Era da dire che prima o poi sarebbe successo. No, non è l’epilogo di una morte annunciata, ma solamente la “dura” legge di Madre Natura. Ho visto le foto della frana su internet ed ho ricevuto alcune telefonate da amici e parenti i quali mi hanno confermato le impressioni che già “Romagna 72” ha riportato sul sito.
Devo dire che mi fa un po’ effetto vedere quella parete rocciosa ferita da una frana e non perché non mi sia mai capitato di vederne una (ci mancherebbe altro!) ma perché quell’imponente muro di marna e arenaria, costruito con tanta pazienza nel corso della storia della Terra, mi era, o meglio lo è ancora, un po’ familiare
Devo dire che mi fa un po’ effetto vedere quella parete rocciosa ferita da una frana e non perché non mi sia mai capitato di vederne una (ci mancherebbe altro!) ma perché quell’imponente muro di marna e arenaria, costruito con tanta pazienza nel corso della storia della Terra, mi era, o meglio lo è ancora, un po’ familiare
Tante volte mi sono infatti soffermato ad osservarla dalla terrazza di casa mia, durante una fredda serata invernale o in un caldo pomeriggio estivo, oppure durante le pause di studio a fumare una sigaretta. Mi ci ero quasi affezionato, tant’è che quando mi sono trasferito a Imola, ho chiesto a mia mamma che scattasse quattro foto alla parete, una per ogni stagione dell’anno (magari essersi ricordati di farlo!).
Ebbene sì, è successo, è crollata parte di quel “mammellone” di roccia che si sporgeva a picco sul fiume e mi sarebbe piaciuto che fosse accaduto in una di quelle pause di studio (tanto ero al sicuro sulla terrazza!). Scherzo, non voglio essere cinico e freddo, ma osservare “in diretta” un fenomeno di crollo così imponente deve essere una caso piuttosto raro. Questi fenomeni, infatti hanno la caratteristica di essere molto rapidi, con pochi preavvisi e direi anche violenti in quanto la massa di roccia che si mobilita, oltre ad essere imponente (almeno nel caso in esame) non subisce, durante la sua traslazione, alcun attrito. Le cause che provocano solitamente i crolli sono legate principalmente all’azione degli agenti atmosferici, in particolare alle infiltrazioni di acqua meteorica, alle variazioni climatiche stagionali, al grado di fatturazione delle rocce, all’acclività della parete e, come nel caso avvenuto questa mattina, dalla morfologia “spanciata” della parete rocciosa. E’ di poco tempo fa la notizia che anche sulle Dolomiti si sono verificati fenomeni simili, i quali, nonostante abbiano interessato altre tipologie di rocce, sono stati innescati da cause del tutto simili.
Ma non voglio perdermi troppo in tecnicismi, come ho già anticipato a Kekko quando mi ha chiesto di fare un breve commento…Voglio solamente partecipare, anche se da lontano e in maniera esclusivamente virtuale, ad una delle tante vicende che per giorni terranno banco nelle discussioni dei Casolani.
Tiziano Righini