Qualche tempo fa si è a lungo discusso, sulle pagine dello Spekkietto e non solo, del progetto di Senio Energia per la realizzazione a Casola di una caldaia a biomassa, primo passo verso lo sfruttamento di fonti di energia alternative e rinnovabili. Abbiamo ora posto alcune domande al presidente di Senio Energia Leo Iseppi (che ringraziamo per la disponibilità) per avere un aggiornamento su questo e sugli altri progetti della società sul nostro territorio.
1) Dopo un periodo di grandi discussioni (e polemiche) si è affievolito il dibattito sulla caldaia a biomassa (o a cippato). Qual è la situazione di questo progetto al momento? Quali i tempi di realizzazione e di messa in funzione dell’impianto?

La situazione al momento è questa: il Comune di Casola ha ottenuto il finanziamento per la realizzazione del primo lotto di lavori (in particolare la realizzazione della centrale termica, della struttura per lo stoccaggio del cippato e per la realizzazione delle sottostazioni nelle varie utenze).
I lavori potrebbero essere affidati a breve ma si è in attesa di chiarimenti sul secondo stralcio di lavori per la realizzazione della rete di teleriscaldamento.
Speriamo che nelle prossime settimane si sblocchi l’assegnazione dei contributi a suo tempo definiti e si possa procedere alla realizzazione dell’intero impianto che deve realizzarsi entro il 2010.
Voglio ricordare che il progetto è stato oggetto di variante in quanto si è deciso di spostare il sito dove si realizzerà la caldaia in una zona molto più decentrata.

2) Dopo il rinnovo del consiglio di amministrazione di Senio Energia e della sua carica a presidente della ESCO, qualcuno ha ventilato dubbi su un possibile conflitto di interessi tra la sua posizione e quella del sindaco, dato lo stretto rapporto di parentela che vi lega… Forse questa intervista è un’opportunità per fare chiarezza

E’ vero, il problema esiste e personalmente ritengo che in tempi brevi dovrà essere affrontato e risolto. Penso anche che non si debba parlare di “conflitto di interessi” ma di opportunità, nel senso che sarebbe opportuno che il babbo del sindaco non fosse anche indicato come presidente di una società partecipata dal Comune.
In seguito alla candidatura di Nicola Iseppi a Sindaco di Casola avevo annunciato, in Consiglio di Amministrazione, che nel caso di vittoria elettorale della sua lista avrei rassegnato le dimissioni da Presidente della società.
Cosa che ho fatto nei giorni seguenti alla tornata elettorale. Mi è stato chiesto di soprassedere in attesa che di portare a compimento una serie di passaggi importanti, legati alla fase di avvio delle attività della società e il possibile allargamento della base sociale di parte pubblica.
Ora, dopo alcuni mesi, i problemi legati all’avvio della società sono superati e risolti e avverrà a breve l’ingresso nella compagine societaria di parte pubblica dei comuni di Riolo Terme, Brisighella, Castelbolognese, Solarolo e Palazzuolo sul Senio, questi nuovi soci si aggiungeranno alla presenza (già definita) di ACER, l’azienda pubblica che ha in gestione il patrimonio immobiliare della case popolari (ex IACP) nei comuni della provincia di Ravenna.
E’ chiaro che l’entrata di questi soggetti richiederà una ridefinizione della struttura e della composizione del Consiglio di Amministrazione di Senio Energia.

3) Senio Energia sta lavorando anche su altre fonti di energia alternativa come l’eolico o il fotovoltaico. A che punto è lo stato di avanzamento di questi progetti?

Mentre sulla caldaia a cippato abbiamo qualche ritardo, su questi versanti siamo in linea con i tempi che ci eravamo proposti nel piano finanziario della società.
Sono in fase di ultimazione i lavori di installazione dei pannelli fotovoltaici su 9 siti dei 13 proposti, rimangono da installare gli impianti nella biblioteca e nei Vecchi Magazzini in quanto per ragioni procedurali, legate alla normativa urbanistica per il centro storico, le fasi autorizzative sono state più lunghe del previsto.
Si è poi deciso di spostare un impianto, prima previsto nel Parco Pertini, nell’area mai utilizzata del parcheggio situato in prossimità di Mezzo Mondo (Via S.Rufillo). Anche per quest’area, essendo stata individuata in un secondo tempo, la fase autorizzativa ha comportato qualche settimana in più.
Comunque, una volta completati gli impianti e allacciati alla rete ENEL, Casola avrà una potenza installata di circa 270 Kwp da impianti fotovoltaici e una produzione stimata in circa 310.000 kwh/anno. Il corrispettivo incassato dalla vendita dell’energia nella misura di circa il 40% ritorna al Comune come compenso del diritto di superficie ceduta a Senio per l’installazione dei pannelli. La somma è all’incirca di 12.000 euro/anno per vent'anni.
Sull’eolico è stato richiesto uno studio sulle potenzialità del territorio casolano. Come metodologia è stata applicata la “reanalisi” che consiste nella verifica dei storici derivanti dalle rilevazioni metereologiche. E’ un sistema di rilevazione innovativo che incrocia migliaia di dati storici e crea delle mappe territoriali, con tutto questo si evita la rilevazione classica con gli anemometri. Alla luce dei risultati ottenuti si è proceduto all’acquisto di tre pale che verranno installate entro marzo/aprile. Fanno parte del minieolico essendo sotto la potenza ciascuna dei 200 Kwp e accedono alla tariffa omnicomprensiva dei 30 centesimi/kwp. Con l’arrivo dell’idoneità all’allaccio da parte di Enel è partito l’iter autorizzativo finale.


