“ Non fissarli negli occhi 
non accarezzarli sopra la testa
non avere postura dominante
porsi lateralmente e non in posizione frontale
 non correre via”

 

Ascolto attentamente  queste  indicazioni perché sono attratta dai cani e nello stesso tempo li temo per una brutta esperienza avuta da bambina.

Voglio trattenere queste indicazioni per assimilarle indelebilmente!

E poi quando  passeggerò sulle nostre colline e incontrerò qualche cane da guardia, come spesso succede, saprò come comportarmi.

Ma, sia ben chiaro, non le ho trovate su INTERNET, come potreste credere ( e cosa non si trova su Internet ?), ma dalla viva e dolce  voce di “un’ esperta” che da circa due anni collabora con un centro cinofilo di Forlì. E’ di Casola, è giovane e piena di entusiasmo e da bambina  raccoglieva ogni gattino, uccellino, riccio, coniglietto sperduto, abbandonato o ferito…. Così, quando ho saputo che attualmente collabora con un centro cinofilo e, a dispetto degli studi fatti, sembra decisa a seguire questa strada nella vita, ho pensato di contattarla e di farle un’ intervista per saperne di più sui cani , su noi e i cani, sulle nuove esperienze che li vedono protagonisti nella nostra società.

Ho pensato di intervistare Ramona perché è veramente un’esperta i n questo settore e dopo i due anni di collaborazione col Centro sta pensando seriamente di aver trovato la sua strada nel mondo lavorativo: un lavoro appassionante e che, come vedremo, ha un vivace bacino di utenza nel mondo e nella società attuale.

 Come hai conosciuto il Centro presso cui collabori?

Come capita a tutti, sulla posta elettronica trovai, tra le tante, una mail che mi invitava a seguire un corso on line per educatore di cani, molto costoso e molto indefinito. Cercando di saperne di più mi imbattei in un corso , questo concreto, organizzato dal centro cinofilo di Forlì e decisi di parteciparvi: sono dei weekend organizzati (tuttora) dal centro in cui si alternano lezioni di psicologia dei cani, di veterinaria, di istruzioni per relazionarsi ad essi….

Da quel corso, un po’ alla volta, la mia conoscenza si è approfondita e l’interesse  verso il mondo degli animali e soprattutto dei cani si è intensificato ancora di più.

Così ho iniziato a collaborare con loro.

 

 

Ramona potresti brevemente spiegare di che cosa in concreto si occupa il Centro?

Il Centro svolge molte attività:

educazione dei cani

addestramento dei cani ( agility e tricks)

allevamento Border- Collie e Grande Bovaro Svizzero

pensione

pet-therapy

Io attualmente mi occupo soprattutto dell’allevamento dei Border- Collie, di parte dei percorsi di educazione e di percorsi per la pet- therapy…

Ramona, che differenza c’è tra l’educare un cane e addestrare un cane?

“Educare” un cane significa in poche parole che il cane deve raggiungere un certo autocontrollo: stare al guinzaglio, non agitarsi per un nonnulla, mantenere un comportamento tranquillo anche in presenza di stimolazioni nuove o impreviste. Invece “addestrare” un cane significa allenarlo più ad un lavoro fisico, renderlo capace di divertirsi col padrone , eseguire percorsi  o esercizi mentali, prestazioni dette prove di agility, che regalano al cane importanti dosi gratificazione e  di autostima .

 

Ci dici qualcosa sulla Pet therapy?

La Pet therapy (IAA : Interventi Assistiti con Animali ) già da qualche anno sta riscuotendo  interesse e si sta diffondendo  molto, sia a livello di interventi individuali nei centri, sia come interventi nelle scuole o nelle comunità, di anziani per esempio, perché il contatto con gli animali aiuta la comunicazione, il miglioramento dell’autostima e dell’autocontrollo. Per esempio nei bambini con problemi, tipo autismo, disagio, insicurezza, il rapporto con gli animali può aiutare a raggiungere  più sicurezza e capacità comunicativa.  Anche in caso di riabilitazione puramente di tipo fisico può contribuire a migliorare le prestazioni degli anziani o di persone in terapia riabilitativa. Per non parlare della compagnia che fa il cane, soprattutto alle persone anziane.

 La  Pet therapy si fa principalmente con gli asini, i  gatti, i conigli, i cavalli e i cani.

I cani che meglio esprimono queste capacità terapeutiche sono i Golden Retriver e i Labrador .

Quando si deve preparare un IAA si lavora in equipe : il responsabile del progetto lavora con un medico veterinario, con un  coadiutore del cane, con le  persone che seguono il paziente ( psicologo o psicoterapeuta).

Addirittura, ultimamente, si fanno progetti nelle scuole, con uno scopo anche didattico: pacchetti con scopi conoscitivi ( per il calcolo, l’alfabetizzazione….).

Questo lavoro è molto creativo perché gli interventi terapeutici progettati in équipe e applicati sui pazienti sono in continua evoluzione, questa attività permette di studiare e migliorare continuamente le nostre conoscenze.

Molti desiderano un cane … Ramona voi consigliate anche la tipologia di cane  adatta a “quella famiglia” in particolare?

 La famiglia desidera un cane e il cane desidera una famiglia  perché atavicamente ha sempre fatto parte di un branco.

 A seconda dello stile di vita della famiglia è più adatta una razza o un’altra.

Per esempio se una famiglia ha uno stile di vita sedentario sono consigliati il Bulldog,  il Barboncino o il Maltese che sono di temperamento più calmo e passivo e buoni cani da compagnia.

Se la famiglia invece ha uno stile di vita più attivo consigliamo ad esempio il Border Collie e il Jack Russell perché sono razze che  leggono molto i segnali e sono più reattivi.

Cosa ne  pensi Ramona della passione attuale per i cani?

E’ vero, c’è un grande interesse per i cani e   i padroni chiedono frequentemente il nostro aiuto per rendere più tranquilla la coabitazione . Spesso noi notiamo che certi comportamenti inadeguati o sgradevoli derivano proprio dalla relazione scorretta con il padrone perché “umanizza” troppo il suo atteggiamento verso il cane creando in lui ansia  innescando comportamenti opposti alle  intenzioni, gratificando i comportamenti che invece si vorrebbero correggere.

 Non bisognerebbe rinforzare stati d’ansia nei cani con comportamenti contradditori.

Mi sembra, e questo mi è capitato più volte nell’intervista, di trovare delle analogie sorprendenti tra l’educazione dei cani e dei bambini, senza mancare di rispetto a nessuno, parole come autocontrollo, gratificazione, autostima, hanno molto valore nei due ambiti …… sempre di cuccioli si tratta!

Chi conosce così bene il mondo dei cani sa che il cane ha un’ atavica attitudine ad interpretare i segnali del corpo e dello sguardo in particolare, con immediatezza ed in modo reattivo, molto più di quanto comunemente ne siamo consapevoli.

Quindi una maggiore consapevolezza dei nostri e dei loro segnali potrà rendere più semplice la frequentazione, anche quella occasionale o imprevista.

Ringrazio Ramona e le faccio tanti auguri per questa sua  attività così interessante.

 

A cura di Paola Giacometti

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