primo progetto cui stiamo lavorando, in appoggio all’assessore Caroli, è la creazione e l’avvio del “mercato del contadino”, realtà che in altri centri limitrofi (Faenza per citarne uno) ha dato ottimi risultati. Altro obiettivo che cercheremo di portare avanti è la creazione di una collaborazione, più ampia possibile, tra gli agricoltori e l’amministrazione comunale per quel che concerne la manutenzione ordinaria della viabilità rurale (spalatura della neve, sistemazione fossi, taglio dell’erba). Credo che, se gestita e impostata bene, questa collaborazione porterebbe un risparmio per le casse comunali e un’entrata aggiuntiva per gli agricoltori, considerato anche che i residenti avrebbero una tempestività d’intervento migliore e una spesa dovuta agli spostamenti inferiore. Ultima, ma non per importanza, è la gestione e la cura del territorio in cui l’agricoltura e l’agricoltore non possono che essere attori protagonisti.
4) i problemi che vive l'agricoltura collinare e pede-montana. Cosa chiedete ai 'piani alti' della politica?
Personalmente ritengo che chi ci governa, ad ogni livello,sappia di cosa necessita un settore così importante ma anche bistrattato per una ripresa difficile ma possibile. Per citare i primi che mi vengono in mente: semplificazione della burocrazia, aumento delle infrastrutture, riconoscimento del valore reale che l’agricoltura ricopre nel territorio. Continuamente si parla di turismo per il rilancio dell’economia, giustamente, ma i turisti che vengono a Casola cosa vedrebbero se l’agricoltura abbandonasse il territorio o, ancor peggio, cosa ne sarebbe del territorio stesso?
5) il parco rientra in modo determinate in questa nuova fase di sviluppo per il territorio quali idee vi siete fatti anche alla luce dell'esposizione del direttore avvenuta pochi giorni fa?
Il direttore del parco, sig. Costa, nella serata del 14/04/10 ci ha illustrato, a grandi linee, il bilancio preventivo-programmatico 2010-2012 e il piano investimenti per il triennio.
Purtroppo, per l’agricoltura ed il territorio, chi ha deliberato il bilancio non ha tenuto in nessuna considerazione ne l’agricoltura all’interno del Parco, e dei comuni che ne fanno parte, ne del territorio che è il Parco. Per quel che riguarda la parte corrente si nota una previsione di spesa doppia rispetto al bilancio 2009 pari a circa 400mila euro mentre per gli investimenti si utilizzano 1,6 milioni di euro. Quello che è emerso nella serata è che per l’agricoltura si spendono non più di 50mila euro pari a circa 4% del totale mentre le spese per la promozione turistica e “l’adeguamento delle strutture” assorbono più del 50%. Dal punto di vista agricolo ogni commento è superfluo, non dimenticando che il territorio su cui ricade il Parco è per circa l’83% di privati, per la maggior parte agricoltori,e che all’ interno dello stesso è attiva la più grande cava di gesso a cielo aperto d’Europa poco compatibile con la salvaguardia del territorio punto primo degli obbiettivi della legge istitutiva del Parco.

Mirko Giacometti
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