Questa è la lettera di denuncia, sottoscritta da me e dai Sindaci di Brisighella e Riolo Terme, inviata nei giorni scorsi ai Presidenti nazionale e regionale dell’ ANCI (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) e dell’UNCEM (Unione Nazionale Comuni e Enti Montani) e per conoscenza, al Governo, al Ministro degli Interni, ai Presidenti di Camera e Senato, al Presidente della Regione Emilia-Romagna, al Presidente della Provincia, ai Sindaci della Provincia di Ravenna, ai gruppi politici del Parlamento, del Consiglio regionale e provinciale, al Prefetto.
Non è l’ennesimo lamento, ma la denuncia di una situazione – resa ancora più grave dai recenti provvedimenti contenuti nella Legge Finanziaria 2005 – che, obiettivamente, mette a rischio la funzione e il ruolo democratico dei Comuni e del sistema delle autonomie locali.

Giorgio Sagrini


Brisighella, 10 gennaio 2005

Vogliamo lanciare un allarme, di grande e forte preoccupazione.
In queste condizioni, per i nostri Comuni, per la Comunità Montana-Unione dei Comuni di cui facciamo parte, diventa sempre più difficile, diventerà impossibile chiudere i bilanci. Non è solo una difficoltà nostra ma dell’intero sistema delle autonomie locali.
Anno dopo anno, si riducono le possibilità di reperire le risorse per garantire i servizi alla popolazione, per sostenere gli investimenti necessari alla crescita delle nostre comunità.
Già negli anni scorsi e ancor di più quest’anno, per sostenere una spesa corrente già ridotta all’essenziale, abbiamo dovuto sottrarre agli investimenti quote sempre maggiori dei già esigui oneri di urbanizzazione. E lo stesso inasprimento dei tributi, che abbiamo cercato di evitare concentrando il nostro lavoro sul recupero dell’evasione e dell’elusione, sarebbe insufficiente a coprire le maggiori spese e i minori trasferimenti statali.
E poi, margini non ce ne sono più!
Cosa si dovrebbe fare, portare l’ICI sulla prima casa all’aliquota massima? Gonfiare le previsioni di entrata per le multe? Portare le tariffe dei servizi a costi tali da deprimere la domanda? Taglieggiare i redditi di famiglie che già faticano ad arrivare a fine mese? O, peggio ancora, promuovere interventi di aggressione all’ambiente, con più cemento e più cave?
No, non si andrebbe da nessuna parte.
La legge finanziaria 2005 se ha effetti dannosi sull’economia e sulla finanza pubblica, ne ha di altrettanto pesanti sul sistema delle autonomie locali. E particolarmente sui Comuni di minore dimensione demografica e delle aree interne e montane.
Nel nome di una demagogica e illusoria politica di “riduzione delle tasse”, il governo ha tagliato del 50% i Fondi per la Montagna del 2004 e del 2005 e ha corrisposto solo il 10% del Fondo 2003, ha pesantemente abbattuto gli incentivi per i servizi gestiti in forma associata, ha sforbiciato i fondi per gli investimenti, ha imposto il patto di stabilità anche ai Comuni tra 3.000 e 5.000 abitanti e alle Comunità Montane con più di 10.000 abitanti, non ha adeguato in alcun modo i trasferimenti a fronte di un aumento di tutte le spese di gestione e dei rinnovi contrattuali.
Quanto sta accadendo rende drammaticamente evidente che per il governo, il sistema delle autonomie locali non è parte dello Stato – come stabilisce il Titolo V della Costituzione – ma un’entità estranea, da avversare, il ruolo e le funzioni dei Comuni sono residuali, marginali, quando invece sono i Comuni che assicurano e gestiscono la maggior parte dei servizi rivolti alla popolazione e sostengono la quota maggiore degli investimenti pubblici.
Ma per quanto tempo ancora?
Dobbiamo reagire, non si può stare a guardare.
Se da parte del Governo si persegue con determinazione un disegno neocentralista e di controriforma, crediamo che con altrettanta determinazione si debba non solo contrastarlo, ma rilanciare una forte iniziativa politica e istituzionale per difendere e affermare il ruolo civile e democratico dei Comuni e del sistema delle autonomie locali.
Chiediamo a voi, in quanto massimi rappresentanti del sistema delle autonomie locali nazionale e regionale, di farvi promotori di una grande campagna e di un vasto movimento, nella nostra Regione, nel Paese, per mettere al centro del dibattito e dell’iniziativa politica e istituzionale questi temi, insieme e al pari di altri temi come la difesa del reddito delle famiglie, il sostegno e il rilancio dell’economia e della ricerca, la “buona” occupazione per i giovani.
E’ la democrazia del nostro Paese che ha bisogno dei Comuni, della loro capacità di corrispondere ai bisogni dei cittadini e di promuovere la coesione sociale.
Con cordialità.

Giorgio Sagrini
(Sindaco di Casola Valsenio - Presidente della Comunità Montana dell’Appennino Faentino)
Cesare Sangiorgi
(Sindaco di Brisighella)
Emma Ponzi
(Sindaco di Riolo Terme)

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