Mi piace questa cosa: “Lo spekkietto”, “libero pensatoio” on line nella Valle del Senio. Non so se questa definizione può piacere alla redazione, forse non è questo lo spirito o non è solo questo, ma è questo che ho pensato aprendo più volte questo sito. Per questa ragione voglio dare un altro contributo di discussione. Mi diverte.
Partirei con il chiarire meglio il mio pensiero: quando dico che siamo di fronte ad un’Italia spaccata a metà e mi chiedo come possa una parte governare senza tener conto dell’altra, non mi riferisco solo all’Unione, mi si creda ma se ad aver vinto fosse stato il centro destra avrei detto la stessa cosa.
Partirei con il chiarire meglio il mio pensiero: quando dico che siamo di fronte ad un’Italia spaccata a metà e mi chiedo come possa una parte governare senza tener conto dell’altra, non mi riferisco solo all’Unione, mi si creda ma se ad aver vinto fosse stato il centro destra avrei detto la stessa cosa.
Sarei stato più soddisfatto, ma avrei detto la stessa cosa.
Per quanto il programma della sinistra sia quanto di più lontano da me esista mi sarei chiesto: “Ma è veramente possibile governare facendo finta che non ci siano? E oltre che possibile, è giusto?”
Io credo che la differenza tra un liberale ed un uomo di sinistra stia tutta qui. Io, che sono liberale, non credo che il mio pensiero sia giusto a priori, non credo di avere la verità in tasca, non credo che il mio voto sia intellettualmente superiore a quello di un altro. Credo certo di essere nel giusto, credo nelle mie idee e combatterò affinché queste trovino soddisfazione. L’uomo di sinistra non è così, l’uomo o la donna di sinistra sono “la verità”, il resto non conta, non esiste, non è degno di considerazione. Come più volte mi è stato detto da amici di sinistra “Il tuo pensiero politico è un’offesa all’intelligenza”. Questo è tanto vero che per dimostrarlo, coloro che si definiscono democratici al servizio della libertà, si permettono di distruggere le città, bruciando negozi, appartamenti, automobili, ecc. ecc…
Detto questo, e siamo a livelo di elucubrazioni mentali, vorrei entrare nel merito degli ultimi fatti.
Credo che Berlusconi stia sbagliando tattica, basta con la storia dei brogli, della riconta dei voti, non serve a nulla, anche perché se la CDL fosse andata in vantaggio di 25.000 voti non sarebbe cambiato niente. L’Unione ha vinto. Che faccia il governo.
Quindi Berlusconi sbaglia tattica, ma vorrei tranquillizzare Righini, non lancia avvertimenti mafiosi. Non preoccupatevi “il risultato deve cambiare” non è il preludio allo sbarco dei carri armati in piazza del Popolo a Roma. In questi anni la sinistra, a corto di idee e di programmi, ha agitato lo spauracchio della “dittatura Berlusconiana” come grave pericolo per la democrazia, la prova provata del contrario è data proprio da queste elezioni: democraticamente Berlusconi è stato sconfitto, in maniera un “po’ meno netta e soddisfacente del previsto” ma è andata così. Io non la chiamo mafia, la chiamo democrazia dell’alternanza.
Rispondo anche a Cristiano Cavina dicendo che in Italia non abbiamo un monopolio televisivo. Non è vero, non è così, abbiamo un’offerta vasta e libera, che può piacere o meno, che può apparire soddisfacente o no, ma è varia ed è libera. Non è un monopolio perché abbiamo tre poli televisivi e una miriade di Tv locali, non è un monopolio perché anche all’interno delle cosiddette televisioni Berlusconiane troviamo fior fiore di oppositori (come è giusto). E poi scusate, abbiamo fatto un referendum? Hanno votato gli Italiani soddisfatti della situazione? Sì. E allora basta con questa storia, allora non lamentatevi più se Berlusconi dice giustamente che la maggior parte della stampa risponde agli interessi politici ed economici di grandi gruppi editoriali che trovano a sinistra la tutela dei loro interessi.
Santoro fuori dall’etere non è un attentato alla democrazia, è prendere atto del fatto che non credo sia giusto che il canone dei contribuenti venga utilizzato per pagare lo stipendio di un fazioso al punto tale da candidarsi ed essere eletto per la parte politica di cui è stato da sempre sponsor (e lo stesso vale per Badaloni, Marazzo, Lilli Gruber, ecc. ecc..).
Se vogliamo parlare poi di reati finanziari, di Fiorani e di Ricucci, di Unipol e di falso in bilancio, o di perché D’Alema si inalbera senza rispondere quando vengono posti interrogativi sui 50 milioni di Consorte e Sacchetti, sono disponibile, anzi mi farebbe piacere, non l’ho fatto fino ad ora perché non vorrei essere considerato troppo noioso.
A onore di verità dico che rubare soldi dal conto corrente di un morto è reato, non è stato depenalizzato e si va in galera, perché mi pare che Fiorani ci sia stato in galera e rischi seriamente di ritornarci.
Fumarsi un vagone di spinelli non sarà grave secondo Cristiano, secondo me lo è, anche perché di un vagone metà si fuma e metà si vende, e chi vende droga deve finire in galera.
Stefano Bertozzi