L’acqua è un bene che di giorno in giorno acquisisce sempre più valore, soprattutto quella potabile che a causa dell’inquinamento globale sembra diminuire a vista d’occhio.
Visto l’importanza e l’interesse che questo argomento suscita nella nostra società, abbiamo ritenuto opportuno rivolgerci alla Hera (la grande holding romagnola che eroga servizi di pubblica utilità tra Rimini e Bologna) che gestisce e distribuisce le acque del nostro territorio, chiedendogli di fare il punto sulla situazione idrica del nostro bacino.

Ringraziando l’Hera, che si è resa molto disponibile nell’argomentare, anche dettagliatamente, le tematiche da noi richieste, pubblichiamo di seguito le informazioni che ci ha fornito nel periodo tra fine giugno e inizio luglio 2007.

FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO
Le fonti di approvvigionamento idrico della rete del Comune di Casola Valsenio sono due: i bacini di accumulo del Rio Cestina e il fiume Senio.
Per l’acquedotto viene utilizzata prevalentemente nel corso dell’anno l’acqua proveniente dal Rio Cestina. Nel periodo estivo la portata del Rio diminuisce e si ricorre all’approvvigionamento dal fiume Senio.


SITUAZIONE ATTUALE DI APPROVVIGIONAMENTO
Attualmente [Luglio 2007, ndr] i bacini del Cestina sono al 90% della capacità di invaso complessiva: si sfrutta il fiume Senio sia per il potabilizzatore che per gli usi industriali. I bacini del Cestina sono in riserva in caso di necessità.
La situazione è in linea con quella degli anni passati e non ci sono condizioni di criticità particolari, anche se l’acqua è sempre di più una risorsa preziosa e non va comunque e in alcun modo sprecata.
I due bacini di accumulo hanno una capacità massima stimata di 35.000 mc.
In caso di grave crisi idrica delle fonti di approvvigionamento, l’autonomia è garantita per circa 25 giorni. Si sottolinea che in passato non si è mai arrivati a situazioni di prolungata indisponibilità di entrambe le fonti.

POTABILIZZATORE DI CASOLA VALSENIO
Il potabilizzatore di Casola Valsenio risale agli anni ’60, quando veniva trattata solo l’acqua proveniente dal fiume Senio. Negli anni ’90 sono stati realizzati i due bacini del Rio Cestina e la condotta che collega entrambi al potabilizzatore. Nel corso degli anni sono state eseguite modifiche per adeguare l’impianto alla normativa vigente: è stato adeguato il sistema di disinfezione con l’utilizzo di biossido di cloro, che viene utilizzato da Hera Imola Faenza per la disinfezione di tutte le acque superficiali.
Il potabilizzatore di Casola Valsenio ha una caratteristica particolare rispetto agli altri situati sul territorio di Hera Imola Faenza. In via sperimentale, è stato infatti installato uno strumento che monitora la concentrazione di ione clorito, un sottoprodotto della disinfezione con biossido. Questa sonda permette il controllo in tempo reale e consente quindi di intervenire immediatamente in caso di anomalie.
All’interno del potabilizzatore l’acqua viene sottoposta ad un processo di depurazione al fine di renderla potabile. Viene stimolata, attraverso un processo di flocculazione, la sedimentazione di argille e altre particelle presenti nell’acqua, che viene poi sottoposta a due passaggi di filtrazione: su sabbia e su carbone attivo. Prima di essere accumulata nelle vasche di stoccaggio, all’acqua viene fatto un trattamento di disinfezione.
L’acqua destinata alle aziende passa direttamente alla distribuzione senza essere trattata dal potabilizzatore.

QUALITA’ DELL’ACQUA
E' opinione comune che la qualità dell'acqua di rubinetto sia inferiore a quella dell'acqua in bottiglia. In un confronto effettuato con i dati relativi a 28 acque minerali naturali in commercio pubblicati dalla rivista Altroconsumo nel 2005, per quasi tutti i parametri considerati i valori medi dell'acqua Hera sono confrontabili con quelli delle acque minerali in commercio. L'unica eccezione è rappresentata dai nitrati i cui valori medi sono comunque dal 60 al 90% inferiore ai limiti di legge.
È importante specificare che tra le acque del Cestina e quelle del Senio, non ci sono sostanziali differenze, l’unica nota è il grado di torpidità che per l’acqua proveniente dal fiume Senio é maggiore.
Il consumo di acqua minerale è in forte crescita nel mondo e l'Italia si trova al primo posto per consumo procapite con 183,6 litri di acqua consumati in un anno. Oltre ai maggiori impatti ambientali dovuti al trasporto e all'utilizzo di imballaggi, spesso in plastica, il consumo di acqua minerale comporta una spesa consistente. Considerando un consumo medio di 1.000 litri all'anno per una famiglia di tre persone e il prezzo medio di 25 centesimi per litro di alcune acque minerali naturali in commercio, la spesa per l'acqua minerale è di circa 250 euro all'anno. La spesa, per la stessa quantità di acqua proveniente dall'acquedotto sarebbe invece di solo 1 euro all'anno.

