Domenica 9 novembre il paese delle erbe e dei frutti dimenticati festeggerà San Martino. Il tutto sulla scia del famoso detto: nespole e buon vino.
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L'origine di questa festa affonda le sue radici nella cultura e nelle tradizioni dei popoli celti insediatisi in Romagna prima dell'arrivo dei Romani. Il loro capodanno andava dall'1 all'11 novembre (data dedicata a San Martino in epoca cristiana) e in quel periodo i morti tornavano sulla terra per 'rinnovare il tempo.
L'origine di questa festa affonda le sue radici nella cultura e nelle tradizioni dei popoli celti insediatisi in Romagna prima dell'arrivo dei Romani. Il loro capodanno andava dall'1 all'11 novembre (data dedicata a San Martino in epoca cristiana) e in quel periodo i morti tornavano sulla terra per 'rinnovare il tempo.
In questo periodo sono sempre state propiziatorie le motivazioni di comportamenti alimentari tipici della festività di San Martino. Quelli cioè di mangiare marroni e bere il vino nuovo.
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Per quanto riguarda la manifestazione casolana, nel centro storico cittadino, dalle ore 10 alle 20 di sera, gli agricoltori del territorio allestiranno una mostra mercato con marmellate, marroni curati, marroni bruciati, formaggi e salumi, vino, vino novello, vino brulè e altre leccornie tipiche di questo territorio.
In Piazza L. Sasdelli, ore 12.00 fino a sera funzionerà uno stand gastronomico
con lasagne al forno, polenta al ragù, piada con salsiccia e affettati vari, dolci di marroni.
Riccardo Isola
Ufficio Stampa Unione dei Comuni