Giacomo Giacometti risponde a Stefania Monducci sulle ultime precisazioni in merito al servizio 118 e alla sospensione del presidio casolano.

Cara Stefania,
le tue puntigliose sottolineature sullo stato di alcuni servizi sociosanitari di Casola, mi fanno piacere perché prestano attenzione e sollecitano un lavoro che come giunta comunale cerchiamo di fare per garantire un livello dignitoso di servizi alla popolazione pur dovendo fare i conti con una disponibilità del bilancio comunale appena sufficiente per garantire una scuola all’altezza, per assicurare ai nostri anziani l’assistenza necessaria, per dare ai nostri ragazzi punti di aggregazione sportivi e sociali che non li facciano sentire diversi dai ragazzi di città, per sostenere tutto il volontariato locale senza del quale potremmo fare ben poco.

Stante questa condizione della finanza comunale, utilizzata per compiti propri del comune, non ci possiamo proprio permettere di concorrere al sostegno di servizi sanitari o sociali di pertinenza della Ausl .Questi servizi debbono essere assicurati ai cittadini secondo parametri che valgono per Casola e per altri comuni attraverso l’utilizzo di risorse provenienti da fonti che non siano quelle poche del bilancio comunale.

Il nostro impegno,in questa fase, e’ teso a fare evolvere e a migliorare quello che abbiamo, guardando al futuro e ad usare le nuove tecnologia per assicurare al cittadino i livelli di assistenza di un qualsiasi altro cittadino di questa regione, avendo anche presente il disagio proprio di una zona distante dai centri di erogazione dei servizi sanitari.

Per affermare questo abbiamo ,qualche mese fa, fatto un incontro pubblico in Comune con i dirigenti della AUSL e dei SERVIZI SOCALI ASSOCIATI molto riuscito dal quale è emerso che questa comunità esprime la precisa volontà di avere servizi efficienti ed efficaci ed a tale proposito, si stanno mettendo a punto dei programmi di potenziamento di assistenza domiciliare agli anziani con l’utilizzo dei fondi regionali per la non autosufficienza derivanti da tasse di scopo pagate dai cittadini di questa regione. Allo stesso tempo si sta realizzando un programma di potenziamento e riorganizzazione della medicina di base,anche con l’ausilio dell’informatica.

Fra qualche tempo verrà organizzato un nuovo incontro pubblico per varificare quanto si è fatto e quanto resta da fare.

Venendo alla organizzazione del servizio del 118, debbo fare alcune puntualizzazioni : la prima è che il 118 da molto tempo non è piu affidato al volontariato:Il volontariato ed in particolare la Misericordia e la PA di Riolo erano convenzionate con la AUSL per svolgere il servizio per il quale gli addetti non erano volontari,ma percepivano regolare salario : Gli infermieri del 118 gia’ da oltre due anni erano assunti direttamente dalla Azienda usl ancorché in servizio su ambulanze della Misericordia e della PA di Riolo, L’ambulanza stazionava a Casola o a Riolo .

Questo servizio in appalto è stato giudicato dal l’organizzazione del 118 non facilmente compatibile con la organizzazione della medicina d’urgenza su AREA VASTA.

La AUSL ha internalizzato il servizio,garantendone tuttavia la stessa qualità e lo stesso stazionamento dell’ambulanza tra Casola e Riolo.L’ambulanza del 118 staziona a Riolo presso la sede del CUP e quando si ferma a Casola abbiamo chiesto che sia presso il cortile della CASA PROTETTA e del CUP. A spettiamo una conferma dal servizio.Aggiungo che nelle giornate di sabato e domenica i volontari della Pubblica Assistenza di Riolo prestano un servizio di ambulanza per casi di interventi non di grave entità (codici bianchi) .

Spero di essere stato esauriente e comunque sono disponibile sempre a discuterne in incontri pubblici o privati. La materia è tanto delicata che non consente che rimangano sospetti o zone di incomprensione.L’importante è discuterne avendo tuttavia presente sempre che i bisogni dei cittadini evolvono ed anche i servizi non possono non essere organizzati seguendo i nuovi bisogni.

Giacomo Giacometti
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