4) Nei mesi scorsi, vi siete misurati con i dubbi di alcuni cittadini sul progetto della caldaia a cippato. Ritenete che questa diffidenza (che esprime timori relativi all’impatto ambientale degli impianti e nel caso della caldaia anche alle emissioni) possa riproporsi anche per i progetti relativi all’eolico e al fotovoltaico?


Il problema delle emissioni è un aspetto che non può essere sottovalutato o minimizzato, anche se a volte è una questione in cui l’emozionalità può prevalere sulla razionalità. E’ indubbio che, per la caldaia a cippato, il saldo del totale delle emissioni delle attuali caldaie a metano e gasolio rispetto a quelle del cippato è favorevole, nel senso che la quantità di polveri saranno in diminuzione rispetto alla situazione attuale. Oltre alla quantità vi è anche l’aspetto della qualità delle polveri tra la combustione della legna e del gasolio. Ma rimane il fatto che la combustione della legna non è a emissioni “zero”. A fronte di questo la richiesta dell’Amministrazione Comunale, di modificare il sito deriva, a mio avviso, non tanto dal problema “emissioni nocive” ma dalla volontà di ricercare la condivisione sugli obiettivi di Senio Energia da parte della popolazione oltre ad un miglioramento dell’aspetto logistico sullo stoccaggio del cippato e della sua lavorazione che risulterà sicuramente migliore in una sede decentrata.
Per quel che riguarda gli impianti eolici e fotovoltaici si tratta di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili assolutamente prive di conseguenze ambientali. Si devono poi considerare le concrete opportunità che questi investimenti offrono a livello locale come contributo al raggiungimento dei parametri del protocollo di Kyoto e mettersi al riparo dalle sanzioni previste per le inadempienze. Questo è un Comune che ha iniziato da due anni ciò che tutti i Comuni dovranno fare. Credo che per Casola e i casolari questo modo di anticipare le scelte sia un legittimo motivo di vanto.
Sicuramente la realizzazione di questi progetti richiede “ingenti investimenti” di cui si fa carico la società. Sarà il tempo che dirà della bontà delle scelte fatte (parliamo infatti di investimenti che hanno tempi di ritorno nell’ordine di 7/12 anni) ma oggi la realizzazione di questi impianti può contare - oltre che sui vantaggi diretti derivanti dalla vendita di energia - sugli importanti incentivi (che si manterranno come entità per i prossimi 20 anni) previsti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Posticipare le decisioni di investimento potrebbe voler dire rinunciare in tutto o in parte agli incentivi e quindi rendere impossibile l’investimento. E’ noto infatti che l’attuale governo vuole mettere in discussione gli incentivi per spostare risorse sul “nucleare”.

5) L’attività di Senio Energia è limitata al territorio casolano o ha un’estensione maggiore, già adesso o programmata nel futuro?
Per ora dal punto di vista operativo cerchiamo di completare il programma casolano, ma vi sono contatti con ACER per interventi a Ravenna e l’entrata nella compagine societaria degli altri cinque comuni proietterà l’attività su un territorio più vasto. Stiamo infatti valutando e analizzando la documentazione e i dati degli altri comuni, al fine di programmare dal 2010 altre attività. In parallelo occorrerà affrontare il problema “risorse”, senza soldi gli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili rimangono nel il libro dei sogni. E’ importante quindi - nell’approntare i futuri programmi - muoversi di concerto con la BCC Romagna Occidentale, che è il socio che ha finanziato tutti gli investimenti che si effettuano nel nostro comune.

6) Sulla base dei progetti già avviati o in cantiere, quale potrà essere la percentuale del fabbisogno energetico di un paese come Casola soddisfatta dalle fonti di energia alternative? E in che tempi?

Il fabbisogno degli abitanti (senza il consumo delle imprese, di difficile stima, per ora) di Casola si aggira sugli 8 milioni di Kwh/anno. Dalle fonti rinnovabili pubbliche casolane, a regime e cioé a partire dalla seconda metà del 2010, si può stimare una produzione di 1,5 milioni Kwh/anno, pari a circa il 19% del fabbisogno. Se pensiamo che l’obiettivo nazionale di Kyoto prevede il 17% di consumo di energia da fonte rinnovabile possiamo ritenere di avere raggiunto un buon traguardo. Tanto per cominciare.

Intervista a cura di Michele Righini
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