Antonio Poli, risiede a Palazzuolo sul Senio dove è nato nel 1926. Emigrato in Australia nel 1951, rientrato in Italia nel 1954, commerciante di legname, sposato con la nostra concittadina Giuliana Righini, è sempre stato un attivissimo promotore ed animatore della vita sociale e culturale del vicino comune toscano di cui è stato per lunghi anni vicesindaco e in cui ha fondato la Pro Loco, il Museo della Civiltà contadina, e contribuito con grande passione alla rinascita del corpo bandistico 'G. Savoi' di cui egli stesso fa parte.
Da anni, con felice vena narrativa, da solo o in collaborazione con altri autori, ha cominciato a scrivere ed a pubblicare alcuni volumetti che raccontano la vita del suo paese o ne illustrano aspetti rimarchevoli ed interessanti sotto il profilo storico e paesaggistico.
Recentemente è uscito, pubblicato dalle 'Edizioni Digifraf' di Pontecchio Marconi, la sua ottava produzione letteraria: 'Palazzuolo ieri e oggi', in vendita presso le librerie e le rivendite di giornali al costo di 10 euro.
Da anni, con felice vena narrativa, da solo o in collaborazione con altri autori, ha cominciato a scrivere ed a pubblicare alcuni volumetti che raccontano la vita del suo paese o ne illustrano aspetti rimarchevoli ed interessanti sotto il profilo storico e paesaggistico.
Recentemente è uscito, pubblicato dalle 'Edizioni Digifraf' di Pontecchio Marconi, la sua ottava produzione letteraria: 'Palazzuolo ieri e oggi', in vendita presso le librerie e le rivendite di giornali al costo di 10 euro.
Antonio Poli, Tonino per i familiari e gli amici, l'Americano per i palazzuolesi (sic, a causa dei suoi trascorsi australiani) è una persona semplice, schietta, attiva, pratica, che dice quello che pensa come lo pensa, e scrive come parla, con un linguaggio efficace, diretto, con continui riferimenti a fatti concreti e con un costante intento pedagogico: riflettere sulla propria storia per ricavarne insegnamenti utili per il futuro e non dimenticare i sacrifici fatti da chi ci ha preceduto, grazie ai quali oggi abbiamo raggiunto un benessere ed uno sviluppo mai prima conosciuto.
Poli, qualche mese fa, ha dato alle stampe la sua ultima testimonianza letteraria: Palazzuolo ieri e oggi, un volumetto di novanta pagine, corredato da un buon numero di foto storiche, che ripercorre sul filo dei ricordi personali, un arco di settant'anni di vita palazzuolese, anni cruciali, difficili e determinanti per il raggiungimento degli attuali assetti nel vicino paesino toscano e, più in generale, in tutta la vallata del Senio e nei centri collinari e montani dell'Appennino Tosco-Romagnolo.
Anni di passaggio fra epoche diverse, di profonde trasformazioni, in cui una società ancora arcaica e prevalentemente - se non quasi esclusivamente - rurale, si è trasformata in una realtà molto più complessa ed articolata, che ora basa la sua economia su un piccolo ma efficiente nucleo di attività industriali ed artigianali e su una buona rete di servizi turistici.
Anni segnati profondamente da laceranti vicende politiche e soprattutto dai tragici ed avventurosi giorni della guerra e del passaggio del fronte, con tutto il seguito di violenze e traversie che li hanno accompagnati.
Anni di ricostruzione e di ripresa, di grandi speranze, di volontà di cambiamento ed energica volontà di riscatto dai condizionamenti e dalle ristrettezze di una realtà economica di pura sussistenza e sopravvivenza.
Poli racconta con vivacità, immediatezza, con ritmo serrato ed asciutto, spesso con arguzia, le vicende della sua vita e quelle di cui è stato testimone fino ai nostri giorni, corredando il suo narrare, da persona concreta qual'è, con precise notizie utili e curiose circa i prezzi delle merci, le persone residenti, gli usi ed i costumi che regolavano il commercio, il lavoro agricolo, i rapporti con le altre realtà circostanti e della pianura.
Ne risulta un volumetto, agile, divertente, interessante ed istruttivo, con pochi preamboli e molti fatti, che siamo sicuri costituirà una piacevole lettura per giovani e meno giovani interessati a capire, i primi, o a ricordare meglio, i secondi, il mondo da cui veniamo e quello in cui ora ci troviamo.
Alessandro Righini
Poli, qualche mese fa, ha dato alle stampe la sua ultima testimonianza letteraria: Palazzuolo ieri e oggi, un volumetto di novanta pagine, corredato da un buon numero di foto storiche, che ripercorre sul filo dei ricordi personali, un arco di settant'anni di vita palazzuolese, anni cruciali, difficili e determinanti per il raggiungimento degli attuali assetti nel vicino paesino toscano e, più in generale, in tutta la vallata del Senio e nei centri collinari e montani dell'Appennino Tosco-Romagnolo.
Anni di passaggio fra epoche diverse, di profonde trasformazioni, in cui una società ancora arcaica e prevalentemente - se non quasi esclusivamente - rurale, si è trasformata in una realtà molto più complessa ed articolata, che ora basa la sua economia su un piccolo ma efficiente nucleo di attività industriali ed artigianali e su una buona rete di servizi turistici.
Anni segnati profondamente da laceranti vicende politiche e soprattutto dai tragici ed avventurosi giorni della guerra e del passaggio del fronte, con tutto il seguito di violenze e traversie che li hanno accompagnati.
Anni di ricostruzione e di ripresa, di grandi speranze, di volontà di cambiamento ed energica volontà di riscatto dai condizionamenti e dalle ristrettezze di una realtà economica di pura sussistenza e sopravvivenza.
Poli racconta con vivacità, immediatezza, con ritmo serrato ed asciutto, spesso con arguzia, le vicende della sua vita e quelle di cui è stato testimone fino ai nostri giorni, corredando il suo narrare, da persona concreta qual'è, con precise notizie utili e curiose circa i prezzi delle merci, le persone residenti, gli usi ed i costumi che regolavano il commercio, il lavoro agricolo, i rapporti con le altre realtà circostanti e della pianura.
Ne risulta un volumetto, agile, divertente, interessante ed istruttivo, con pochi preamboli e molti fatti, che siamo sicuri costituirà una piacevole lettura per giovani e meno giovani interessati a capire, i primi, o a ricordare meglio, i secondi, il mondo da cui veniamo e quello in cui ora ci troviamo.
Alessandro Righini