Otto automobilisti indolenti e scorretti relegano i cento partecipanti alla processione delle rogazioni ai bordi di Piazza Sasdelli.
Nella metà interna di piazza Sasdelli è vietato il parcheggio dalle ore 0 alle ore 24. Questo dicono le disposizioni e le delibere comunali e questo prescrive il grosso cartello segnaletico messo in bella vista nella medesima piazza. E’ una disposizione che ci ha messo un po’ ad entrare nella testa di molti casolani, ma ultimamente, grazie alla determinazione delle due “vigilesse” che svolgono servizio nel nostro paese, sembra che le cose comincino a funzionare.

Purtroppo le “vigilesse” non sono sempre in servizio e così venerdì sera 14 maggio, quando la processione delle rogazioni con un centinaio di partecipanti è giunta in piazza Sasdelli, come da programma, per impartire la benedizione alla città, si è trovata la parte interna della piazza occupata da 8 auto, alla faccia delle disposizione comunali che in quello spazio vietano il parcheggio.
Così un centinaio di cittadini che partecipavano a piedi ad una pubblica manifestazione religiosa, per la quale lo spazio libero della piazza avrebbe rappresentato il più naturale e specifico luogo di svolgimento, sono dovuti restare ai margini del luogo stesso per “impraticabilità del campo”
Che cosa è la piazza se non precipuamente il “topos”, il luogo aperto per eccellenza dove la gente, al bisogno, si ritrova e si raggruppa in occasione di un assembramento o una manifestazione pubblica? Eppure venerdì sera la scorrettezza, l’arroganza e l’indolenza di una manciata di automobilisti ha avuto la meglio sulle giuste prerogative ed esigenze di una manifestazione pubblica a cui partecipavano cento cittadini.
Intendiamoci, non è caduto il mondo, la benedizione la si è fatta ugualmente, ma questa piazza, ingombra di auto (parcheggiate in flagrante violazione del codice) di fronte all’arco dei fedeli distribuiti e relegati ai bordi della stessa, rappresentava una avvilente, incivile ed urtante stonatura.

Alessandro Righini
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