Tempo fa tirai le orecchie a tutti gli scrittori de 'Lo Spekkietto', me compreso, invitando tutti ad essere più critici e a non avere timore nel presentare argomenti meno leggeri e senza peli sulla lingua (Vedi 'LA NOSTRA PAURA DI PROPORRE').
Da quel momento qualcosa è cambiato, non per merito mio, bensì per merito di chi ha letto e agito.
Da quel momento qualcosa è cambiato, non per merito mio, bensì per merito di chi ha letto e agito.
Sono venute fuori molte riflessioni e problematiche del paese, disagio giovanile, urbanistica casolana, la costruzione del parco, l'ambiente, l'inquinamento e la gestione della festa di primavera.
Dopo un primo interessamento da parte degli esponenti dell'amministrazione comunale ora vige il silenzio.
Nessuno che amministra il nostro paese si mostra interessato a quello che diciamo.
Forse a volte i nostri commenti sono fuori luogo, un pò mirati ad attaccare chi amministra, ma tutto ha lo scopo di spiegare e rendere pubblico a tutti i problemi e lo sviluppo del paese.
Non rispondere e a questo punto direi boicottare il nostro sito non lo ritengo costruttivo.
Se qualcuno pensa che togliendomi il saluto mi tolga la voce si sbaglia.
Come da decenni avviene nel nostro comune, se la pensi diversamente da chi amministra non conti niente, sei uno stupido e non ti devi permettere di fare delle domande.
Tanto siete liberi di non rispondere.
Penso che da un dialogo costruttivo ne uscirebbero tutti vincitori, nessuno scrive per denigrare un assessore, il sindaco o chiunque altro, lo scopo è il dare un perchè alle cose.
Capisco che sia noioso per chi ha già tanti compiti amministrativi stare lì a rispondere alle nostre domande, ancor di più se queste sono avvelenate, ma spesso i nostri dubbi sono quelli di tutti i cittadini, o almeno di quella parte di cittadini che non gli va sempre bene tutto, fa un sì riverente con la testa e non si chiede il perchè delle cose.
Pur non facendo parte della redazione invito a tornare al dialogo e non prendere i quesiti posti come tentativi di cospirazione, ma come un dovere democratico visto che rappresentate anche me.
Matteo Cenni