QUESTA NON VUOLE ESSERE UNA RECENSIONE CINEMATOGRAFICA SULL'ULTIMO LAVORO DI MICHAEL MOORE, MA SOLAMENTE UN INVITO A TUTTI I NOSTRI LETTORI A CORRERE AL CINEMA PER NON PERDERSI FAHRENHEIT 9/11!
Mai come in questo caso la parola 'perdersi' acquisisce un importante significato, perchè l'opera di Moore, oltre ad essere un ottimo film-documento (come già lo era stato il prcedente 'Bowling a Coloumbine') è la risposta, o una delle tante risposte possibili, ai dubbi che lacerano i nostri cervelli ormai da diversi anni riguardo la guerra.

Sì, proprio la guerra, quella in cui siamo ormai 'impelagati' tutti, volenti o nolenti. Ritengo sia molto importante in momenti come questi, dove l'informazione a mio avviso risulta piatta, conformista, allineata e priva di verità (sopratutto), iniziare un percorso che può partire da ogni singolo individuo per essere condiviso da una collettività sempre più ampia, volto alla ricerca delle risposte che DOBBIAMO trovare.
Penso che, cercando anche di interpretare lo spirito che abbiamo sempre voluto dare al nostro giornale, sia doveroso, in primis, cominciare dalla conoscenza dei fatti e non dare sempre per scontato ciò che ci viene propinato, credo che il film Fahrenheit 9/11 sia un ottimo INPUT!

Tiziano R.
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