Poche sere fà assistevo ai lavori del Consiglio Comunale di Casola. Mi interessava in particolare seguire la discussione sulla interpellanza presentata dal Gruppo di minoramza (PDL,LEGA,UDC,INDIPENDENTI) sul tema 'contributo sull'affitto e diritto degli immigrati di averlo' .
Ero interessato a capire se l'argomento portato in consiglio riguardasse la gestione passata di quelle risorse nella situazione casolana da me seguita per anni : chissà se ho commesso qualche irregolarita' mi chiedevo.
Ero interessato a capire se l'argomento portato in consiglio riguardasse la gestione passata di quelle risorse nella situazione casolana da me seguita per anni : chissà se ho commesso qualche irregolarita' mi chiedevo.
Era invece sostanzialmente la riproposizione di quella parte del programma elettorale della Lista Piolanti che vuole subordinare la concessione di diritti sulla casa non tanto e non solo al bisogno vero, ma alla residenza quinquennale nel Comune.
Ho assistito ad una argomentata discussione fra le parti che vedeva in campo il Consigliere Albonetti-capogruppo della maggioranza ed il Capogruppo della minoranza Fabio Piolanti.
Ambedue le posizioni ripercorrevano le argomentazioni di chi vuole che i diritti, nella legalità , siano uguali per tutti e chi invece sostiene che le concessioni dei diritti devono essere subordinate alla pluriennale abitazione in loco.
Mi sarei aspettato un accenno alla reale dimensione casolana dell'argomento(una decina di domande o poco più, una spesa complessivamente molto modesta).
Ma la discussione in realtà aveva ben altro scopo: anche nel Consiglio Comunale di Casola si doveva riproporre da parte di componenti politiche il tema della discriminazione dell'immigrato: non importa se regolare o no,o se, come ha cercato di argomentare Albonetti, serva o no come lavoratore nel nostro paese.
Seguivo con un po' di tristezza questa discussione e mi veniva alla mente quella frase dell'Enciclica del Papa che afferma ' che ogni migrante è titolare di diritti umani fondamentali che vanno sempre rispettati'.
Mi chiedevo come si possa pensare ad una integrazione vera tra persone di diversa provenienza se non si ha il coraggio di considerare queste persone alla stregua di ogni altro cittadino. che vive una vita regolare ,che svolge un lavoro utile, che paga le tasse e l'affitto della casa .
So bene che mi si risponderà che chi è regolare sia il benvenuto.
Ma quale benvenuto se deve aspettare cinque o dieci anni per farsi riconoscere un diritto alla casa?
Non è questa l'integrazione ! E' solo un modo sbagliato di governare l'immigrazione che alimenta egoismi ,che finisce con l'equiparare gli stranieri, con la delinquenza e la criminalità che sono invece eventi patologici ben distinti.
La polemica politica ,anche quando riecheggia nel Consiglio Comunale di Casola,tende a banalizzare il fenomeno migratorio,dimenticando due questioni fondamentali cui si dovrebbe sempre fare riferimento: L'una è che ci sono lavori nel nostro paese ormai affidati solo ad immigrati, l'altra questione è che non può essere considerata ordinarietà la spinta ad uscire dai paesi di origine di coloro che soffrono l'indigenza e la fame ed a volte anche la violenza.
Ha detto il Direttore della Caritas nazionale che' gli immigrati possono essere una scomodità che però deve far crescere in noi una forte coscienza civile per una convivenza corresponsabile ,partecipata, costruttiva, legale, giusta e solidale'.-
Giacomo Giacometti