Un manoscritto ritrovato
Venerdì 30 gennaio 2009 alle ore 20:45, sarà presentato nella sala Biagi Nolasco annessa alla biblioteca il volume “Storia della Valle del Senio” l’ultima fatica di mons. Giancarlo Menetti, il ns. arciprete, nella sua veste di appassionato e documentatissimo storico del nostro territorio.
Il volume ha per base un libro, o meglio un manoscritto di don Giovanni Antonio Linguerri, un sacerdote nato e vissuto a Casola nella seconda metà del ‘700 ed ivi morto nel 1811 che, appassionato di storia, aveva raccolto, trascritto ed ordinato con un paziente lavoro di ricerca presso gli archivi comunali, parrocchiali e notarili allora disponibili tutte le notizie riguardanti Casola ed il suo territorio comunale.
Mons. Menetti a cui si deve la pubblicazione del volume di cui stiamo discorrendo, di questo manoscritto è il paziente trascrittore, l’acuto indagatore, il colto e puntiglioso compilatore delle centinaia di note esplicative di cui il volume che uscirà è corredato, oltre che il curatore delle preziose appendici, con dati e memorie storiche, che completano l’opera e la rendono, d’ora in poi, uno strumento indispensabile e di grande valore per chi voglia affrontare con serietà e cognizione di causa lo studio della storia della nostra comunità, nel periodo che va dall’anno 1000 ai primi anni del 1700. Ciò soprattutto se si considera che l’archivio comunale di Casola è andato distrutto durante l’ultimo conflitto e che altri archivi parrocchiali sono stati pesantemente saccheggiati.
Le vicende che hanno portato alla riscoperta del manoscritto che sta all’origine del volume curato dall’ arciprete, potrebbero per se stesse costituire la base narrativa per un vero triller letterario, con tanto di misteriose scomparse, e ricomparse, sotterfugi, plagi, qualche mistificazione, provvidenziali riscoperte, un vero romanzo poliziesco insomma, in cui l’Arci potrebbe benissimo figurare come il tenace e perspicace dipanatore del sottile filo conduttore di una trama complicata, misteriosa e per certi versi affascinante.
Umberto Eco con una storia così sottomano sarebbe andato certamente in un brodo di giuggiole.
Ma procediamo con ordine e vediamo intanto di chiarire concisamente, ma con qualche più specifico dettaglio, il volume di cui trattiamo partendo dal suo originario autore.
Abbiamo già precisato in apertura che il sacerdote casolano don Giovanni Antonio Linguerri è l’autore del libro, o meglio, del manoscritto che ha dato origine al volume curato da mons. Menetti.
Don Linguerri era un buon latinista, appassionato di storia ed esperto di musica, colto, ma nello stesso tempo un uomo semplice e schietto che, alieno da ogni velleità di carriera ecclesiastica, si accontentò per tutta la vita di fare il maestro di grammatica superiore, retorica, prosodia ecc. agli studenti casolani.
Fra i suoi allievi ebbe però la fortuna di annoverare il card. Giovanni Soglia ed è soprattutto grazie a questa coincidenza che oggi conosciamo alcune delle sue opere, poiché fu premura del cardinale casolano, una volta entrato in possesso di una parte dei carteggi del suo antico insegnante, curare la pubblicazione di una parte degli stessi.
Al Linguerri ad esempio si deve, sempre con l’intermediazione del card. Giovanni Soglia, se il manoscritto sulle memorie storiche delle famiglie Ceroni, scritte nel 17° secolo da don Domenico Mita, altro sacerdote casolano con la passione per la storiografia, è giunto a noi.
Il Linguerri infatti aveva conservato una copia autentica di quest’ultimo manoscritto fra le sue carte, le stesse che furono consegnate al card. Soglia, il quale poi ne curò la pubblicazione.
( Ci preme qui ricordare per inciso che ancora una volta, è stato mons. Menetti a redigere ed a pubblicare, dapprima a puntate sul nostro mensile “Lo Specchio” , poi raccogliendo ed ampliando le varie puntate in un unico volume edito nel 1998 con il titolo “La storia dei Ceroni”, la traduzione commentata del volumetto ricavato dal manoscritto del Mita e dato alle stampe dal card. Soglia.).
