Emergency è una associazione nata a Milano nel 1994 con lo scopo di fornire assistenza medico chirurgica alle vittime della guerra, costruendo e gestendo ospedali nelle zone maggiormente colpite.Ci siamo avvicinate a questa associazione in un modo un pò anomalo, tramite la lettura del libro 'Buskashi, viaggio dentro la guerra'di Gino Strada, uno dei fondatori di questa associazione.
A questa lettura, ne sono susseguite altre, sono susseguiti incontri e manifestazioni a cui abbiamo partecipato per saperne di più.
A questa lettura, ne sono susseguite altre, sono susseguiti incontri e manifestazioni a cui abbiamo partecipato per saperne di più.
In questi due anni ci siamo rese conto che i valori di questa associazione rispecchiavano anche i nostri, come lottare sempre e comunque contro la guerra, aiutare e dare speranza a vite umane in quei paesi devastati e logorati dalle continue battaglie. Sono questi i motivi che ci hanno spinto ad aderire a questa associazione.Purtroppo, in occasione della guerra in Iraq,far parte di EMERGENCY, è stato utilizzato come sinonimo di 'essere di sinistra', ma noi crediamo che stare dalla parte delle vittime e battersi contro la guerra vada oltre ogni schieramento politico.
Noi facciamo ufficialmente parte di Emergency, da gennaio del 2004, e questo articolo è un primo passo per fare conoscere questa associazione anche ad un paese piccolo come Casola, sperando in un futuro di diventare membri sempre più attivi.Come noi ci siamo avvicinate ad Emergency tramite letture, vogliamo concludere questo articolo riportando un brano tratto da 'Medici di guerra, inviati di pace'.
Kabul-Non si uccidono così anche i vitelli?Un colpo secco in mezzo alla testa e via.
Lui non era un vitello.Non è morto subito. E'arrivato in ospedale e l'ho operato: inutilmente.
E'stato ferito con altri tre amici da una mina o da una granata o da un razzo inesploso o solo dio sa cosa:uno di loro è morto ancora prima di arrivare,gli altri due malinconici con ferite dappertutto.
Per me rimarrà sempre'Lui':ho avuto solo il tempo di operarlo e la mattina dopo,quando ho iniziato il giro in terapia intensiva,i parenti se l'erano già portato via.
E allora lì in piedi davanti ad un letto vuoto ti senti una merda per il solo fatto di essere un uomo e ti senti addosso tutta la stanchezza di questo mondo.
Ti senti stanco di vedere il sangue, di sentirne l'odore,di sentire la gente che piange e di vedere gli occhi tristi di Abdul Faiz, il nostro infermiere di sala operatoria che in tutti i bambini feriti vede il suo, morto di mina tre anni fa......
16-12-2002.
Roby e Mala