CONTROLLI SULLA QUALITA’ DELL’ACQUA
I controlli sulla qualità delle acque destinate alla produzione di acqua potabile e al consumo umano sono regolati dalla normativa e vengono svolti in parallelo dal gestore e dall’Asl.
L’acqua in uscita viene sottoposta a controlli settimanali da parte di Hera, in misura 10 volte superiore a quanto previsto dalla normativa. Parallelamente anche l’Asl effettua controlli e analisi. I laboratori di analisi Hera hanno ottenuto la certificazione Iso 9001.
Controlli vengono effettuati anche sull’acqua in entrata, prelevata direttamente alla fonte.
Nel 2006 i risultati delle analisi di qualità dell’acqua confermano la conformità ai requisiti dell’acqua potabile nel 100% dei casi.

ALCUNI NUMERI
Nel 2006 sono stati fatturati ai clienti del Comune 304.124 mc di acqua, comprendendo sia gli usi civili che industriali, al netto delle perdite dovute a rottura di condotte, consumi abusivi, errori di misurazione dei contatori, ecc. L’erogato procapite giornaliero è quindi di circa 298 litri.
La rete dell’acquedotto di Casola Valsenio si estende per circa 66 km.

INVESTIMENTI EFFETTUATI E PREVISTI
La qualità dell’acqua va garantita in entrata, l’acqua che entra nell’acquedotto, ma anche in uscita, l’acqua che ritorna ai fiumi, ai laghi e al mare.
Per questo è stato completato il collegamento delle fognature della zona industriale di Casola Valsenio al depuratore Calgheria, che è stato oggetto di interventi di adeguamento alle normative vigenti sullo scarico delle acque reflue.
ATO7 è l'Ente preposto alla pianificazione dello sviluppo del sistema idrico in Provincia di Ravenna, Hera contribuisce con progetti e proposte che ATO7 finanzia attraverso il Piano d'Ambito triennale. Per quanto riguarda Casola Valsenio è in fase di progettazione il potenziamento del potabilizzatore che dovrebbe garantire collegamenti anche con la rete di Palazzuolo e di Riolo Terme. Si prevede inoltre di realizzare, in futuro, il potenziamento del potabilizzatore di Castel Bolognese, che dovrebbe garantire, in caso di emergenze idriche, una fornitura integrativa da questa rete ai comuni della vallata del Senio.
L’interconnessione delle reti, che Hera Imola Faenza ha tra gli obiettivi, garantisce flessibilità e possibilità di gestire le emergenze.

PROGRAMMA RICERCA FUGHE
L’acqua è una risorsa preziosa, probabilmente la più preziosa e garantirne la qualità e allo stesso tempo evitare che vada perduta ha dei costi. Hera Imola Faenza investe ogni anno ingenti risorse nella attività di manutenzione ordinaria delle sue reti idriche, di pronto intervento in caso di guasti e nel programma di ricerca fughe. Le risorse impegnate per queste attività nel 2006 hanno superato i 3 milioni e 700 mila euro e anche per il 2007 vi abbiamo destinato risorse equivalenti, perché le consideriamo attività importanti per la qualità ambientale del nostro territorio e la tutela delle sue risorse idriche.
Il risparmio idrico è un tema a cui Hera è sensibile e per questo realizza con continuità una attività programmata di ricerca delle fughe. L’attività, nel corso del 2006, ha permesso a Hera Imola Faenza di individuare e riparare 34 fughe occulte d’acqua, nascoste e non visibili, ed evitare un significativo spreco di acqua, stimato in 20,4 litri al secondo pari a circa 1.762 litri al giorno e a oltre 643 mila metri cubi all’anno.
La rete è simile ad una immensa ragnatela che viene scandagliata alla ricerca di fughe. Inizialmente questa ricerca veniva effettuata a tappeto. Ora Hera Imola Faenza si sta progressivamente dotando di un modello idraulico che indica il comportamento della rete in condizioni di normalità. L’obiettivo è di suddividere tutto il territorio in porzioni, chiamati distretti, parcellizzandolo, e in ogni distretto monitorare il consumo di acqua attraverso contatori sparsi lungo tutta la rete. Quando si riscontrano delle anomalie, consumi fuori dai parametri ordinari e dal modello idraulico costruito, Hera interviene e ricerca le cause. La ricerca fatta in questo modo è più efficace e mirata e nel 2006 sono stati controllati 285 km di rete.
Ma il traguardo che Hera si è data per i prossimi anni è di andare oltre anche a questa procedura e prevenire le anomalie con sensori sempre più sofisticati che indichino ai tecnici il momento per intervenire prima che si verifichino rotture o guasti. Saranno necessari investimenti consistenti per arrivare a questo ma così facendo potremo liberare risorse, prima utilizzate per le riparazioni, per sostituire e ammodernare sempre più consistenti tratti di rete.

Da questi dati si deduce quanto è importante tutelare il nostro fiume che, nonostante il bacino del Rio Cestina, rimane una risorsa indispensabile per attingere acqua potabile soprattutto nel periodo estivo dove la portata è bassissima e il fabbisogno di acqua aumenta in maniera esponenziale.
I pericoli ai quali il nostro fiume è sottoposto sono l’inquinamento e i massicci prelievi (a volte anche abusivi) per utilizzi agricoli e visto che le condizioni climatiche non favoriscono certo la vita del nostro tanto amato Senio è bene che ognuno si responsabilizzi di fronte a questo bene da cui tutta la comunità dipende.

A cura di Nicola Rinaldi Ceroni
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