Nel cuore del Parco regionale della Vena del gesso romagnola la memoria contadina diventa protagonista. Nel week-end di sabato 16 e domenica 17 ottobre, infatti, compirà 20 anni il tradizionale appuntamento con la Festa dei frutti dimenticati. Un momento di riscoperta e valorizzazione di antiche usanze colturali e culturali che trova una felice sintesi tra tradizione e modernità grazie soprattutto allo sforzo degli agricoltori locali. Agricoltori che in tutti questi anni hanno saputo mantenere viva una mentalità sostenibile ed diversificata del lavorare la terra.
E così questi piccoli frutti, dai sapori e dai nomi particolari, vengono raccolti in autunno da vecchie piante sopravvissute ai mutamenti colturali o da nuove piante messe a dimora nelle aziende del territorio. Prodotti unici che un tempo crescevano vicino alle case coloniche, nei campi o nei boschi, ed erano destinate al consumo domestico o al piccolo mercato locale Ecco quindi spuntare azzeruole, noci, avellane, prugnoli, mele della rosa, corniole, melegrane, corbezzole, giuggiole, pere volpine, cotogni, marroni e nespole proposti sia al naturale che lavorati sotto forma di confetture, cotognate, brodo di giuggiole e così via.Alla mostra mercato si accompagnano anche una serie di allestimenti che rimandano alle atmosfere del mondo rurale di un tempo, cercando comunque di attualizzare rendere moderna la festa e la proposta culturale dell'evento. E così ad aggiungersi ai principali aspetti alimentari vengono proposti momenti culturali, folkloristici e d'intrattenimento vari. Durante la festa, si svolge poi un apprezzato concorso di marmellate e liquori, mentre uno stand gastronomico offre specialità autunnali e i ristoranti preparano menù dedicati ai frutti dimenticati.
Dal mattino di sabato 16 per le vie del paese gli agricoltori allestiranno i loro banchetti offrendo frutti freschi e lavorati fino alla tarda serata di domenica 17. Tra i momenti salienti e particolari di questo fine settimana si può ricordare alle ore 14.30 del sabato, nel Parco Giulio Cavina l'inaugurazione della XXma edizione della festa dei frutti dimenticati con la messa a dimora di un albero di Mela Rosa tipica del territorio a cui parteciperanno Nicola Iseppi (Sindaco di Casola Valsenio), Tiberio Rabboni (Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna) e Libero Asioli (Assessore Provincia di Ravenna). Durante la giornata laboratori, mostre, concerti, degustazioni e momenti di approfondimento sull'uso di questi frutti in cucina verranno realizzati senza soluzione di continuità. Alle ore 18.30 in Piazza Oriani si potranno invece assaggiare gli aperitivi ai Frutti dimenticati preparati dall'Hill Party Staff al ritmo di un sound tutto da ballare presentato dai Mash Machine.
Domenica, sempre al mattino verrà allestita di nuovo la mostra mercato a cui farà seguito un importante convegno, alle ore 10 in piazza intitolato “Salvaguardia e valorizzazione dei frutti dimenticati'. Alle ore 16 un momento simpatico di riflessione sulla gastronomia del territorio con la conversazione tenuta tra l'attore Ivano Marescotti e lo scrittore Cristiano Cavina (modera Beppe Sangiorgi). A questo appuntamento farà seguito, sulle 17,30 la premiazione dei diversi concorsi organizzati durante la manifestazione e dedicati ai liquori, marmellate, vetrinabella e bancabella.La festa casolana, che quest'anno cade anche nell'anno internazionale della biodiversità, ha ottenuto anche il patrocinio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.Per maggiori informazioni: Proloco Casola Valsenio, Tel. 0546.73033 oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Comunicato stampa a cura dell'Ufficio Stampa Unione dei Comuni
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