Un video realizzato dal giovane Matteo Bellini racconta la realizzazione della Croce di Luce.
A proposito di croci e degli ultimi accesi dibattiti - segnati da qualche spiaceviole deriva strumentale -almeno a quanto mi è dato di ravvisare - vorrei ricordare un gesto che 10 anni fa vide tutta la nostra comunità concorde nell'assumere quale simbolo, segno e ponte di passaggio da un millennio all'altro proprio quella croce che è tornata tanto di moda in queste ultime settimane per una discussa deliberazione di un altrettanto discusso tribunale europeo (che tuttavia- sarà bene ricordarlo - non è un organo della CEE).
A proposito di croci e degli ultimi accesi dibattiti - segnati da qualche spiaceviole deriva strumentale -almeno a quanto mi è dato di ravvisare - vorrei ricordare un gesto che 10 anni fa vide tutta la nostra comunità concorde nell'assumere quale simbolo, segno e ponte di passaggio da un millennio all'altro proprio quella croce che è tornata tanto di moda in queste ultime settimane per una discussa deliberazione di un altrettanto discusso tribunale europeo (che tuttavia- sarà bene ricordarlo - non è un organo della CEE).
D'altra parte che la croce sia simbolo di unione e di fraternità universale per il sacrificio che rappresenta e nel contempo simbolo di contraddizione e di scandalo per la carica rivoluzionaria che le è implicita, rispetto alla mentalità mondana, autoreferenziale ed artificialmente autosufficente che oggi sembra andar per la maggiore in molte parti del nostro mondo, non è una novità, quindi non meravigliamoci se la discussione si accende ed appassiona. Purchè non si resti in superficie e non se ne faccia strumento di uno sterile battibecco.
Ma torniamo a bomba ed al ricordo del gesto che voglio evocare, cioè la collocazione sul monte di Albignano (o Alberino che dir si voglia) della lucente croce di acciaio che, in occasione del passaggio da un millennio all'altro, oltre al significato religioso intriseco nel simbolo, volle anche rappresentare la continuità di una civiltà e di una cultura che, pur nei singulti e rivolgimenti della storia dell'uomo, trova il suo fondamento ed il suo riferimento essenziale ed ineliminabile nella laica espressione di un umanesimo ispirato ai principi del cristianesimo.
Non è un caso che l'idea di celebrare a quel modo il passaggio al terzo millennio sia stata ispirata proprio da un personaggio assai caro alla nostra memoria, e che, pur avendo sicuri convincimenti religiosi, fu assolutamente laico, nel modo di esprimersi nella sua creativa ed appassionata vita pubblica. Laico nel vero senso della parola e non nella sua deriva interpretativa che oggi va tanto di moda e che spesso finisce soltanto col sottendere la mancanza di ogni riferimento etico e morale di riferimento certo e non negoziabile.
Il personaggio in questione è, come tutti sappiamo il prof. Augusto Rinaldi Ceroni, di cui quest'anno ricorre il decimo anniversario della morte.
Il ricordo del professore verrà rievocato in una serata di proiezioni, racconti e commenti attualmente in preparazione e che si svolgerà nel teatro Senio il 14 Dicembre.
Ma ancora prima , e precisamente l' 11 dicembre, nel teatrino della parrocchia, alle ore 20,30, verrà proiettato un video che il giovane ed intraprendente Matteo Bellini ha messo insieme, raccogliendo vari documenti fotografici e spezzoni filmati, e che illustrano soprattutto il rapporto Croce di Luce e Prof. Augusto Rinaldi Ceroni, ispiratore del progetto. Nei filmati sono rappresentate e documentate le varie fasi di realizzazione della croce, del suo montaggio e della sua inaugurazione, Il documento rappresenta pertanto anche una interessante galleria di personaggi che contribuirono alla realizzazione dell'opera e di tanti casolani che parteciparono alla cerimonia di inaugurazione. Speriamo che parti del video possano essere riproposte anche nella serata del 14 Dicembre, ma intanto i cittadini che lo desiderano potranno assistere all'anteprima del 11 Dicembre in Parrocchia.
Alessandro Righini