Mons. Giancarlo Menetti non è più tra noi . E’ partito per il lungo viaggio verso le stelle lasciandoci sgomenti. Avevamo creduto che l’amore per la Sua Parrocchia non gli avrebbe concesso di morire.
Ci ha lasciati invece all’improvviso in punta di piedi senza darci il tempo di farci pensare seriamente al dopo di Lui.
“Non preoccupatevi.Io ci sono sempre!”Questo è il significato del Suo testamento spirituale e Noi quel testamento non dobbiamo dimenticarlo.
I n questi giorni è stato scritto molto di Don Menetti e si continuerà a farlo per raccontare

della Sua fede profonda, della Sua lunga attività di educatore nelle scuole e tra i ragazzi, compresi quelli più sfortunati di Frassineta. Si dovrà raccontare del Suo culto dei morti e delle le sue angosciate omelie ai funerali o al cimitero per far capire il significato della celebrazione dei defunti ad un pubblico a volte disattento e ciarliero,della Sua attività di uomo attento cultore delle nostre origini e della nostra storia.
Io lo ricordo con grande affetto per tanti motivi che mi riguardano anche personalmente, ma soprattutto mi preme ricordare a tutti noi le sue opere che ha voluto, sviluppato e difeso con caparbieta’ con il preciso intento di arricchire la vita religiosa della parrocchia e per contribuire allo sviluppo civile della Comunità Casolana.
Per queste opere si è speso di persona. Il recupero degli Olmatelli e del Cinema ACLI, la Scuola Materna S:Dorotea,la Fraternità di Misericordia sono solo una parte del Suo lavoro.
E come non ricordare la sua attenzione verso le iniziative promosse dal Comune che guardava con grande rispetto ed alle quali interveniva con un commento o con un incoraggiamento.
Sapeva di dover essere, sia pure con discrezione ,parte della vita civile del Paese.
Cosa ci aspetta per il futuro della nostra amata Parrocchia? Chi sarà la guida spirituale per i prossimi anni.?Chi sarà l’anima e la guida delle tante attività in essere?
Queste domande sono nella bocca di tutti e le risposte riguardano tutta la Comunità e dunque non può non essere interessata anche la Amministrazione pubblica.
Sappiamo che in questo paese ,e quindi anche fra il Popolo Cristiano ,è presente una forte componente di volontariato che riesce a sopperire quasi miracolosamente alle tante difficoltà ed ai tanti bisogni che si presentano . Questa comunità è ricca di persone disponibili a dare qualcosa di se per il bene comune, ma questo avviene se c’è chi stimola, chi guida, chi si assume il peso della responsabilità.
Parroco e Sindaco,(mi si conceda l’associazione) nel nostro piccolo paese, rappresentano i riferimenti per molte iniziative.
A giugno cambierà il Sindaco, da subito c’è bisogno del Parroco.
Saranno i cittadini che eleggeranno il primo , la nomina del secondo spetta all ’Autorità ecclesiale della Diocesi .
Sono rispettoso della volontà popolare cosi come lo sono per le prerogative e per le scelte del Nostro Vescovo ,scelte che certamente non saranno semplici anche per le note carenze di Sacerdoti.
Tuttavia , cosi come ho una opinione da sostenere per la elezione del Sindaco, spero mi si conceda di dire la mia anche sul Nuovo Arciprete.
E’ il pensiero di un cattolico praticante, ma è anche l’opinione di un pubblico amministratore che crede di interpretare un sentire comune e che ogni giorno deve fare i conti con qualche problema di interesse della comunità, una comunità che si sente più sicura se può contare anche su una guida spirituale.
Abbiamo bisogno di un giovane Sacerdote che ci aiuti ad essere comunità coesa e attenta ai più deboli, che continui e consolidi quell’opera che due grandi parroci : Don Elviro e l’Arci , hanno portato avanti negli ultimi cinquanta anni. Ci sono radici da Loro pianate che si dimostrano vitali nelle tante occasioni e nei tanti gesti di solidarietà . Queste radici non possono inaridire.
In questi ultimi tempi ho visto in Parrocchia un Sacerdote che si rapportava coi giovani e che voleva capire in fretta come siamo noi casolani. Quel Prete può essere il nuovo Parroco? O chiedo troppo?
Giacomo Giacometti
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