Sono convinto che a questo punto già a qualcuno comincerà a girare la testa e farà fatica ad orientarsi fra i vari manoscritti, ma il bello deve ancora venire, anche se cercherò di semplificare al massimo e per far ciò ritorniamo a don Linguerri ed al suo manoscritto “Storia della Valle del Senio”.
Il manoscritto in questione, alla morte del suo autore, fu acquisito dal fratello, il notaio Pietro Salvatore Linguerri, assieme al resto delle carte, compreso una serie di composizioni musicali (abbiamo detto che Giovanni Antonio Linguerri era anche un dotato compositore).
Costui (Pietro Salvatore) cedette in visione al card. Soglia le carte del fratello ma inspiegabilmente trattenne per se il manoscritto con la storia della Valle del Senio e, probabilmente anche alcune composizioni musicali. Il motivo, se allora si fossero conosciuti i retroscena, lo si sarebbe compreso 19 anni più tardi, quando lo stesso notaio pubblicò l’opera di suo fratello ma attribuendosene i meriti. Il fratello notaio infatti si fece passare come l’autore. Lo stesso fece con molta probabilità con altri componimenti.
Il manoscritto poi in tempi recenti, dopo chissà quali passaggi e transizioni, apparve sulla bancherella di un antiquario e fu acquistato dal prof. Leonida Costa di Riolo Terme che a sua volta lo cedette al prof. Augusto Rinaldi Ceroni il quale lo mostrò a Mons. Menetti e qui si chiude il cerchio.
E’ stato mons. Menetti che grazie ad i suoi studi, alle sue conoscenze e ad alcune fortunate coincidenze ha riconosciuto nel manoscritto l’opera di don Antonio Linguerri ed a scoprire il plagio compiuto a suo tempo dal fratello notaio. Ora il manoscritto si trova nella nostra biblioteca comunale in seguito alla donazione effettuata dagli eredi del prof. Austo Rinaldi Ceroni e Mons. Menetti, avendo potuto fotocopiarlo integralmente diversi anni fa si è accinto alla faticosa opera di trascrizione e commento che proprio in questi giorni, come detto all’inizio, sta per vedere la luce.
Il volume si articola in 10 parti, come dall’originale manoscritto, che trattano varie fasi o periodi della nostra storia, ed in una cospicua appendice contenente una miscellanea di memorie, una importante lettera del consigliere e segretario della Comunità di Casola Valsenio e l’elenco di tutti i capitani e commissari che si sono succeduti a Casola a cominciare dall’anno 1503.
Mons Menetti poi ha provveduto di suo ad effettuare alcune altre suddivisioni, all’interno di quella principale in 10 parti, per facilitare la comprensione del tutto.
Nel trascrivere il manoscritto, redatto in un italiano colto del ‘700, Mons. Menetti ha rispettato scrupolosamente la forma ed i termini originali cercando tuttavia di semplificarne la comprensione con il compendio di numerosissime note a latere. I documenti ufficiali scritti in latino vengono riportati integralmente.
Ne è uscita una pubblicazione che, pur non potendosi considerare un romanzo od un racconto, in quanto resta pur sempre un libro di storia, rappresenta tuttavia una interessantissima, istruttiva e piacevole lettura anche per i non addetti ai lavori che nello scorrere delle pagine che descrivono i momenti anche felici, ed eroici, ma molto più frequentemente duri e cruenti vissuti dai nostri lontani predecessori ed antenati, potranno acquisire una maggior consapevolezza delle origini e delle memorie che costituiscono quelle braci ardenti della nostra memoria comunitaria che covano sotto la cenere e gli oblii del tempo, ma che poi trapelano nei momenti a volte gioiosi, a volte eccitanti, a volte tragici della nostra vita comunitaria e creano quella specie di anima inconscia, ma pur sempre vitale e raffiorante, quel misto di pregi e di difetti comuni che noi spesso, non senza una qualche punta di vanità ed orgoglio, chiamiamo “specifico casolano” , “identità casolana” o più semplicemente “casolanità”
Alessandro Righini
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